Conca sul Po, ambientalisti contrari. Presentata petizione in comune
Ambientalisti, associazioni remiere e cittadini hanno presentato durante il diritto di tribuna del 16 dicembre la petizione con cui chiedono che il progetto di realizzazione della conca di navigazione del po all'altezza della diga Michelotti venga ripensato tenendo conto delle problematiche ambientali, paesaggistiche e economiche
17 December, 2014
Sono 458 le firme raccolte dal comitato Osservatorio sul Po e presentate durante il diritto di tribuna del 16 dicembre presso il comune di Torino per una richiesta precisa: fermare i progetti per la costruzione di una conca che permetta di rendere il fiume navigabile da monte a valle e di una centrale idroelettrica in corrispondenza della diga Michelotti. La petizione è stata firmata da ambientalisti, associazioni redimere, pescatori e semplici cittadini, uniti nell'evidenziare problematiche di ordine tecnico, economico e ambientale che un'opera di questo tipo porterebbe al fiume e al paesaggio.
Secondo i firmatari, una prima questione è il rischio la costruzione della centrale idroelettrica riduca ulteriormente il livello delle acque del fiume, rendendolo di fatto non navigabile perché in secca. Un ridimensionamento della portata della centrale idroelettrica sembra necessario, infatti, per evitare l'eccessivo prelievo di acqua nel tratto, spiega il comitato Osservatorio sul Po. Il progetto, così com'è pensato allo stato attuale, comporterebbe “una scarsissima portata di acqua in seguito ai lavori e porterà via l'acqua dal centro del fiume” spiega infatti l'ingegnere Marino Bernardi che si oppone alla costruzione della conca di navigazione.
Alla questione puramente tecnica si collegano problematiche inerenti l'impatto ambientale oltre che paesaggistico dell'opera, "in una zona considerata fra le più caratteristiche della città”. La scarsità di acqua potrebbe comportare altresì un danno all'ambiente fluviale, zona di riproduzione dei pesci, e alla flora e fauna idrica.
Terza criticità, ma non in ordine importanza, riguarda invece le spese necessarie per la realizzazione del progetto. L'opera costerà un milione e 200 mila euro e, secondo i firmatari, per una spesa del genere non c'è un budget sufficiente. Il rischio è dunque di veder iniziati i lavori per poi non vederli terminare.
Ma il comitato non si limita ad opporsi al progetto così com'è pensato e progettato allo stato attuale. È stata avanzata una proposta che va incontro all'iniziale piano di costruzione: un ridimensionamento della portata della centrale in modo da evitare l'eccessivo prelievo idrico. In questo caso, la navigazione a valle della diga dovrebbe diventare possibile solo per piccole imbarcazioni (kayak, canoe, barche tradizionali a fondo piatto). Una riorganizzazione dei lavori che per cui è necessario riaprire la Conferenza dei servizi, così che associazioni di cittadini e tutti gli interessati possano confrontarsi con chi si occuperà della realizzazione del progetto.