Audizione Senato, Vendola su decreto Ilva: "Ci sono luci e molte ombre"
Audizione in Commissione Ambiente e Industria del Senato del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Critico sulla indicazione delle soglie dell’80 e del 20 per cento delle prescrizioni da attuare e sulla impunibilità data al commissario che opererà al di fuori del controllo della legge penale: "Furbizia fuori posto". File PDF
16 January, 2015
E’ in programma un nuovo ciclo di audizioni informali nell’ambito dell’esame del ddl n. 1733 (decreto legge su llva e sviluppo di Taranto) da parte delle commissioni Industria e Ambiente del Senato.
Oltre a Vendola, sono stati già ascoltati, il custode giudiziario Barbara Valenzano, il procuratore capo di Taranto Franco Sebastio, il procuratore di Milano Francesco Greco, il sostituto procuratore di Milano Stefano Civardi, il sindaco di Taranto Ezio Stefàno e il presidente dell’Autorità Portuale di Taranto Sergio Prete.
“Ci sono luci e molte ombre in questo decreto - ha detto Nichi Vendola -. Noi siamo contenti che si possa siglare un contratto istituzionale di sviluppo per la definizione di una cabina di regia che, su tutti i programmi di riqualificazione e di rilancio della città di Taranto, possa fare in modo che si proceda celermente. Ci teniamo a separare questo aspetto però dal problema dell’Ilva che è un problema specifico sul quale deve operare un commissario con risorse specifiche che riguardino solo l’Ilva. Non vorremmo togliere neanche un euro destinato alla città di Taranto e alla sua riqualificazione per la questione Ilva che, ripeto, è una questione a parte, sono intrecciate ma ben separate”.
Sulla indicazione pdelle soglie dell’80 e del 20 per cento delle prescrizioni da attuare, Vendola ha detto che “l’indicazione di queste soglie sembra una furbizia un po’ fuori posto rispetto alla complessità e alla drammaticità della questione tarantina. Spero – ha aggiunto – che si sia trattato di uno svarione, di un errore da correggere rapidamente”.
“Ci lascia perplessi – ha poi sottolineato il Presidente - l’idea di un commissario che addirittura opera al di fuori del controllo della legge penale. L’impunibilità è sempre molto pericolosa. Operare in deroga alle normative è la strada delle tentazioni. Abbiamo già visto sistemi corruttivi ubriacarsi proprio per questa possibilità”.
Infine Vendola ha chiesto di potenziare le risorse economiche e quelle umane per effettuare i controlli. “Chiediamo – ha detto Vendola - che per poter fare bene il nostro lavoro ci mettano a disposizione le risorse economiche e poi gli uomini e le donne necessarie. L’Arpa deve fare tante cose, abbiamo bisogno di potenziare gli organici perché da troppo tempo sono depotenziati. Non si può fare la guerra contro l’inquinamento, il degrado, la malattia senza esercito. Questa è una guerra importante e il Governo deve metterci nella condizione di poterla vincere”.