Un’azienda ormai completamente risanata e che continua a macinare utili. Ma, soprattutto, un’azienda su cui oggi non si allungano più le ombre della privatizzazione e che, invece, è destinata a rimanere in mano pubblica con l’ingresso, di qui a qualche anno, dei comuni nella compagine societaria.

Questo, in sintesi, il messaggio del governatore Vendola alla conferenza stampa, al termine dell’assemblea dei soci dell’Acquedotto Pugliese, che ha approvato il bilancio d’esercizio 2014, il piano industriale per il triennio 2015-2018 e il bilancio di sostenibilità, segno del rinnovato interesse della società di via Cognetti per la reportistica sociale ed ambientale.

Entusiasmo ed ottimismo largamente condivisi dall’Amministratore Unico, Nicola Costantino, e dal Direttore Generale, Nicola Di Donna, per le sorti di una società che oggi non è solo punto di riferimento nel mondo intero, nel settore dell’approvvigionamento e distribuzione delle acque, ma che rappresenta inoltre un esempio virtuoso di gestione pubblica, in un tempo in cui le spinte liberiste invocano la cessione ai privati di interi assetti dell’amministrazione statale.

È di 40 milioni di euro l’utile registrato nel bilancio 2014, come ha sottolineato l’Amministratore Unico Nicola Costantino, in netto miglioramento rispetto al 2013. Utili che verranno reinvestiti nell’ampia progettualità messa in cantiere e che, ancor più, eviteranno aumenti della tariffa, con evidenti ricadute positive per la collettività.

Un risultato, ha aggiunto l’Assessore regionale alle Infrastrutture, Mobilità e Lavori Pubblici, Giovanni Giannini, che si associa con l’altro, non meno significativo, degli investimenti sempre più cospicui in agenda, grazie alla linea di credito aperta dalla Regione, con la concessione alla società di via Cognetti di un prestito pari a 200 milioni di euro. “Un bilancio davvero positivo -ha concluso Vendola- ascrivibile alla competenza professionale e al profilo etico del management, in primo luogo l’Amministratore Unico e il Direttore Generale, senza tacere, com’è ovvio, le molteplici attitudini e l’industriosa e appassionata operosità di tutti i dipendenti, che fanno dell’Acquedotto Pugliese un fiore all’occhiello dell’amministrazione pubblica dell’intero Paese”.