Raccolta differenziata ad Expo: "Non bastano tanti contenitori colorati"
I contenitori sono tanti, ma pochissime le “batterie complete” (carta, plastica/metalli, vetro, organico, non recuperabile) e in proporzione pochi i contenitori del non recuperabile. Il risultato è che la raccolta differenziata così ad occhio è molto sporca
14 May, 2015
di Agata Fortunato
Due
giorni di EXPO2015. Sabato 9 maggio Festa dell’Europa al Citizens
Dialogue,
con il presidente del Parlamento Europeo Martin
Schulz
e l'Alto Rappresentante della Politica Estera Federica
Mogherini;
il tema della sostenibilità, declinato nelle sue diverse componenti
e forme (trasporti, ambiente, cibo, turismo, futuro..) è stato solo
sfiorato, ma la mattinata è stata comunque interessante. Domenica
10 maggio, piacevolissimo spettacolo - La leggenda della maglia nera
- organizzato da CIAL, il consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi in alluminio. In mezzo, lunghissime camminate fra un
padiglione e l’altro, cibo e una meritata birretta.
Sarà stata la massiccia presenza di contenitori variamente colorati, ma la mia curiosità è stata solleticata ed ho guardato con un po’ d’attenzione quello che avevo intorno. Premetto che tutto è pulitissimo: dentro e fuori i padiglioni c’è un continuo passaggio di operatori. Differenziare i rifiuti durante gli eventi è senza dubbio una delle sfide più ardue con cui un’azienda di gestione rifiuti possa confrontarsi e spesso ci si arrende un po’. Tutte le aree esterne ai padiglioni sono disseminate di contenitori per la raccolta differenziata, ma la loro presenza, pur massiccia, non è sufficiente. Non è sufficiente distribuire tanti contenitori colorati perché questi divengano vero strumento per la raccolta differenziata. I contenitori sono tanti, ma pochissime le “batterie complete” – carta, plastica/metalli, vetro, organico, non recuperabile – molte le accoppiate carta, plastica/metalli, in proporzione pochi i contenitori del non recuperabile. Proprio questa mancanza rende di fatto inutili gli altri contenitori.
Come poteva essere prevedibile i visitatori, già distratti dalle mille sollecitazioni, si avvicinano con il proprio rifiuto non recuperabile e non trovando il contenitore corrispondente lo buttano nel primo che trovano e non gli si può dar torto. Poi ci sono quelli che non guardano neppure: già grazie che non buttano per terra. Il risultato è che la raccolta differenziata così ad occhio è molto sporca; meno peggio mi è sembrata la raccolta del vetro. Mi hanno detto che in tutta l’area dell’EXPO2015 (anche nelle parti all’aperto) non è consentito fumare; sinceramente non ho visto alcun cartello (se ci sono, sono ben nascosti) e credo che come me tutti i fumatori. Fatto sta che in tanti fumano e non trovano un solo posacenere; i più corretti la spengono per terra e poi cercano il primo contenitore del non recuperabile.
Nei padiglioni non solo non ho notato raccolta differenziata ma non ho notato neppure contenitori generici. Fa eccezione il padiglione del Brasile. Dopo essermi ripresa dal mal di mare della rete (che però è stata divertente) – per fortuna sono riuscita a non cadere, me ne sarei vergognata un mucchio - sono approdata nell’interno del padiglione e con enorme sorpresa non solo vedo contenitori per i rifiuti, ma li vedo in “batteria” completa: bravi i brasiliani!
E chiudo con lo spazio ristorazione all’esterno del padiglione olandese: birretta in lattina a forma di bottiglia (non ho saputo resistere, non ne avevo mai viste e ne ho presa subito una); puro alluminio. Non solo non ho visto un contenitore per la raccolta differenziata (non era la mia necessità perché la bella bottiglia me la sono portata a casa, vuota) ma un operatore è passato ed ha messo tutto insieme: tovaglioli usati, avanzi di cibo, posate e le preziose lattine-bottiglie. Un vero spreco!
EXPO2015 e raccolta differenziata, non tutto è perduto, piccoli o grandi interventi per migliorare spero siano possibili.