La spesa degli italiani: i consumi aumentano nel 2014?
Dopo anni di percentuali a segno meno dettate dalla crisi economica, le prime statistiche disponibili sul 2014 riportano una leggera – leggerissima - ripresa dei consumi per l’ultimo anno, soprattutto nella seconda metà, o perlomeno un freno nella riduzione. Possibile? La spesa sta tornando a crescere?
05 November, 2014
Se la lunga crisi economica ha portato i consumi degli Italiani a calare continuamente fino al 2013, le ultime statistiche messe a disposizione da Istat e dalle associazioni di categoria, fanno pensare che il 2014 potrebbe essere il primo anno a concludersi con segno positivo, con un’inversione di tendenza. O perlomeno, con un calo inferiore a quello degli anni precedenti.
Secondo Coldiretti, che analizza la spesa per il consumo alimentare, il 2014 è diviso in due: il primo semestre registra ancora una tendenza negativa rispetto al 2013 (-1,5%) ma comunque con un calo inferiore rispetto a quella registrata nel 2013 sul 2012, sempre in campo alimentare. (Era – 2,5%). Per il secondo semestre invece ci si attende “una leggera inversione di tendenza positiva”, che Coldiretti spiega con il bonus degli 80 euro: “Sarà proprio la spesa alimentare, che rappresenta la seconda voce dei budget familiari, a beneficiare maggiormente del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati che destinano una quota rilevante del proprio reddito all’acquisto del cibo”.
Una spiegazione che non convince tutti quanti, e tantomeno i sindacati, che non ripongono altrettanta fiducia in questa e nelle altre misure prese dal Governo Renzi.
La tendenza positiva del 2014 sembrerebbe però confermata anche dalle analisi di Istat e Coop sui primi mesi dell’anno: "La spesa delle famiglie per consumi finali, in valori correnti, è aumentata dello 0,2% nei confronti del trimestre precedente e dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2013. Dopo tre anni di riduzione, nel 2014 la spesa delle famiglie segnerà un aumento dello 0,3% in termini reali, in parte per effetto di una riduzione della propensione al risparmio. Nel 2015, si prevede un ulteriore miglioramento dei consumi privati (+0,6%) che proseguirà anche nel 2016 (+0,8%) trainato dalla crescita del reddito disponibile e da un graduale aumento dell'occupazione".
Se le statistiche di Istat considerano i consumi delle famiglie in generale, Coop si focalizza invece sul consumo alimentare. Secondo il "Rapporto Coop 2014 Consumi e distribuzione" il 2014, "si apre con un consolidamento del Largo Consumo Confezionato nelle Gdo italiane. Dopo un 2013 ancora in negativo, il bilancio torna di segno debolmente positivo. Nei comportamenti di acquisto persistono sobrietà, razionalità, attenzione agli sprechi: un approccio dal quale difficilmente si tornerà indietro. Con un giro d’affari di 57 miliardi di euro, la filiera del Largo Consumo Confezionato negli ultimi anni ha sofferto di una riduzione prima dei volumi e poi addirittura dei fatturati. Negli ultimi dodici mesi, invece, il fatturato della Gdo è tornato in territorio positivo mettendo a segno una variazione marginalmente superiore allo zero (+0,3%)".
A sostegno di queste prime indicazioni sulla tendenza nazionale, sembrerebbero arrivare anche i dati relativi alla spesa alimentare raccolti a Torino e Milano.
Per Unioncamere Lombardia i primi sei mesi del 2014 avrebbero segnato una "ripresa per i prodotti confezionati di tipo alimentare (pasta, pane, riso, olio, zucchero, prodotti da forno, biscotti, scatolame ecc.) sia in relazione ai volumi sia al valore delle vendite (+0,9% e +5,2% rispettivamente) sia al numero di pezzi venduti (+1,7%)".(Fonte: "Tendenze dell'economia locale. La rilevazione congiunturale del commercio al dettaglio"). Al contempo, i prodotti non alimentari risulterebbero invece ancora in calo sul 2013.
Una lieve ripresa viene registrata anche a Torino dalla Camera di Commercio: dalla 17° edizione dell’indagine della Camera di Commercio sulle spese di un campione di 250 famiglie torinesi, emerge che i consumi sono tornati a crescere nel 2013, registrando un +2,6% rispetto al 2012, tendenza confermata anche dai dati del primo semestre 2014.
La percentuale della spesa alimentare nel primo semestre 2014 (16%) è la più alta mai registrata. In generale le quote maggiori sia nel 2013, sia nel primo semestre 2014, sono destinate a carni e salumi (24% in entrambi i periodi), pane e cereali (rispettivamente 14% e 15%), latte e formaggi (15% in entrambi i periodi), dolci e drogheria (rispettivamente 11% e 12%).
A questi studi si aggiunge la ricerca di Confcommercio che indica una diminuzione dello 0,2% delle spese delle famiglie a settembre, su agosto, e dello 0,6% sul 2013. Pesa il segno meno dei servizi ricreativi, poi la "cura della persona" e abbigliamento. Bene solo le comunicazioni. La spesa per alimentari e tabacchi segnala invece stabilità.