Camusso: "Ilva, sì a nazionalizzazione ma non sia secondo caso Alitalia". Intanto la Regione Puglia ratifica il progetto parchi fossili e minerali
Dall’Ilva la Segretaria CGIL Susanna Camusso: “Si alla Nazionalizzazione per dare vita a politica industriale, tuttavia occorre chiarire i modi affinché non diventi un ponte per vendere al miglior offerente". Intanto la giunta regionale pugliese ratifica il parere positivo, con prescrizioni, rilasciato dal Comitato Via per i parchi fossili e minerali dello stabilimento
02 December, 2014
"La siderurgia è un settore strategico per il nostro paese e questa è un'ottima ragione per prevedere un intervento pubblico". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, dopo aver partecipato a Taranto ad un'assemblea dei lavoratori Ilva. "Lo Stato deve farsi carico della continuità e della qualità produttiva, intendendo sia la continuità del lavoro, sia la continuità dell'intervento ai fini della salute" e noi "vorremmo essere interlocutori di questo processo". “Vanno comunque chiariti i modi e la natura di questa operazione. Inoltre la segretaria della CGIL, ha detto che questa operazione “non deve essere un ponte per vendere al miglior offerente ma deve dare vita ad una politica industriale”.
Le parole della Camusso arrivano dopo la più recente proposta del presidente Renzi. L'ipotesi di un decreto ad hoc per favorire l'intervento pubblico per il risanamento e il rilancio dell'Ilva è solo "uno dei possibili strumenti" per attuare l'intervento pubblico auspicato ieri dal premier Renzi per difendere l'acciaieria di Taranto, seconda d'Europa, e il settore strategico della siderurgia. Lo afferma una fonte vicina al dossier sottolineando che in ogni caso il decreto non sarà portato in Consiglio dei Ministri in questi giorni.
La situazione finanziaria dell’Ilva continua ad essere preoccupante a causa delle crisi del settore. Tuttavia una nuova boccata d’ossigeno è arrivata la settimana scorsa. Il 25 novembre le banche avevano dato il via libera alla seconda tranche del prestito ponte all'Ilva. A dirlo alcune fonti vicine alla gestione commissariale. Il prestito da 125 milioni di euro, era stato richiesto dal commissario Piero Gnudi venerdì scorso. Le banche coinvolte sono Intesa, Banco Popolare e Unicredit.
La nazionalizzazione non è l’unica strada. Da Parigi, il 26 novembre scorso, il colosso franco-indiano dell'acciaio ArcelorMittal è arrivata la conferma di aver presentato un'offerta non vincolante per acquisire l'Ilva, insieme al gruppo Marcegaglia. Lo avevano riferito le fonti della società a Parigi, confermando in una dichiarazione via e-mail i contatti con Gnudi. "Avendo avuto l'opportunità di visitare gli impianti - è scritto - crediamo di avere l'expertise e le risorse richieste per risanare l'Ilva, e abbiamo inviato un'offerta non vincolante per acquisire tutte le attività".
Intanto la giunta regionale pugliese ha ratificato oggi il parere positivo, con prescrizioni, rilasciato dal Comitato Via (Valutazione impatto ambientale), per i parchi fossili e minerali dello stabilimento Ilva di Taranto. Lo ha reso noto l'assessore regionale della Puglia alla Qualità dell'ambiente, Lorenzo Nicastro.
“Il parere positivo con prescrizioni rilasciato dal Comitato Via per i parchi fossili e minerali dello stabilimento Ilva di Taranto – ha detto l’assessore - è stato ratificato dalla Giunta Regionale per essere trasmesso al Ministero dell'Ambiente come passaggio del procedimento avviato dall'azienda per la realizzazione dell'opera. Il progetto, imponente per dimensione e fondamentale per la riduzione degli impatti ambientali dei depositi di materie prime, richiede, a giudizio dei tecnici del Comitato, alcuni accorgimenti tecnici che dovranno essere messi a punto in fase di progettazione esecutiva e di realizzazione”.
“Sarà necessario, ad esempio, porre una estrema attenzione alla garanzia di sicurezza per i lavoratori all'interno della struttura in relazione alle circolazione delle polveri nelle fasi produttive e dovrà essere garantita – ha continuato Nicastro - la corretta raccolta delle acque interne originate dalla bagnatura dei cumuli perché siano avviate ad opportuno trattamento per evitare contaminazioni della falda. Infine il tema paesaggistico: l'inserimento dell'opera alta circa 80 metri dovrà tener conto del contesto”
“Sono i punti – ha concluso Nicastro – che come Regione stiamo rappresentando anche sul tavolo nazionale della Conferenza di Servizi. Temi che permettono di restituire l'opera ad una corretta gestione e che permetteranno una sensibile riduzione degli spolverii causa della diffusione delle polveri sottili”.