Verde urbano a Milano. Una metamorfosi positiva in atto
Elena Grandi, Comm. Verde e Ambiente Zona 1, parla della nuova visione del verde urbano in atto a Milano. Dal nuovo Regolamento in approvazione al Consiglio, alla Convenzione del 2012 che ha permesso la nascita di tanti Orti e Giardini condivisi. Un tema seguito da ECO con il progetto ZappaMI - da arcipelagomilano.org del 14.01.2015
21 January, 2015
di Elena Grandi
Negli ultimi anni, ho scritto per ArcipelagoMilano alcuni articoli sul verde urbano. È questo un tema che mi sta particolarmente a cuore, vasto e dalle molteplici sfaccettature, che non si risolve solo nel concetto di verde pubblico o privato e della sua manutenzione, ma che riguarda la percezione che i cittadini hanno dei loro spazi verdi, la possibilità di fruirne e di condividerli, la necessità di promuovere e di sostenere una nuova cultura del verde, l’esigenza (che l’amministratore percepisce quotidianamente) di modificare la relazione tra le persone e gli spazi aperti della città, trasformandola da passiva ad attiva.
La sostenibilità di una città è determinata anche dalla sua capacità di essere “verde”, nel senso più esteso del termine (ovviamente, oltre che dalla qualità della vita, dell’aria, dei servizi, dal saper essere accogliente e inclusiva, culturalmente e intellettualmente attiva, dal saper offrire strumenti di lavoro e di crescita ai suoi giovani, ecc. ): ogni azione politica tesa alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio cittadino di giardini, parchi, alberi, prati non potrà che produrre effetti positivi.
Milano, negli ultimi anni, ha intrapreso questa strada virtuosa, mettendo in atto profonde trasformazioni che, anche grazie alla proficua collaborazione tra Amministrazione e cittadini, daranno vita (sia pure in tempi che non potranno essere immediati dal momento che si parla di progetti a lungo termine) a una nuova visione del verde urbano e a nuovo modo di concepire la relazione tra cittadinanza e spazi verdi. È questo un percorso davvero importante che contribuirà a fare di Milano una città più bella e più vivibile; un progetto complesso, che richiede pazienza e fiducia ma che infine porterà a risultati buoni e, soprattutto, duraturi.
Ora, a meno di un anno e mezzo dal termine del mandato della Giunta Arancione, vale la pena di fare il punto di quanto è stato fatto e si sta facendo nell’ambito del verde urbano: non tanto nei termini dei singoli interventi sulle aree, ma nel senso più ampio della programmazione, della gestione e della condivisione di progetti con gli abitanti. Dopo un complesso lavoro di redazione e di messa a punto, l’approvazione del nuovo Regolamento d’Uso e di Tutela del Verde Pubblico e Privato, frutto dell’impegno dell’Assessorato, dei Consigli di Zona, dei tecnici del Comune e delle associazioni di cittadini, è ormai in dirittura d’arrivo: entro breve il documento sarà sottoposto al voto del Consiglio Comunale.
Con esso Milano avrà finalmente a disposizione uno strumento grazie al quale, da un lato saranno chiariti in maniera inequivocabile diritti e doveri dei cittadini rispetto all’uso e alla fruizione del verde e si porranno in essere delle regole precise sulla manutenzione, che si dimostreranno utili anche in vista di ogni futuro contratto d’appalto per la manutenzione del verde; dall’altro si regolamenteranno in maniera definitiva gli interventi sul verde privato, anch’esso patrimonio prezioso della città e che deve quindi divenire oggetto di maggiore tutela rispetto a oggi. Uno strumento prezioso che farà di Milano una città all’avanguardia in tema di tutela e sviluppo del verde.
Un altro punto su cui è opportuno di soffermarsi è quello che riguarda la Convenzione per i Giardini Condivisi, deliberata dalla Giunta nel 2012: un provvedimento di forte significato, che semplifica e rende più rapida la convenzione tra il Comune, in veste di proprietario, e chi richiede di potere usufruire di un’area non utilizzata per farne un luogo aperto alla comunità.
Le richieste da parte di associazioni che vorrebbero dare vita a nuovi Giardini Condivisi sono in aumento in tutte le nove zone; mentre quelli già esistenti stanno dimostrandosi, nonostante le tante difficoltà con cui devono fare i conti, sempre più organizzati, apprezzati e attivi.
Aree di proprietà comunale che fino a qualche anno fa erano abbandonate al degrado, oggi si sono trasformate in luoghi vivi e vissuti, di incontro, sedi di attività culturali e di promozione dell’educazione ambientale, di gioco, di feste di quartiere. Inoltre tra questi luoghi, spesso molto distanti tra loro, si è venuta a creare una rete di solidarietà che, grazie anche all’impegno di alcuni “esperti” giardinieri o agronomi che mettono a disposizione (gratuitamente) la loro esperienza e il loro entusiasmo, fa sì che vi sia un continuo e fertile scambio di idee, di progetti, di strumenti, di manodopera. In breve, la condivisione tra giardini condivisi.
È quindi evidente e indiscutibile il ruolo positivo e propositivo dei giardini condivisi: sia rispetto all’esigenza dei Milanesi di potersi occupare attivamente di aree verdi e al contempo di disporre di luoghi d’incontro e di scambio; sia riguardo al recupero di luoghi non utilizzati. Per queste ragioni si sta mettendo a punto (il Consiglio di Zona 1 ha già deliberato in tal senso) una modifica di alcuni punti della convenzione inserendo nel documento quelli che dovranno essere i “doveri” del Comune, a oggi limitati solo alla cessione a titolo gratuito dell’area all’associazione richiedente che deve per contro farsi carico della gestione, manutenzione, pulizia, controllo, apertura al pubblico della stessa.
Tali “doveri” del Comune dovrebbero quindi essere gli interventi di disinfestazione e di derattizzazione, di rimozione dei rifiuti da parte di AMSA, dell’allacciamento alla rete idrica e, nel caso che se ne ritenesse la necessità, della creazione di recinzioni. Una sorta di piccolo “incentivo” e di riconoscimento dell’Amministrazione nei confronti di chi spende energie, lavoro e denari non per se stesso ma per la comunità. Inoltre sarebbe auspicabile creare un ufficio all’interno del settore Verde e Agricoltura equivalente a quello che a Parigi è chiamata Main Verte: tale ufficio, in collaborazione con i Consigli di Zona dovrebbe diventare un punto di riferimento, di consulenza, organizzativo per i cittadini che decidessero di dare avvio a un Giardino Condiviso.
Infine, come piccola nota a margine, un esempio concreto di come stia modificandosi il modo di concepire e di sostenere non solo la cultura del verde, ma anche di come l’Amministrazione ritenga importante il promuovere e il divulgare il valore della biodiversità, del commercio di prodotti a km 0, della condivisione di esperienze comuni, dell’importanza di dare spazio ad attività sostenibili e di creare nuovi spazi aggregativi. A seguito della delibera del Consiglio di Zona 1 che ne ha predisposto le linee d’indirizzo, è stato emesso un bando (che resterà aperto fino al 9 febbraio) per la concessione di una parte delle cascine di viale Alemagna. Si tratta di un luogo poco conosciuto, nel cuore del parco Sempione, un tempo sede dei dipendenti del Comune addetti alla manutenzione del verde e oggi (da quando cioè la manutenzione è stata appaltata all’esterno) in gran parte non più utilizzati. È intenzione del Comune che quel luogo possa tornare a vivere come fucina e laboratorio culturale di tutti quei temi che attengono al verde urbano e all’educazione ambientale.
Elena Grandi è Presidente della Commissione Verde Ambiente Demanio Casa del Consiglio di Zona 1
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