Milano, in attesa del parco vero a Porta Nuova ci sarà un campo di grano
La precedenza è andata al cemento e il "parco al centro" promesso da anni, tra Gioia e Garibaldi, non sarà fatto in tempo per EXPO. Così si è pensato a 5 ettari coltivati a grano. "Giardini di Porta Nuova", "Biblioteca degli Alberi" e "Boschi Verticali", quando il verde pubblico è per lo più nelle parole
26 February, 2015
L'unico vero parco che esisteva nell'enorme area Gioia-Isola-Porta Nuova-Garibaldi-Varesine era probabilmente il famoso Bosco di via Melchiorre Gioia e via Pola. Non un parco pubblico, perché ospitava piante e fiori del vivaista Fumagalli, ma su un'area lasciata in eredità negli anni Sessanta da una nobildonna milanese all'Ospedale Maggiore di Milano, con il vincolo che restasse un luogo per "lenire le sofferenze dell'umanità", e quindi se ne vietassero affitto, vendita, costruzione.
Il "Bosco Gioia", così fu poi chiamato, ospitava dieci ettari circa di verde, tra cui 200 alberi, alcuni di alto fusto e addirittura secolari, che vennero abbattuti "a tradimento" il 31 dicembre 2005, nonostante le famose proteste di Comitati, associazioni, cittadini, con in prima linea personaggi pubblici come Elio e le Storie Tese, Fabio Treves e addirittura il premio Nobel Dario Fo, per dare il via al mega cantiere del nuovo faraonico grattacielo voluto da Roberto Formigoni, l'attuale Palazzo Lombardia, nuova sede della Regione Lombardia dopo il grattacielo Pirelli.
Da allora, un vero parco nell'enorme area degli ancora attuali cantieri del Progetto Porta Volta, che abbraccia via M. Gioia, parte del quartiere Isola, Porta Garibaldi e le ex-Varesine, non si è più visto, se non nelle parole usate per presentare grattacieli come i famosi "Boschi Verticali" e appunto la "Biblioteca degli Alberi", ossia il verde pubblico promesso per anni dai pannelli che circondavano i cantieri, quelli con scritte come "I Giardini di Porta Nuova, una città con il verde al centro".
Ora è certo che il parco promesso non potrà arrivare nemmeno per EXPO, perché si sono accorti che la natura per crescere ha bisogno di tempo, e quindi l'ultima idea è quella di avere almeno 5 ettari coltivati a grano. E così sabato 28 febbraio, dalle 14 alle 16, il Comune invita i cittadini a partecipare all'"opera d’arte ambientale", ideata da Agnes Denes, artista "concettuale" 85enne, e promossa dalla Fondazione Riccardo Catella, in collaborazione con Confagricoltura e Fondazione Nicola Trussardi. Una semina per un campo di grano che, per i prossimi mesi, occuperà l’area di Porta Nuova su cui sorgerà (quando?) il parco "Biblioteca degli Alberi".
Alla semina sono invitati i cittadini milanesi, con ritrovo sabato alle ore 14 in via De Castillia, presente anche il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, "fino alla grande festa del raccolto prevista per il mese di luglio". In allegato la foto di quello che potrà essere il campo di grano: molto bella, ma avvisiamo che è un "rendering" ....