Puglia, inaugurata area di sosta per cicloturisti vicino Ostuni
Sabato 8 novembre è stata inaugurata un’area di sosta per cicloturisti posta lungo la strada prov.le che da Ostuni conduce a Rosa Marina e che s’innesta sulla ciclovia della Traiana (Itinerario n.6 di Bicitalia, via Adriatica)
09 November, 2014
Sabato 8 novembre è stata inaugurata un’area di sosta per cicloturisti posta lungo la strada prov.le che da Ostuni conduce a Rosa Marina e che s’innesta sulla ciclovia della Traiana (Itinerario n.6 di Bicitalia, via Adriatica).
Grazie alla preziosa disponibilità della famiglia Antonelli-Incalzi proprietaria dell’area, concessa gratuitamente all’Ente Parco, è stato avviato un progetto di recupero per sottrarre la stessa all’abbandono di rifiuti e all’incuria. Gli interventi di pulizia dai rifiuti abbandonati e il progetto di recupero è avvenuto insieme agli studenti e ai docenti dell’Istituto Tecnico Agrario Pantanelli-Monnet di Ostuni oltre ad alcune associazioni e masserie del Parco come masseria Brancati.
A fare tutto il resto è stata l’Agenzia Regionale Irrigua e Forestale ARIF della Regione Puglia realizzando gli interventi di rinaturalizzazione e di fruizione dell’area. Ciò come conseguenza della convenzione sottoscritta tra le parti e che ha consentito di recuperare importanti porzioni di territorio nel Parco, sia lungo la costa, che nelle aree interne tra cui l’ex cava abbandonata di Pezza Caldara, dove oggi si coltivano piante aromatiche per la realizzazione di saponi e di miele con il Marchio del Parco. Grazie alla collaborazione di tanti soggetti accomunati dalla volontà di prendersi cura del territorio, è stata data una funzione cicloturistica e ambientale ad un relitto stradale.
Presenti il Sindaco del Comune di Ostuni Gianfranco Coppola, il Direttore del Parco Gianfranco Ciola, il Responsabile prov.le del Settore Foreste della Regione Puglia Antonio Del Prete insieme a tanti partecipanti tra cui gli studenti e i docenti dell’Istituto Agrario Pantanelli di Ostuni e la famiglia Antonelli-Incalzi che donando l’area, ha consentito la sua riqualificazione da parte dell’Ente Parco.