Ai piedi del Monte Bianco la valle più inquinata di Francia
La valle dell'Arve, ai piedi del Monte Bianco, dall'inizio del 2015 vive uno "stato di emergenza" legato allo smog, in particolare alla presenza di polveri fini. Chamonix, 10.000 abitanti (e cinque milioni di turisti all'anno), è più inquinata di Lione o di Parigi (ansa ambiente)
18 February, 2015
di Enrico Marcoz
E' una sorta di paradiso naturale circondato da foreste, più in alto le piste di sci, ghiacciai perenni e le pareti di granito su cui è stata scritta la storia dell'alpinismo. Un paesaggio da cartolina. Eppure è uno dei luoghi più inquinati della Francia e dell'intero arco alpino. La valle dell'Arve, ai piedi del Monte Bianco, dall'inizio del 2015 vive uno 'stato di emergenza' legato allo smog, in particolare alla presenza di polveri fini. Chamonix, 10.000 abitanti (e cinque milioni di turisti all'anno), è più inquinata di Lione o di Parigi.
A Passy, una ventina di chilometri a valle, l'aria è ancora peggio. Le cause di questa nuvola grigiastra che incombe da giorni sulla vallata sono plurime: l'urbanizzazione (la popolazione è aumentata di 50.000 unità in cinque anni) con le relative emissioni da riscaldamento, l'industria, il traffico stradale, la scarsa circolazione d'aria nella stagione invernale dovuta all'anticiclone, la geomorfologia. Simon Metral, presidente dell'associazione per il rispetto del Monte Bianco, non si dà pace: "Viviamo nel posto più inquinato di Francia. Lo denunciavamo già nel 2005 ma ci accusavano di voler uccidere il turismo. Oggi però ci danno ragione".
I superamenti dei limiti previsti dalla legge per Pm10 - ma anche per benzopirene e diossido d'azoto - sono all'ordine del giorno. Sul sito 'Air Rhone Alpes' lampeggia la scritta 'Fenomeno di inquinamento in corso'. Un equipe di ingegneri e tecnici sta effettuando una campagna di rilevazioni promossa dal Centre national de recherches météorologiques: i risultati serviranno per capire quali azioni mettere in atto per arginare il fenomeno. Nei bar, nelle 'boulangeries', al mercato, non si parla d'altro. La gente è preoccupata. Secondo Cecile Buvry, medico di Passy, sono almeno 60 all'anno i decessi legati all'inquinamento (su una popolazione di 100.000 persone).
Per sollevare la questione un anno fa ha scritto una lettera al presidente Francois Hollande, firmata da altri 84 sanitari. Il numero di infarti, tumori al polmone, asma è in continua crescita. I ricoveri dei bambini sono lievitati del 30%. "Mio figlio ha 4 mesi - scrive su facebook Wendy Daifelii - ed è malato dalla nascita. Per il pediatra la colpa è dello smog. Ora, purtroppo, siamo costretti a pensare di trasferirci anche se siamo nati sotto queste montagne". E non sono gli unici. Il sindaco di Saint-Gervais, Jean-Marc Peillex, noto per le prese di posizione contro gli scalatori improvvisati, punta l'indice contro l'inceneritore dei rifiuti: "Bisogna chiuderlo, non si può mantenere un impianto che inquina in una valle dove non si riescono a disperdere gli inquinanti". Ma forse non basterebbe nemmeno quello.