Lazio, no al vandalismo. Nel 2014 spesi 2,5 milioni di euro per danni ai treni
Nel 2014 sono stati spesi 2,5 milioni di cittadini del Lazio per contrastare i 716 episodi di vandalismo nei confronti dei treni della Regione. Per combattere questo triste primato, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, lancia la campagna "No al Vandalismo"
22 January, 2015
"Solo nel 2014 si sono verificati 716 episodi di vandalismo a danno dei nostri treni, con una media di circa due atti al giorno e danni per 2,5 milioni. È un triste primato che dobbiamo combattere. Purtroppo questi atti si manifestano proprio quando mettiamo sui binari treni nuovi, come se ci fosse una sorta di attrazione patologica per il vandalismo". Così Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, lanciando una nuova campagna contro il vandalismo, in particolar modo sui treni.
"Chi distrugge una poltrona, graffia una parete o rompe una lampada, Magliette da uomo in quel momento sta facendo un danno ai cittadini: sono atti gravi che rovinano la qualità servizio e che spesso rallentano anche la frequenza dei convogli perché bisogna intervenire", ha sottolineato Zingaretti. "E poi i soldi per riparare i danni sono sempre dei cittadini, perché vengono dalle tasse e dalla vendita dei biglietti. Trenitalia si sta impegnando con grande forza per garantire il decoro dei treni. Polfer fa la propria parte, intensificando i controlli. E anche noi, come Regione, saremo in prima fila in questa battaglia di civiltà".
Per la campagna contro il vandalismo è stata realizzata una t-shirt con scritto "No al vandalismo", che sarà distribuita nelle scuole delle città del Lazio "non perché pensiamo che siano i giovani a fare atti di vandalismo ma per far rendere conto a tutti, anche a loro, quanto sia importante contrastare il vandalismo", ha spiegato il Presidente della Regione.
"Andiamo avanti per migliorare i trasporti, mettendo a disposizione più treni, più veloci e più posti a disposizione, ma facciamo anche un appello: tutti dobbiamo sentire un treno come nostro, perché non è di nessun altro se non della comunità che lo usa e che quindi deve averne cura", ha concluso Zingaretti.