Smog a Torino, 2014 miglior anno del secolo: la pioggia aiuta ma il miglioramento è costante
Osservando la progressione dello smog dai primi anni Duemila ad oggi, la tendenza positiva è stata graduale e costante, sia per quanto riguarda la media delle concentrazioni sia per il numero di sforamenti. Il meteo particolarmente favorevole ha poi contribuito ad aumentare lo scarto tra 2013 e 2014, ma i superamenti restano comunque fuori legge
06 January, 2015
Nel 2014 lo smog sembra aver allentato la morsa nelle città italiane, o almeno nel suo tallone d’Achille, la pianura padana: complice un meteo decisamente favorevole – le abbondanti piogge hanno contribuito notevolmente a spazzar via le concentrazioni di polveri – il Pm10 ha registrato medie e superamenti decisamente inferiori rispetto a quelle segnate dall’inizio del secolo. Attenzione: che sia stato l’anno migliore non significa che i risultati siano sufficienti; gli sforamenti sono comunque ampiamente al di sopra delle soglie consentite dall’Unione Europea, quelle stesse soglie che – non ci stanchiamo di ripeterlo – la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene ormai obsolete.
Tuttavia, osservando la progressione dai primi anni Duemila ad oggi, il miglioramento è graduale e costante, meteo o no.
Il quadro lombardo è stato tracciato accuratamente da Legambiente, che conferma sia i risultati positivi sia le considerazioni su meteo e superamenti. Milano in particolare è stata la città ad aver ridotto maggiormente le giornate irrespirabili nel 2014.
E Torino? Vediamo cos’è successo nell’anno appena chiuso, centralina per centralina.
La Consolata ha registrato una media annua di 33,4 mcg/mc, dunque al di sotto dei limiti di legge, ma ha quasi doppiato il numero di giorni di sforamento a disposizione, con 63 superamenti. Il picco più alto l’ha registrato il 31 ottobre, con 123 mcg/m3, contro i 50 previsti dalle normative. Nel 2013 la media aveva raggiunto i 40,5 mcg/m3 e si erano registrati 100 superamenti. Peggio ancora l’anno prima: 48 mcg/m3 di media e 118 sforamenti. Tornando indietro fino agli inizi del secolo, si osserva un progressivo miglioramento: si pensi che nell’anno 2000 le centraline registrarono una media annuale di 71 mcg/m3 e un totale di 214 sforamenti.
Risultati analoghi al Lingotto: media ferma a 30,3 mcg/m3 e superamenti fuori legge, con 55 giorni oltre i limiti. Il picco di Pm10 è stato registrato nella stessa giornata, 31 ottobre, con 109 microgrammi. Anche qui il miglioramento dell’ultimo decennio è costante e progressivo.
Passiamo alle altre stazioni: Rebaudengo, 35,7 di media e 73 sforamenti. Picco più alto, il 7 gennaio scorso, con 105 microgrammi. (Curiosamente il 31 ottobre le concentrazioni sono rimaste ferme a 49 mcg). Rubino, 31,1 di media e 48 superamenti. Grassi, 40,6 mcg/m3 di media e 63 sforamenti, ma va detto che la centralina è rimasta fuori uso per tantissimi giorni, con appena 230 valori validi su tutto l’anno. In ogni caso, il progressivo e netto miglioramento è ben visibile nell’arco temporale dei 14 anni, che all’inizio del secolo facevano segnare una media addirittura doppia rispetto alle direttive UE (81 mcg(m3) e ben 264 sforamenti.
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