Mola di Bari (Puglia). Una ricerca sociale svela i risultati della differenziata porta a porta attiva da tre anni
Giovedì 12 marzo è stato presentato il volume “Quanto e come (ti) differenzi”, prima indagine di ricerca sociale compiuta in Puglia in tema di raccolta differenziata dopo tre anni dall’avvio del servizio di raccolta porta a porta. Questa ricerca fornisce dati e suggerimenti alle amministrazioni. A realizzarla una classe di studenti
15 March, 2015
Giovedì 12 marzo alle ore 18,30, presso la Sala Consiliare del Comune di Mola di Bari, è stato presentato il volume dal titolo “Quanto e come (ti) differenzi”. E’ una indagine statistica-sociologica condotta dagli studenti dell'attuale classe quinta D Liceo Economico Sociale di Mola di Bari istituto "Da Vinci – Majorana".
L'incontro è stato introdotto e moderato da Francesca Cisternino responsabile del progetto e curatrice del rapporto di ricerca. Sono intervenuti, il Sindaco Di Mola di Bari, Stefano Diperna, l' Assessore alla Tutela dell'Ambiente Michele Palazzo, il Caposettore Tutela dell'Ambiente Dott. Vito Tanzi, la Dirigente IISS "Da Vinci Majorana" Caterina Silvestre, il Docente Referente della Ricerca Laura Redavid, i ricercatori- alunni della classe V – D, e Mariano Longo professore dell'Università del Salento - Dip Storia Società e Studi sull'Uomo.
Mola di Bari, è un comune costiero a sud di Bari e conta circa 26 mila abitanti. Nel 2014 ha confermato il dato del 2013, registrando una media percentuale di raccolta differenziata pari al 60% (nel mese di dicembre 2014 ha toccato una media mensile del 64,2 % confermata anche a febbraio 2015). Per cinque punti percentuali, tuttavia, nel 2014 non è risultato tra i 12 comuni pugliesi Ricicloni di Legambiente. A pesare probabilmente l’afflusso turistico nei mesi estivi dall’hinterland barese (da Bari a Conversano) che determina un aumento della produzione dei rifiuti di quasi 40 punti percentuali e viceversa una diminuzione della percentuale di raccolta differenziata, nei mesi di agosto, fino al 51%. Il servizio comunque ha portato risparmi economici all’amministrazione. Ad esempio l’ecotassa regionale è una delle più basse della Puglia (pari a 6€ per ogni tonnellata di frazione residua conferita in discarica). L’aliquota massima invece è fissata a circa 25,82€.
«Il comune di Mola in questi anni – ha dichiarato l’assessore all’ambiente Michele Palazzo – è passato dal 18% di raccolta differenziata a una media del 60%: nel mese di febbraio 2015 abbiamo toccato il 64%. Ora dobbiamo migliorare la raccolta differenziata attraverso la tariffazione puntuale. Quindi premialità ai cittadini che sono virtuosi. Se consentiranno al comune di essere virtuoso, altrettanto i cittadini avranno benefici di carattere economico personale. Oggi la tassazione è spalmata su tutta la collettività».
E se Mola di Bari fosse rimasta alla raccolta di tipo stradale? «Il comune – ha proseguito – avrebbe pagato almeno 900.000 euro in più all’anno, senza contare l’ecotassa. Il costo del servizio di gestione di igiene urbana è passato da 5.200.000 euro a 4.300.000 euro. In più abbiamo ricavato circa 186.000 euro dalle frazioni differenziate (carta, cartone e plastica, vetro) dai consorzi. Se non fossimo passati al porta l’aumento della tassa sarebbe stato spalmato sulle 9.000 famiglie: se facciamo i conti, credo, che il tributo sui rifiuti sarebbe stato mediamente più alto di circa 100 euro».
Riguardo alla ricerca sociale ha infine dichiarato: «Questo volume “Come e quanto ti differenzi” sarà sicuramente un valido strumento didattico per gli amministratori e per le scuole. E’ uno strumento che non si limita ad analizzare i dati della raccolta differenziata ma presenta uno spaccato della nostra cittadina».
L’indagine ha previsto la somministrazione di oltre 200 questionari ad altrettanti cittadini molesi riguardanti il sistema di raccolta differenziata, che vivevano in tre zone diverse della città. L’indagine di orientamento sociologico, è una delle prime in Puglia, avente come tema l’introduzione della raccolta differenziata. E’ una delle rare valutazioni di indirizzo statistico-sociologico, con approccio scientifico, che fotografa lo stato dell’arte della raccolta differenziata in uno stadio avanzato rispetto all’avvio del servizio, privilegiando cinque variabili in particolare: l’età, il sesso, il titolo di studio, il tipo di abitazione (unifamiliare, condominio, palazzine con appartamenti autonomi) e le 3 zone della città.
I dati più importati e significativi dal punto di vista della raccolta differenziata. «Tra i dati più importati e significati – ha detto Francesca Cisternino – sicuramente si evince, con percentuali altissime, il recepimento della necessità di attivare una raccolta differenziata porta a porta. L’81% degli intervistati, a prescindere dal sesso, dall’età o dal titolo di studio, ha una sensibilizzazione in relazione alla raccolta differenziata e ha accolto come un miglioramento (bene o molto bene, ndr) l’introduzione alla raccolta differenziata». Il 14 % invece giudica negativamente il cambiamento, ciò nonostante si dichiara in quel 95% che effettua la raccolta differenziata 'correttamente e senza alcun tipo di errore'.
«Prima della raccolta differenziata porta a porta – ha spiegato Cisternino – coloro che avevano un basso livello di scolarizzazione ne facevano pochissima (per lo più uomini, anziani, con minimo titolo di studio, abitanti della zona 1 ossia il centro storico, ndr). Con l’introduzione del servizio porta a porta, anche grazie alle attività di formazione e di educazione organizzate dalla amministrazione, la cultura della differenziata è aumentata. Questo è un dato interessante e le tabelle lo rivelano».
Interessanti gli spunti i suggerimenti dati dai cittadini. Il 25% non cambierebbe nulla ma circa il 70% suggerisce cambiamenti. Il 58% propone di aumentare la frequenza della raccolta (ma è poi disposta a pagare un tributo superiore?, ndr), il 18,6% propone di modificare l’ora del ritiro (di notte in modo da avere già al mattino presto un paese più pulito), un 7% (marginale) propone di cambiare il giorno del ritiro. E’ dalla zona 1 che arrivano maggiori richieste di aumentare la frequenza della raccolta, mentre nella zona 2 ci sono maggiori richieste di modificare l’orario di deposito. Le proposte sono diverse molto probabilmente, si spiega nel testo, perché sono differenti le tipologie di abitazione e l’età dei proprietari delle case. Più giovani e con case più spaziose nella zona 2 a differenza della zona 1.
Alunni e alunne che hanno preso parte alla ricerca
Aniello Karen, Bellantuono Enrico, Bellisario Arianna, Bozzi Roberta, Buonanoce Christina, Caragiulo Angelica, Colella Rossella, Conenna Caterina, Cristino Rossella, D’addio Valentina, De Astis Rosalba, De Caro Alessia, Demonte Viviana, Dipierro Chiara, Furio Margherita, Giordani Sandra, Iannuzziello Anna, Laruccia Karen, Malena Cristina, Narracci Antonella, Palazzo Yelena, Pietanza Ilaria, Porticelli Maria, Santoro Mariele, Siciliano Ornella, Spillo Ascanio.