Smog, marcia indietro sulle nuove direttive? In attesa delle decisioni della Commissione
La revisione delle direttive sulla qualità dell'aria è in cantiere da oltre un anno a Bruxelles. Sollecitata dall'OMS e sostenuta dalla precedente amministrazione, la riforma del Pacchetto Aria potrebbe scivolare via dall'agenda 2015 sotto la Presidenza Juncker: nessuna decisione è ancora stata presa e si attende la commissione di Martedì 16 dicembre
15 December, 2014
C'è una petizione su Change, che chiede al Presidente Juncker di smentire sonoramente e con i fatti, quanto trapelato - ma mai confermato - sulla sparizione del Pacchetto Aria dall'agenda dei lavori parlamentari del 2015. Le indiscrezioni si rincorrevano da tempo, da quando il 12 novembre scorso la Commissione Europea aveva presentato a Matteo Renzi, in qualità di Presidente del Consiglio dell’Unione Europea, e a Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo, la proposta di Programma di lavoro per il 2015, che non comprendeva fra le priorità l'approvazione delle nuove direttive sulla qualità dell'aria, attese da oltre un anno. (Direttive la cui importanza era stata peraltro ricordata dallo stesso Commissario all'Ambiente Karmenu Vella ad ottobre 2014).
La notizia aveva scosso diverse associazioni ambientaliste, primi fra tutti i Genitori Antismog, che avevano scritto una nuova lettera al governo Renzi per ribadire l'importanza del provvedimento e l'urgenza nell'approvazione. (Argomento che gli attivisti avevano già trattato in un'altra missiva al momento dell'inaugurazione dell'anno di presidenza italiano).
Fino ad oggi la Commissione non ha mai voluto commentare le voci circolate, ma un'apparente conferma dei timori degli ambientalisti è arrivata pochi giorni fa dal quotidiano inglese The Guardian, l'11 dicembre scorso, che ha dichiarato di aver avuto accesso ad alcuni documenti distribuiti nel corso di una riunione a Bruxelles dai quali si evinceva il taglio della riforma.
"L'eliminazione di questo ambito di azione dal programma di lavoro - commentano ancora i Genitori Antismog - comporterebbe la rinuncia ad un pacchetto legislativo (comprendente la direttiva sui limiti nazionali alle emissioni, oltre ad altre decisive proposte legislative) cruciale per ridurre lo spaventoso bilancio sanitario dell'inquinamento atmosferico in Europa, costituito da 400.000 morti premature all'anno ed il protrarsi in Europa dei costi esterni collegati all'impatto sanitario dell'inquinamento dell'aria calcolato, a livello Europeo, in 330-940 miliardi €/anno". Significativo inoltre, che i dati citati dall'associazione arrivino niente meno che da un comunicato ufficiale della Commissione Europea datato 2013.
“E’ semplicemente indecente l’intento della Commissione Ue guidata da Juncker di cancellare dal suo programma le nuove direttive sulla qualità dell'aria e quello sul riciclo dei rifiuti, camuffando l’operazione come opera di alleggerimento burocratico - hanno commentato Francesco Ferrante di Green Italia e Monica Frassoni, Copresidente del Partito Verde europeo - La regia, nemmeno troppo occulta, di questo attacco frontale alla tutela dell’ambiente e della salute è la variegata lobby che si muove dentro la stanza dei bottoni della Commissione, interessata non a rendere più fluida la legislazione europea, ma a facilitare vecchie consuetudini e vecchi modi di fare impresa”.
Per conoscere le reali intenzioni della Commissione bisognerà attendere la riunione fissata per martedì 16 dicembre a Strasburgo, nella quale si discuterà anche il futuro della riforma sull'Economia Circolare, che prevede un giro di vite sugli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti. Un ulteriore elemento che preoccupa gli ambientalisti è la comunicazione dell'assenza dall'incontro del Commissario Vella, impegnato a Bruxelles in Commissione Pesca.
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