Rifiuti. Da Barletta alla Catalogna, un Manifesto internazionale anti-incenerimento
Dopo Barletta, tutte le associazioni del mondo si danno appuntamento in Spagna (Catalogna) per redigere il Manifesto internazionale contro tutte le forme di incenerimento e coincenerimento. Per la città della Disfida è necessario premiare i cittadini con una tariffa che sostituisca l’ingiusta TARI. Proposta una riconversione energetica per i cementifici
14 November, 2014
Oltre 200, tra attivisti, esperti e soprattutto molti cittadini ( e pochissimi invece gli amministratori) hanno partecipato, lo scorso fine settimana, alla "due giorni di Barletta". Un evento, che sarà ricordato a lungo dalla città de “La Disfida”, non solo per sottolineare che un cementificio a pochi metri dal centro abitato brucia ancora rifiuti, ma soprattutto per la partecipazione di relatori di livello internazionale come Paul Connett, Rossano Ercolini, Enzo Favoino, Mariel Vilella ed Agostino Di Ciaula.
Proprio i cementifici, in particolare, sono stati definiti da Paul Connett, professore emerito della St. Lawrence University di New York come una "toilette a bassa tecnologia", che brucia rifiuti con dispositivi di depurazione dei fumi molto approssimativi e che, inglobando le ceneri nel "clinker", crea i presupposti (una volta che gli edifici costruiti con questo cemento vengono poi demoliti) per una diffusione nell'ambiente di diossine e di metalli pesanti. Inoltre è stata "smontata" la "balla" che sostituendo i combustibili fossili come il petrolio nelle caldaie dei cementifici con i rifiuti (CSS, combustibile solidi secondario) vi sarebbe un "miglioramento ambientale": FALSO! Al contrario in questo modo i fumi in uscita dai camini dei cementifici contengono diossine e soprattutto metalli (mercurio) che il petrolio rilascia in quantità più basse. Se consideriamo poi che i cementifici "godono" di standard emissivi molto più permissivi per gas acidi (come i gas NOx ed altri) e che producono quantità maggiori di fumi se comparate con gli stessi nocivi impianti di incenerimento "dedicati" il quadro che si ricava da questi impianti è disastroso per salute ed ambiente.
Perciò, nel corso dell'incontro, è stata promossa da tutte le associazioni (associazioni regionali Zero Waste, dal Movimento nazionale Legge Rifiuti Zero e da Zero Waste Italy) , una petizione al parlamento europeo contro la truffa del CSS, “sdoganato” grazie al "Decreto Clini”, oggi è proprio il caso di dirlo, un nome una garanzia, quello dell’ex Ministro dell'Ambiente, che è stato arrestato!
Le delegazioni italiane (presenti dal Veneto (Monselice), dall'Umbria (Gubbio), dalla Puglia (Barletta, Galatina, Cerignola - Borgo Tressanti e Margherita di Savoia), dalla Sicilia (Trapani), dal Lazio (Roma), hanno condiviso le loro battaglie con le delegazioni internazionali (provenienti da Paesi quali Spagna, Inghilterra, Slovenia, dalla Serbia, dalla Bulgaria, Giappone e USA), e hanno deciso di elaborare un manifesto contro tutte le forme di incenerimento e di "coincenerimento" e di riconvocarsi in Catalogna nel prossimo marzo . Le realtà italiane, invece, proprio in vista dell'incontro catalano s’incontreranno un mese prima a Monselice (PD).
Non sono mancate proposte ricche di progettualità provenienti da molte parti d'Italia, da Capannori in particolare, impegnate in un esaltante percorso di successo nell'azzeramento dei rifiuti che ha portato proprio a Capannori a promuovere addirittura un'azienda come Funghi espresso a produrre funghi dai fondi del caffè ricevendo il primo premio dalla Regione Toscana (su 180 imprese) che dimostrano come i “10 passi verso Rifiuti Zero" possano non solo evitare rischi ambientale e sanitari (al contrario di discariche ed inceneritori) ma promuovere nuova occupazione ed impresa locale.
Per la situazione di Barletta, in particolare, Rossano Ercolini ha evidenziato come sia inaccettabile che i cittadini, impegnati nella raccolta differenziata porta a porta, debbano vedersi aumentata in modo spropositato la Tari (tassa sui rifiuti), quando invece è possibile passare dalla tassa alla tariffa facendo pagare i cittadini in base alla frazione di residuo secco indifferenziato prodotto. Su questo il centro ricerca Rifiuti Zero di Capannori è disposto a far da consulente al Comune di Barletta a titolo gratuito.
E’ difatti arrivato il momento per il Sindaco Cascella di comunicarci che fine hanno fatto le due delibere sulla Strategia Rifiuti Zero e sulle aziende insalubri presentate da noi del Movimento Rifiuti Zero in Commissione Ambiente prima della pausa estiva e decidere se stare dalla parte della nostra comunità iniziando un cambio di rotta verso tutela della salute e dell’ambiente e promozione di nuova e sana economia a vantaggio del territorio.
Agostino Di Ciaula, invece, ha evidenziato come una forma di alimentazione da proporre al cementificio Buzzi Unicem possa essere il metano, sicuramente molto meno impattante dal punto di vista sanitario ed ambientale sia rispetto al pet-coke che rispetto al combustibile da rifiuti. E’ stato inoltre stigmatizzato, dall'incontro internazionale, il ricorso da parte del governo Renzi al decreto "Sblocca Italia" che in particolare con l'art.35 vuole rilanciare le sorti traballanti della lobby dell'incenerimento.
Nei fatti questo articolo che contraddice in modo lampante e grottesco gli indirizzi europei rivolti a promuovere la riduzione dei rifiuti, il riuso ed il recupero di materia non passerà! Proprio su questo fronte si preparano altre iniziative di Zero Waste Italy in collaborazione con i gruppi locali volte a promuovere al massimo la strategia di Rifiuti Zero.
comunicato stampa
Alessandro Zagaria e Sabrina Salerno per il Movimento LIP Rifiuti Zero_Puglia
Rossano Ercolini e Patrizia Lo Sciuto per Zero Waste Italy