Ipcc, nuovi obiettivi e cicli di pubblicazioni a partire dal mese di ottobre
Terminata la fase dei report con l’ultimo lavoro presentato novembre l'Ipcc ha preso nuove decisioni per migliorarne la qualità. Decisioni che gettano le basi per la preparazione del prossimo ciclo di rapporti, che inizieranno ad ottobre 2015
05 March, 2015
“Rendere accessibili i report pubblicati e coinvolgere i paesi in via di sviluppo”, questo il nuovo obiettivo che l'Ipcc, Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, si è fissato durante l'incontro di Nairobi dello scorso febbraio. Tra le mosse concordate nella sessione di Nairobi, in Kenya, il gruppo di esperti ha deciso di aumentare la rappresentanza dei paesi africani e asiatici nell'IPCC Bureau aumentando il numero dei suoi membri da 31 a 34.
Una decisione questa, che getta le basi per l'apertura di un nuovo ciclo a partire dal mese di ottobre 2015 che si occuperà di pubblicare rapporti sul clima ogni anno, o al massimo ogni 18 mesi, e di redigere ulteriori sintesi di valutazione ogni cinque/sette anni.
"Sono molto soddisfatto dei progressi fatti", ha dichiarato Renate Cristo, Segretario del IPCC. "Il gruppo di esperti ha affrontato un'ampia gamma di questioni per migliorare i tempi e la qualità dei report".
Ecco alcune delle decisioni prese a Nairobi nei giorni dal 24 al 27 febbraio:
Struttura e funzionamento del Ipcc
Aumentare la rappresentanza dei paesi africani e asiatici nell'Ipcc Bureau aumentando il numero dei suoi membri a 34 da 31;
Frequenza e programmazione di rapporti
Continuare a produrre sintesi di valutazione ogni 5 a 7 anni;
Pubblicare rapporti di valutazione a distanza di un anno o al massimo 18 mesi l'uno dall'altro.
Rendere i rapporti più accessibili
Assicurarsi che la tecnologia digitale sia utilizzata per condividere e diffondere le informazioni;
Chiedere il parere di diversi specialisti per rendere i rapporti più leggibili;
Rafforzare il ruolo e il contributo dei paesi in via di sviluppo;
Migliorare l'accesso per consultare la letteratura scientifica in lingua non inglese;
Formare e sostenere giovani ricercatori provenienti dai paesi in via di sviluppo;
Considerare come ampliare il processo di nomina per gli autori ed editori revisione;
Incoraggiare l'uso di assistenti di ricerca o scienziati per sostenere gli autori dei rapporti.
(Foto umweltbundesamt.de)