Puglia, Comuni Bicicloni 2014: In Puglia c’è ancora molto "da pedalare"
Il dossier di Legambiente che fotografa lo stato della mobilità nei Comuni pugliesi dice che su 72 Comuni che hanno risposto ai cicloquestionari solo 8 hanno un piano di mobilità. Lo stato delle infrastrutture è sufficiente mentre sono scarse le politiche comunali per mettere sulle due ruote i cittadini. Buona la presenza di associazioni
19 December, 2014
Con la seconda edizione di Comuni Bicicloni, il rapporto realizzato grazie al contributo dell’Assessorato alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Puglia, Legambiente continua a fotografare lo stato della mobilità sostenibile nei Comuni pugliesi, premiando quelle amministrazioni locali che favoriscono una mobilità in grado di soddisfare il più possibile le diverse esigenze di spostamento, quelle dei pedoni, dei ciclisti e del trasporto collettivo.
Il rapporto è stato presentato il 17 dicembre in conferenza stampa da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, e da Giovanni Giannini, Assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Puglia, alla presenza dei sindaci dei Comuni pugliesi premiati e degli Enti che hanno ricevuto la menzione speciale.
Legambiente ha raccolto i dati relativi all’anno 2013 attraverso l’invio di un cicloquestionario ai 258 Comuni pugliesi. Hanno risposto 72 Comuni. Le classifiche sono state elaborate prendendo in considerazione la capacità di soddisfare i quesiti presenti nelle macroaree:
-infrastrutture (presenza di piste ciclabili, isole pedonali, zone a traffico limitato, zone 30);
-politiche sulla mobilità sostenibile (attività di sensibilizzazione, percorsi ciclabili per studenti e bambini realizzati dalle amministrazioni comunali, realizzazione di un Piano della Mobilità e presenza di un Mobility Manager);
-risposta dei cittadini alla mobilità sostenibile (quali mezzi di trasporto utilizzano i cittadini per gli spostamenti in città);
-ricezione turistica ed associativa (la presenza sul territorio di strutture turistiche e di associazioni che favoriscono e promuovono l’utilizzo della bicicletta, presenza di ciclofficine per la vendita, il noleggio e la riparazione di biciclette).
Sono 4 i Comuni vincitori, classificati in altrettante categorie: Piccolo Comune Biciclone, premiato fra i Comuni sotto i 5.000 abitanti, Medio Comune Biciclone, premiato fra i Comuni tra i 5001 e i 20.000 abitanti, Grande Comune Biciclone, premiato fra i Comuni con più di 20.000 abitanti e il Comune Biciclone Capoluogo di Provincia, premiato fra i capoluoghi di provincia. Invece, due sono gli Enti che ricevono la Menzione Speciale per aver realizzato un progetto o una campagna per la promozione della mobilità sostenibile.
«Lo scenario delineato dal Rapporto Comuni Bicicloni 2014 non è confortante ̶ commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – I Comuni pugliesi devono “pedalare” ancora molto per ridisegnare la mobilità urbana in una logica di sostenibilità, sicurezza, efficienza e qualità ambientale. Se sul fronte delle infrastrutture si raggiunge la sufficienza, va peggio sulle politiche poste in essere per promuovere la mobilità sostenibile. A fare da contraltare, per fortuna, vi sono le associazioni attivamente impegnate in tal senso, a differenza delle strutture turistiche che sono carenti nel favorire la ciclabilità».
Nei 72 Comuni pugliesi che hanno risposto ai cicloquestionari, quasi 1 milione di mq sono occupati da isole pedonali, e quasi 3 milioni da zone a traffico limitato (ZTL). Sono invece 112 le piste ciclabili a fronte di circa 2300 km di rete ciclabile. Le Zone 30, ovvero quelle zone fondamentali per la circolazione delle biciclette, in cui il limite massimo di velocità è pari a 30 km/h, sono presenti solo in 34 Comuni. I cicloparcheggi, considerando sia gli stalli che quelli ad interscambio, sono installati solo in 32 Comuni.
Quanto alle politiche intraprese dai 72 Comuni per favorire la mobilità sostenibile, e nello specifico l’utilizzo della bicicletta, c’è ancora molto da fare. Solo 9 amministrazioni comunali hanno provveduto all’installazione del servizio di bike sharing (a Monopoli e a Ostuni è in corso di realizzazione). In merito alle attività di pedibus e bicibus, cioè dei percorsi protetti ‘casa-scuola’ realizzati per i bambini, i Comuni che hanno attivato il servizio sono rispettivamente 14 e 2. Restando sempre nell’universo scuola, le amministrazioni concentrano la loro attenzione sull’installazione dei ‘divieti di sosta’ nelle aree antistanti gli edifici scolastici, presenti in 55 Comuni.
Le cifre tornano a essere molto basse se consideriamo il piano della mobilità, realizzato solo in 8 Comuni e il mobility manager, la cui figura è presente solo a Bari e a Lecce. Gli unici Comuni, invece, a possedere l’ufficio biciclette sono Andria, Bari, Barletta, Castellaneta, Lecce e Melendugno. Sono 29 i Comuni che ogni anno organizzano almeno una attività comunale di sensibilizzazione, informazione o comunicazione sui temi della mobilità sostenibile (come ad esempio le domeniche ecologiche, la settimana europea della mobilità sostenibile). Modesti e incompleti i dati sul modal split, ossia l’analisi sulla ripartizione modale degli spostamenti in città suddivisi tra pedoni, ciclisti, trasporto pubblico, moto e auto.
«Occorre sfatare alcuni luoghi comuni come quello più diffuso che per avere più ciclisti urbani servono più ciclabili ̶ precisa Tarantini ̶ Una città a misura di bicicletta non si costruisce solo con le piste ciclabili o con il bike sharing o disseminando la città di rastrelliere. L’Amministrazione che voglia operare per rendere una città bike-friendly dovrà prima di tutti agire sull’intera mobilità, a partire dall’istituzione delle Zone 30, un intervento che non solo tutela pedoni e ciclisti ma contribuisce a ridurre i livelli di inquinamento atmosferico e acustico in città. Diffondere e promuovere una mobilità alternativa, a basso tasso di motorizzazione – aggiunge Tarantini ̶ significa dunque garantire spazi pubblici più sicuri, silenziosi e salutari, accrescendo le relazioni sociali e contribuendo a costruire un futuro più green e vivibile».
In base al campione considerato, i pugliesi si impegnano molto sul fronte associativo: in 40 Comuni sono infatti presenti associazioni attivamente impegnate sui temi della mobilità, dove vengono organizzate attività concrete sul territorio (escursioni, manifestazioni e ciclopasseggiate). Le ciclofficine per la vendita, il noleggio e la riparazione delle biciclette, sono presenti in 39 Comuni. Deludente invece il dato relativo alle strutture turistiche che favoriscono la ciclabilità, presenti solo in 14 Comuni: un aspetto fortemente negativo, se pensiamo che la nostra regione accoglie ogni anno numerosi turisti provenienti dall’Italia e dall’estero.
«Il decongestionamento del traffico nelle aree urbane e la riduzione delle immissioni di CO2 nell’atmosfera sono obiettivi ormai non più procrastinabili ̶ conclude Giovanni Giannini, Assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Puglia ̶ La mobilità ciclistica è lo strumento attraverso il quale i predetti obiettivi possono essere realizzati coerentemente con le direttive europee e gli accordi internazionali in tema di salvaguardia dell’ambiente. La bicicletta diventa sempre più mezzo di trasporto attraverso il quale si riesce anche ad implementare i flussi turistici».
QUI I COMUNI BICICLONI VINCITORI
Sul sito www.legambientepuglia.it le foto della premiazione e l'opuscolo di Comuni Bicicloni 2014.