Rifiuti, Nicastro su ricorso Aro Martignano: "Nulla a che fare con piano regionale rifiuti"
Un decreto del Presidente della Repubblica ha accolto il ricorso del comune di Martignano sulla perimetrazione degli Aro. Per Nicastro non cambia nulla. Secondo l'assessore all'Ambiente non ci sarà "nessuna conseguenza nefasta sul Piano rifiuti, nessuno sconquasso sulle altre 37 perimetrazioni, nessun danno economico visto che nulla era stato fatto in termini di progettazione dei servizi"
26 January, 2015
“In relazione al decreto del Presidente della Repubblica che accoglie il ricorso del comune di Martignano sulla perimetrazione degli Aro, va sottolineato che lo stesso indica la necessità da parte della Regione di ripetere l’istruttoria approfondendo le motivazioni della scelta operata. A chi si straccia le vesti sulle ‘catastrofiche conseguenze economiche’ di questo accoglimento, segnalo che l’Aro in questione non era neppure riuscito ad avviare le procedure per la gara unica dei servizi, tanto da essere commissariato".
"Devo anche sottolineare che la perimetrazione degli Aro non ha nulla a che fare con il Piano regionale dei rifiuti. In primo luogo perché la perimetrazione è atto della Giunta Regionale mentre il Piano è stato licenziato in via definitiva dal Consiglio; poi perché l’assetto della governance è propedeutico al raggiungimento degli obiettivi del piano ma non ne inficia la struttura e le finalità”. Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro in relazione alle anticipazioni di stampa sull’esito del ricorso sulla perimetrazione dell’Aro 5.
“Rilevando peraltro che il problema riguarda un Aro sui 38 perimetrati dalla Regione, si deve anche tenere conto dei criteri che l’ente ha adottato per la definizione dei territori di competenza dei nuovi soggetti titolari dei servizi di raccolta, spazzamento e trasporto: abbiamo chiesto a ciascun comune – spiega Nicastro – di indicare la collocazione preferita e abbiamo incrociato queste preferenze con i flussi di conferimento verso gli impianti dei rifiuti".
"Nel caso specifico il comune di Martignano rientrava in due proposte di perimetrazione di cui una a firma del solo presidente dell’unione dei comuni della Grecìa Salentina nonché ex sindaco del comune ricorrente, l’altra a firma di altri sei sindaci di comuni rientranti nella stessa unione. La seconda, quella adottata dalla Regione, era quella che appariva più in linea con i criteri fissati”.
“Ovviamente, visto questo nuovo pronunciamento, terremo debitamente conto delle indicazioni. Ma voglio rasserenare gli animi – ribadisce Nicastro - nessuna conseguenza nefasta sul Piano rifiuti, nessuno sconquasso sulle altre 37 perimetrazioni, nessun danno economico visto che nulla era stato fatto in termini di progettazione dei servizi. A prescindere, tuttavia, dalla fondatezza del ricorso che è materia prettamente giuridica, resta da capire quale potrebbe essere l’effetto in termini economici sui servizi e sulle tasche dei cittadini di una diversa perimetrazione. Rifaremo, come il Consiglio di Stato ha statuito: ‘l’integrale riedizione dell’azione ammnistrativa attinente l’esclusione del Comune di Martignano mediante puntuale istruttoria e altrettanto puntuale motivazione delle eventuali cause che ostino alla sua inclusione in un Aro comune agli altri enti membri dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina’. Tutte le altre valutazioni scomposte e disinformate, che pure ho letto, le lascio a chi è in evidente affanno nella ricerca di un seggio nel prossimo Consiglio regionale”.