Napoli, seminario “Comune e imprese verso rifiuti zero”. Giornata di prevenzione e riduzione
Si è tenuta giovedì 18 dicembre a Napoli l'iniziativa che chiude la sesta edizione della Serr e che rilancia il programma nazionale di prevenzione dei rifiuti. Gli interventi del portavoce del Ministero dell’Ambiente, dell’Anci Campania, comune di Napoli, di Federambiente e dell'associazione Aica. Sono intervenuti, Sodano, Iannuzzi, Corroppolo, Nanni, Cavallo, Cipriano
18 December, 2014
Si è tenuto il 18 dicembre 2014, presso l’hotel Royal di Napoli, il seminario dal titolo “Comuni e imprese verso rifiuti zero”, iniziativa che ricade nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che si è conclusa il 30 novembre scorso. L'evento è stato realizzato dalla Regione Campania, Comune di Napoli, Zero waste Hotel e Ristoranti, Slow Food, Legambiente Campania, Zero Waste Italy, Università della Cucina Mediterranea.
Hanno aperto l’iniziativa che conclude lasesta edizione della settimana europea di riduzione dei rifiuti e che rilancia il programma nazionale di prevenzione dei rifiuti l’assessore all’Ambiente del comune di Napoli Tommaso Sodano, e il presidente dell’Anci Campania, Francesco Iannuzzi. Oltre a portare il saluto istituzionale, i due relatori hanno sottolineato i passi in avanti che la regione Campania, e in particolare la città di Napoli, hanno fatto negli ultimi anni. Sodano si aspetta ora, nel 2015, dei risultati dal lato delle perfomance ambientali. “In questi anni, infatti, l’amministrazione napoletana ha concentrato i propri sforzi sul risanamento del bilancio dell’Asia di Napoli. Con i conti in ordine, adesso, il comune può finalmente occuparsi anche dell’amministrazione straordinaria, ossia investire negli impianti di prossima realizzazione: un impianto di compostaggio che servirà il 25% della popolazione. Inoltre il comune vuole portare la raccolta differenziata anche in altre zone e quartieri di Napoli. Oggi sono 400 mila gli abitanti che fanno la raccolta porta a porta: la percentuale di raccolta differenziata a fine anno si attesterà tra il 27 e il 30%”.
Anche per Iannuzzi, è tempo di alzare l’asticella degli obiettivi. Secondo il presidente, infatti, i comuni “ricicloni” campani devono capitalizzare gli sforzi che hanno fatto in questi anni grazie alla raccolta porta a porta, riconoscendo agli abitanti la tariffazione puntale, permettendo loro, cioè, di pagare in base a quanti rifiuti ciascuno produce. Dunque, superando le difficoltà amministrative e legislative, i comuni devono cambiare i regolamenti comunali, affinché questi possano concedere sconti e premialità a quei cittadini che fanno la raccolta porta a porta o il compostaggio domestico.
Salvatore Corroppolo, portavoce del Ministero dell’Ambiente, ha preso nota di tutte le esperienze positive portate ad esempio durante il convegno e premiate dall’organizzazione, esperienze realizzate sia dai privati che dalle amministrazioni pubbliche. "Per quanto riguarda questa manifestazione il ministero dell'Ambiente - ha dichiarato Corroppolo - esprime grande soddisfazione perché si affrontano temi innovativi e che sono su un piano superiore, perché si parla di prevenzione e quindi riduzione dei rifiuti. Si spera che questi sforzi possano andare avanti nei risultati auspicati"
Sabrina Nanni, responsabile Anci dell’area attività produttrice e servizi pubblici locali, ha descritto lo stato dell’arte dell’accordo quadro tra i Comuni e il consorzio Conai, sottoscritto nell’aprile del 2014 e che sarà in vigore per un quinquennio, fino al marzo 2019. L’accordo è frutto del dibattito portato avanti nell’’ultimo anno nel corso di sei tavoli di lavoro, su varie aree di interesse (carta, plastica, vetro, alluminio, acciaio, raee, olii esausti, pile e accumulatori, etc. etc.) L’Anci, inoltre ha costituito un Osservatorio dei comuni finalizzato a offrire la visione completa dei flussi delle risorse recuperate e degli introiti che verranno fuori dal pagamento dei consorzi (Corepla, Coreve, Cial, Comieco, etc ,etc.)
E’ stata poi la volta di Roberto Cavallo, responsabile di Aica, l’associazione che cura, assieme a Federambiente, Anci, Legambiente e al Ministero dell’Ambiente l’iniziativa della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, a sottolineare gli importanti risultati raggiunti dalla manifestazione. La sesta edizione ha contato 12 mila registrazioni, non solo da tutti i 28 Stati membri dell’Unione Europea, ma anche da due stati oltreoceano (dal Brasile e dal Messico). “Questi dati – ha spiegato Cavallo – rivelano la portata dell’evento. Più di 5 mila registrazioni sono arrivate dall’Italia, in particolare dalla Campania, Lazio e Sicilia. “Queste regioni italiane, più di altre – ha detto poi Cavallo - si sono mostrate pronte a attuare azioni concrete di riduzione e prevenzione dei rifiuti. Quest’anno la Settimana Europea di riduzione dei rifiuti, che cade come ogni anno nella terza settimana di novembre, ha avuto come tema predominante lo spreco alimentare: per l’anno prossimo il tema sarà la dematerializzazione”. Altra data importante da ricordare a livello europeo – ha concluso Cavallo – è il 10 maggio. Il comitato promotore italiano (e l’Italia è l’unica nazione a avere un comitato nazionale) ha aderito alla famosa iniziativa di pulizia e di raccolta rifiuti denominata “Clean Up the world”.
Valentina Cipriano, membro per Federambiente del Comitato nazionale per l’attuazione del Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti , ha spiegato alla platea il programma di riduzione di recepimento europeo, approvato dal Ministero dell’Ambiente prima della scadenza prevista dall’Unione europea, con un decreto direttorio. Secondo Federambiente, il prossimo passo sarà quello di armonizzare e uniformare il programma di riduzione dei rifiuti con i vari piani regionali dei rifiuti. Anche qui l’Italia è spaccata in due o in tre parti. Spicca ad esempio la Regione Lombardia, che ha adottato per la seconda volta il piano di prevenzione dei rifiuti, e altre invece, che non hanno previsto nulla sulla riduzione dei rifiuti, come la Sicilia e la Calabria. La Regione Campania ha avuto il merito di inserire tutte le prescrizioni previste dal programma proprio perché ha approvato recentemente il piano regionale, e altre ancora, come la Puglia, che hanno approvato il piano regionale dei rifiuti, poco prima che venisse approvato il programma nazionale, pertanto, sarà al vaglio del comitato nazionale.