Bari, polo di attrazione per i rifiuti che sfuggono al porta a porta nei comuni limitrofi
I rifiuti del comune di Bari tornano a salire. Ma l’aumento è forse causato dalla migrazione dei rifiuti degli altri comuni che hanno avviato la raccolta differenziata “porta a porta” (Adelfia, Triggiano, Rutigliano, Mola di Bari)? Abbiamo contattato Pietro Petruzzelli, assessore all’ambiente del comune di Bari. L’analisi statistica di Eco dalle città
20 November, 2014
Eco dalle Città, nell’ultimo mese ha constatato che in molte città come Milano, Firenze, Pisa, Pordenone, è aumentata la produzione dei rifiuti nonostante l’ISTAT registri, il PIL negativo il calo delle vendite e il rallentamento della produzione industriale. Per Bari, però, l’aumento della produzione dei rifiuti è più marcato che nelle altre città. Abbiamo contattato l’assessore di Bari, Pietro Petruzzelli, per comprendere meglio i motivi.
Assessore Petruzzelli, come spiega il forte aumento della produzione dei rifiuti a Bari? Ricordo ai lettori che Eco dalle Città ha riportato in un articolo il calcolo sviluppato sulla base dei dati inviati dal comune di Bari alla Regione Puglia: l’aumento nel primo semestre 2014 è di circa 7.000 tonnellate rispetto al 2013, all’incirca il 9% in più.
“Per comprendere questo tipo di aumento – ha dichiarato Petruzzelli - abbiamo confrontato i dati di alcuni comuni della Provincia di Bari che da alcuni mesi hanno introdotto il sistema di raccolta differenziata porta a porta. Ad esempio abbiamo notato che il comune di Adelfia, ha generato una riduzione importante della produzione dei rifiuti. Pensiamo che molti di quei rifiuti finiscano a Bari. Il comune di Adelfia, da quando è partito, ha ridotto ad esempio i chilogrammi procapite da 33 a 20-23 chilogrammi. Ineffetti risulta eccessivo. E siamo di fronte al classico fenomeno della migrazione di rifiuti. Molti cittadini lavoratori, che arrivano da fuori, da Adelfia o da Triggiano, portano i loro rifiuti nei cassonetti di Bari”.
Esiste, dunque, questo legame? A causare l’aumento dei rifiuti di Bari, potrebbero essere i rifiuti (abusivi) provenienti da quei comuni che hanno eliminato i cassonetti dalle loro strade? Eco dalle Città, ha cercato di approfondire e di realizzare una analisi statistica della produzione dei rifiuti di questi comuni che si trovano a non più di quindici/venti chilometri dal comune di Bari. Nei mesi di maggio-giugno, infatti, è partita la raccolta domiciliare dei rifiuti nel comune di Adelfia, nel comune di Triggiano è partita un anno prima, nel giugno 2013. A Mola di Bari stesso periodo di due anni fa (nel marzo-giugno 2012), a Rutigliano nel novembre 2011. Questo dato di avvio, si coglie facilmente nel grafico. E' rappresentato infatti il momento in cui avviene l’inversione di tendenza, terminus post quem rispetto al quale i rifiuti differenziati superano quelli indifferenziati (anche definiti in quei comuni come secco residuo).
L’analisi ci rivela, partendo dai dati relativi al primo semestre degli ultimi quattro anni, che la produzione dei rifiuti del comune di Adelfia, nel 2014 è diminuita di circa il -10% rispetto all'anno precedente. In termini quantitativi, la riduzione è stata ancora più significativa se rapportata al 2011, cioè di circa 750 tonnellate (vale a dire una riduzione del 19,75%).
Ancora più rilevante la diminuzione dei rifiuti per il comune di Triggiano, pari a -18,54% rispetto all’anno 2013. Una riduzione di oltre 2 mila tonnellate se rapportata ai primi sei mesi del 2011 (cioè oltre il 30% in meno).
Riportano invece una controtendenza gli altri due comuni che hanno avviato nel 2012 la raccolta differenziata porta a porta. Il comune di Rutigliano e di Mola di Bari, entrambi registrano un segno positivo rispetto al 2013 (+11,31% per Rutigliano e +5,44% per Mola). Ma la riduzione dei rifiuti rispetto al 2011, periodo in cui c’era ancora il servizio di raccolta stradale è tuttavia tangibile: è pari al 21%. In termini di tonnellate, rispettivamente 950 tonnellate e 1.500 per il comune di Mola.
Perciò è legittimo domandarsi: tutti questi rifiuti che ad oggi “mancano” in quei comuni, sono in realtà finiti nei cassonetti del comune di Bari? E’ probabile, almeno una parte. Ma la riduzione dei rifiuti, in realtà, in altri territori della Puglia, è imputabile anche ad altre cause diverse dalla “migrazione”.
Una riduzione media del 20% dei rifiuti, si verifica ad esempio, nei comuni dell’ex ato brindisi 2 (Ceglie Messapica - Erchie - Francavilla Fontana - Latiano - Oria - San Michele Salentino - San Pancrazio Salentino - Torre Santa Susanna - Villa Castelli). Tutti questi comuni hanno avviato da tempo la raccolta porta a porta e hanno, di conseguenza, contrastato il fenomeno della migrazione. In questo ambito territoriale, rispetto al 2008, si registra una riduzione dei rifiuti di oltre il 30%, del 17% invece rispetto al 2011. Come pure è vero che i comuni limitrofi riportano una riduzione (l’ambito del BR1 del 14% rispetto al 2011, l’ambito TA1 una riduzione dell’8% rispetto al 2008). Tutto lascia pensare che in questo territorio il fenomeno della “migrazione” si sia sostanzialmente esaurito. Ma allora come fanno i rifiuti a diminuire?
I motivi principali per i quali si verificano questi vistosi cali, sono probabilmente imputabili da una parte agli abbandoni nelle campagne, dall’altra al mancato conferimento nei cassonetti cittadini dei rifiuti speciali da parte delle imprese (aziende edili, officine) che aggiungono notevole peso, inoltre influisce non poco l’avvio del compostaggio domestico da parte di molte famiglie a fronte di sconti sulla tassa rifiuti e la riduzione dell’umidità e quindi della quantità d'acqua nelle pattumiere aerate. Infine va sottolineato l’avvio di politiche virtuose di riduzione e di riutilizzo dei rifiuti, da parte delle istituzioni, dei cittadini e degli esercenti, in particolare (i ristoratori). Pensiamo all'apertura di case dell’acqua, agli esercizi che vendono il tutto “sfuso” (detersivi, cereali, etc.) o ai negozi che vendono l’usato (libri, beni per bambini, etc.).