Giannini: "Adottato il Piano Attuativo 2015-2019 del Piano dei Trasporti della Regione Puglia"
Un nota dell'Assessore Giovanni Giannini sottolinea l’approccio unitario per l’affermazione al diritto alla mobilità. Si tratta di un piano sobrio, realistico, al passo dei tempi che prevede interventi realizzabili nel quinquennio di riferimento
08 April, 2015
Adottati il Piano Attuativo 2015-2019 del Piano dei Trasporti della Regione Puglia (Piano che per legge ha durata quinquennale, con estensione quindi, nel caso specifico 2015-2019 e che individua infrastrutture e politiche correlate finalizzate ad attuare gli obiettivi e le strategie definite nel PRT approvato dal Consiglio Regionale il 23.06.2008 con L.R. n.16 e ritenute prioritarie per il periodo di riferimento) e il Piano triennale dei Servizi 2015-2019 (inteso come Piano attuativo del PRT, che attua gli obiettivi e le strategie di intervento relative ai servizi di trasporto pubblico regionale locale individuate dal PRT)
TRE parole chiave trasversali a tutte le modalità trasportistiche: COMPLETAMENTO, EFFICIENZA, INNOVAZIONE
Si tratta di un piano sobrio, realistico, al passo dei tempi che prevede interventi non faraonici, ma realizzabili nel quinquennio di riferimento. La dotazione finanziaria per la parte FESR 2014-2020 è più che dimezzata rispetto alla precedente programmazione 2007-2013 (580 M€ rispetto ai passati 1050M€) con l’aggravio, su tale somma, degli importi per il completamento dei grandi progetti non portati a termine.
Lo scenario è declinato su tre scale territoriali: lo spazio euro mediterraneo, l’area delle regioni peninsulari, il sistema regionale;
E’ al centro del piano la visione di Europa 2020 che promuove un sistema dei trasporti per una mobilità: INTELLIGENTE (ITS, formazione, informazione), SOSTENIBILE (promozione del TPL, della mob ciclistica, impulso al rinnovo del materiale rotabile), INCLUSIVA (creazione di un effetto RETE che ci connetta realmente con lo spazio euro-mediterraneo). L’obiettivo finale è quello di garantire equilibrio tra: diritto alla mobilità, sviluppo socio-economico e tutela dell’ambiente;
Apertura al coinvolgimento dei privati tramite lo strumento della finanza di progetto. Disponiamo di infrastrutture che vanno sfruttate a pieno per tutta la loro potenzialità. Siamo in attesa del Piano Nazionale della Logistica (art. 29, c. 1 della L. 164/14) per dare avvio alla preparazione del PRML (Piano regionale delle Merci e della Logistica). Le TRE SCALE CROMATICHE: Articolazione del piano secondo una CLASSIFICAZIONE degli interventi in funzione della maturità economico-progettuale;
Nello specifico va evidenziato:
Trasporto ferroviario
1) La realizzazione della nuova linea AC Bari-Napoli in uno scenario di lungo periodo;
2) Rilancio della linea adriatica come struttura portante della rete regionale e come rete di connessione con l’AC della linea Ba-Na. Interventi di velocizzazione, attraverso un importante upgrade tecnologico per una migliore gestione traffico promiscuo lento/veloce, eliminazione dei P/L;
3) Interoperabilità: risposta ad un obbligo normativo (entro il 2019), ma anche una grande opportunità per le ricadute legate all’efficienza dei servizi ed alla competitività;
4) Potenziamento del materiale rotabile in funzione del modello di esercizio e delle effettive esigenze della domanda;
5) Adeguare l’infrastruttura su tratte caratterizzate da domanda potenziale significativa migliorando e potenziando la funzionalità dei nodi di interscambio finalizzati all’incremento della mobilità collettiva;
Trasporto Stradale
1) Richiamo alla criticità, sollevata dal precedente PA e non risolta, che prende atto delle iniziative ANAS di potenziamento della SS100 e SS16 e mette in risalto il rischio della competizione con l’autostrada. Il piano propone una strategia nel medio periodo tesa a risolvere gli attuali fattori di rischio della circolazione: Bypass tra SS16 e Autostrada, arretramento del casello di San Basilio con relativa di collegamento con SS100, interventi ITS e specifiche politiche di orientamento della domanda.
2) Strategia di lungo periodo: bretella autostradale a pedaggio a soluzione dei fenomeni di congestione della città metropolitana e di collegamento con il Salento;
3) Strategia di connessione delle aree interne (Sub Appenino Dauno);
4) La strada intesa come spazio multimodale multipurpose: BRT (Bus RapidTransit), Mobilità ciclistica, graduazione del traffico pesante;
Mobilità Ciclistica
1) Ammissione a previsione di piano delle reti Bicitalia e Eurovelo che diventano ambito strutturato della politica regionale dei trasporti;
2) Interventi di agevolazione e protezione della circolazione ciclistica;
3) Interventi sia in sede separata su specifici itinerari, sia puntuali, sia di arredo funzionale (segnaletica, dissuasori, rallentatori, etc…);
4) La più grande operazione mai immaginata di allestimento di velostazioni(ben 29) sul territorio regionale, in prossimità dei nodi di scambio multimodale;
Trasporto Aereo
1) Alla luce dei risultati conferiti al sistema economico si conferma l’attuale assetto del sistema aeroportuale come risorsa da salvaguardare e tutelare all’interno dei diversi ambiti territoriali, POLI di attrazione di uno sviluppo economico di ampio respiro;
2) Importanza dell’accessibilità terrestre degli scali, in funzione delle possibili vocazioni;
3) Forte interconnessione con la ferrovia per mettere in relazione allo scalo tutto il sistema del TPL;
4) Mantenimento di una offerta diffusa del trasporto aereo e di sviluppo delle vocazioni proprie di ciascun aeroporto.
Trasporto Marittimo
1) Sottolineare la lungimiranza che già nel 2009 sottolineava come la valorizzazione del sistema portuale non poteva che passare attraverso la costituzione di sub ambiti territoriali che valorizzasse maggiormente i nostri due porti CORE (Bari e Taranto) ed il porto COMPREHENSIVE (Brindisi);
2) Forte risalto agli interventi di efficientamento dei servizi offerti legati alle previsioni del redigendo PNL;
3) Il tema delle relazioni con le città;
4) Lo strategico valore aggiunto delle interconnessioni ferroviarie sulle banchine;
5) Interventi prioritari di adeguamento delle infrastrutture esistenti (dragaggi) e azioni di governance tese a sostenere l’impiego delle infrastrutture stesse;
6) Privilegiare il versante terrestre piuttosto che quello a mare.