Franco Corsico, ex assessore al traffico di Torino. Le testimonianze sul suo lavoro e un intervento dell'ex sindaco Castellani
Franco Corsico, assessore all'urbanistica e al traffico di Torino fra il 1991 e il 2001, fu precursore delle politiche di disincentivazione del traffico privato. E' mancato mercoledì 28 gennaio. Tra quelli che lo ricordano, anche l'ex sindaco Valentino Castellani con un intervento durante la cerimonia funebre
28 January, 2015
E' mancato mercoledì 28 gennaio l'ex assessore e architetto Franco Corsico. Nato a Casale Monferrato nel 1939, era stato assessore all'Urbanistica già nella prima giunta guidata da Valentino Castellani, con deleghe ad assetto urbano, piano regolatore, traffico, parcheggi, edilizia pubblica e privata.
Corsico aveva avviato politiche di rilievo sul recupero di aree ex industriali e periferiche e pianificato i cantieri per la metropolitana ma era stato al centro dell'attenzione soprattutto per essere stato l'artefice dei primi interventi di trasformazione urbana non “auto-centrica” con l'istituzione delle strisce blu a pagamento che all'epoca, nel 1997, destarono fragorose polemiche e con la pedonalizzazione di Piazza Castello.
Politiche che, col senno di poi, rappresentarono il cardine di numerose ed imprescindibili trasformazioni urbane nazionali ed europee.
Raccogliamo testimonianze e impressioni sui temi più spinosi delle persone con cui Franco Corsico ha collaborato nel corso della sua lunga carriera. Ecco le prime pervenute
EMILIO SOAVE Vicepresidente di Pro Natura
Di Franco Corsico penso che vada detto che, pur nella differenza di valutazioni circa il vigente Piano Regolatore, criticato dalle nostre associazioni ambientaliste, fu tutt'altro che "condiscendente" e "compiacente" nei confronti dei costruttori e degli immoniliaristi. Era capace di far valere le regole, e forse per questo dovette lasciare spazio a chi era capace di "manovrare" più di lui. In due mandati core Assessore furono approvate o adottate circa 38 varianti al PRG (tra cui le varianti importanti sulla Spina Centrale, sul Comparto Produttivo - poi rinnegata colla famigerata Variante 200 - e la Variante Normativa). Adesso siamo arrivati alla Variante 310, tra cui molte "ad usum personale"!
Fu sempre comunque disponibile al confronto con gli ambientalisti, nella vicenda Passante come nei primi progetti di parcheggi pertinenziali, e ricordo sempre la sua frase: "Gli ambientalisti sono dei rompiscatole, ma se non ci fossero bisognerebbe inventarli!". Con lui la realizzazione di Spina 3 sarebbe a nostro parere stata migliore. Dopo di lui venne meno il confronto, aspro ma sempre utile.
MARIA TERESA ROLI, Vicepresidente di Italia Nostra
Il mio ricordo pesca più lontano. Fine anni ‘60 ( forse il 1966). Io studentessa ad architettura, nuova di Torino. Corsico neo docente. Partecipavamo entrambi a riunioni nel salone interrato di una chiesa di Mirafiori sud, in cui un battagliero prete riuniva operai e sodali, a discutere e confrontarsi sui problemi degli immigrati dal Sud e sulla loro situazione abitativa ( ricordo i letti a “rotazione” e le lunghe discussioni). Era il periodo in cui si faceva ricerca presso il centro sull’immigrazione tenuta da Don Allais. Il salto temporale mi porta agli anni del nuovo PRG ( ora ventennale), lui assessore all’urbanistica, io - assieme a Mimi Garelli- a confezionare più di duecento osservazioni sul Piano Regolatore. Ricordo anche qui le lunghe discussioni negli uffici del piano; e ancora alcuni incontri pubblici con quanti di noi, rappresentanti di associazioni ambientaliste, andavano a fare i “conti” di un piano che non tornava. Corsico sempre puntuale e gentile nei modi e nell' interloquire, mai arrogante. E in disparte, convenendo sulla sostanza delle nostre obiezioni, fermo nel suo ruolo di traghettatore del PRG di Gregotti e Cagnardi, , ci diceva che, subito dopo la conclusione dell’iter del PRG, fatto ineludibile, si poteva pensare ad una variante generale che ne “alleggerisse le previsioni”. Ma questo ce lo possiamo dire solo tra noi. I fatti lo hanno smentito. Comunque sono stata convita della sua buona fede, alla luce anche di quegli antefatti per cui l’ho stimato e in cui l’ho apprezzato docente ..fuori cattedra.
PAOLO HUTTER, ex assessore all'ambiente, fu collega di Corsico durante la seconda giunta Castellani.
“Sono molto dispiaciuto per la morte di Franco Corsico e ricordo in particolare il clima di sintonia e di solidarietà che ho sentito con lui le non molte volte che ci è capitato di incontrarci negli anni successivi alla comune esperienza di Giunta : rispetto a certe idee e scelte che prevalevano nel periodo attorno alle Olimpiadi Corsico era per "meno cemento e meno traffico". Era molto insoddisfatto per come era venuto a realizzarsi il progetto della piazza Valdo Fusi , diceva che era mancata la cura necessaria..
Per la storia dell'ambiente urbano Corsico va ricordato innanzitutto perchè aveva avuto il coraggio di sfidare gli automobilisti introducendo nel 97/98 il pagamento della sosta, primi in Italia. E di pedonalizzare almeno in parte piazza Castello. Nel breve periodo in cui sono stato Assessore all'Ambiente diede appoggio alla nostra azione per le domeniche a piedi, senza porre ostacoli e senza gelosia ( il che, per un assessore al Traffico non era poco!)”.
SILVANO BELLIGNI Docente del Dipartimento di Culture, Politica e Società
Mi associo al cordoglio per Franco Corsico che ho conosciuto in occasione di un lavoro su Torino e che fu prodigo di informazioni e di consigli che ci furono molto utili. Me lo ricordo come una persona squisita per gentilezza e ingegno e sono rimasto molto colpito dalla sua scomparsa. Ci sarebbe bisogno di persone come lui in questo momento difficile per la città.
MANFREDO MONTAGNA ex Presidente dell’Unione Culturale Franco Antonicelli
Ho un ricordo molto vivo di Franco e la sua scomparsa mi lascia una grande tristezza. Il mio ricordo si riferisce al periodo successivo al mio ingresso nella Facoltà di Architettura alla metà degli anni ‘70. Stavo allora impegnandomi per la creazione delle Sezioni Sindacali unitarie (del personale docente) ad Architettura e ad Ingegneria; in entrambe le realtà, a fianco del consistente nucleo di iscritti alla CGIL erano presenti numerosi iscritti alla CISL, tra i quali appunto Franco insieme ad altri docenti come Castellani, Gorini, Torretta, Zich. Le riunioni, talvolta congiunte o separate per facoltà, si succedevano spesso settimanalmente; la presenza di Franco si fece sentire in molte occasioni, soprattutto sui temi legati alla didattica ed alla ricerca della Facoltà di Architettura. Sarebbe bello che su questa esperienza sindacale si facessero sentire altri iscritti alla CISL allora attivi nelle Sezioni Sindacali. Un caro saluto.
VALENTINO CASTELLANI, ex sindaco di Torino. Intervento pronunciato al funerale:
"La vita pubblica di Franco è stata tutta segnata dalla sua passione per l’urbanistica, la disciplina che studia il territorio antropizzato e le città in particolare.
Franco non era solo uno studioso e un professionista competente; Franco sapeva bene ciò che dice Italo Calvino, che “le città, come i sogni, sono costruite di desideri e di paure” e sono quindi il luogo nel quale le donne e gli uomini che le vivono devono dare un senso al loro abitare. Questa capacità di visione ha permeato tutta la sua opera di professore del Politecnico e in particolare quella di amministratore pubblico quando la passione civile e politica, che aveva coltivato fino dagli anni giovanili, gli ha offerto l’occasione di dedicarsi al servizio della nostra città, della sua città.
Questa qualità è testimoniata in questi giorni dalle manifestazioni di stima e di affetto di quanti sono stati suoi allievi al Politecnico e di tanti che con lui hanno lavorato durante gli anni in cui è stato Assessore nelle mie due Giunte, dal 1993 al 2001. Per me Franco è stato un collaboratore prezioso e leale, che rifuggiva dai protagonismi e preferiva comunicare i risultati raggiunti piuttosto che annunciare anticipazioni sui lavori ancora in corso.
In tutti noi ha lasciato un segno.
Il segno della passione, innanzitutto. Sapeva trasmettere entusiasmo per il raggiungimento degli obiettivi che insieme ci si era prefissi. E poi il rigore e l’attenzione al dettaglio. Non amava i pressapochisti ed era capace di impegnarsi in faticose mediazioni per trovare le soluzioni, senza mai rinunciare alla qualità del risultato finale.
Ma voglio soprattutto sottolineare la qualità della sua stoffa etica, la cristallina onestà che ha segnato sempre il suo impegno.
Torino in questi due decenni è profondamente cambiata, è diventata la “città che non c’era”: dietro questo profondo cambiamento ci sono anche il lavoro e la grande competenza di Franco. Quando andremo nei prossimi giorni a prendere il treno alla stazione di Porta Susa, quando saliremo sulla metropolitana, quando ci capiterà di percorrere qualche strada sulla Spina Centrale o di soffermarci in una delle nostre splendide piazze storiche, il tributo migliore che possiamo dare alla sua memoria è quello di pensare che dietro tutto questo ci sono anche la sua fatica, la sua competenza professionale, il suo lavoro paziente e, come ho detto, la sua passione per la città. Torino e noi tutti gli dobbiamo molto e come sempre, quando se ne va una grande persona, ci mancherà.
Concludendo, non voglio dimenticare che Franco sapeva coltivare l’amicizia e lo faceva anche con la sua altra grande passione, quella della cucina. Tutti i suoi amici conserveranno il dolce ricordo dei pranzi che lui preparava a Tonengo, dove il mangiare insieme diventava convivialità e gusto di assaporare la vita in tutte le dimensioni, anche quelle della cultura del cibo.
Caro Franco,
Per salutarti ti voglio dedicare una breve poesia che mi è sempre stata cara, scritta da un profeta del nostro tempo, David Maria Turoldo
Sempre sul ciglio dei due abissi tu devi camminare
e non sapere quale seduzione,
se del Nulla o del Tutto,
ti abbatterà.
Ora che hai smesso di camminare sulla terra, sul ciglio dei due abissi, tu hai certamente avuto la risposta all’enigma.
Noi che invece continuiamo a camminare, come pellegrini in cerca di senso, pensiamo, in molti, che il Tutto ti abbia preso amorevolmente con Sé. E tutti, tutti noi, ti porteremo nel cuore, riconoscenti per aver avuto in dono la tua amicizia".