Rifiuti Roma, Ignazio Marino: "No ai ricatti, subito soluzioni alternative"
Raccolta dei rifiuti a Roma: rallentamenti e disagi a causa degli impianti di trattamento privati che riducono la ricezione dei rifiuti raccolti da Ama. Marino: "Lavoriamo per soluzione alternativa"
13 May, 2015
"In questi giorni, in cui aumenta la produzione dei rifiuti in città, ci troviamo nuovamente ad affrontare la riduzione di operatività degli impianti privati che ricevono i rifiuti di Roma per trattarli. Non è la prima volta che accade, proprio quando aumenta la produzione di rifiuti, si verificano problemi negli impianti privati che ricevono e trattano i rifiuti indifferenziati. Il risultato: la raccolta rallenta, i cassonetti si riempiono e la città, i romani ne subiscono i disagi". Così Estella Marino, assessore all'Ambiente di Roma, sottolineando la difficile situazione sul versante della raccolta dei rifiuti che in questi ultimi sta provocando numerose segnalazioni in più parti della città per la quantità cumuli di rifiuti che assediano strade e cassonetti. "Ribadire la necessità di superare questo sistema di dipendenza, tipico di un passato ormai neanche più pensabile, è importante e ci stiamo lavorando costantemente. In questi giorni abbiamo chiesto ad Ama uno sforzo straordinario e la società ha risposto con turni di lavoro supplementari e inviando i dirigenti e i tecnici sul territorio al fianco degli operatori aziendali per monitorare l'andamento dei servizi".
Come spiegato da Ama, i problemi si sarebbero venuti a creare perché il quantitativo di rifiuti accolto negli impianti Co.La.Ri. risulta al momento ridotto rispetto alla capacità normalmente disponibile. Ciò a fronte di una crescita stagionale nella produzione dei rifiuti che trova il suo culmine nel mese di maggio
“La situazione che si è venuta a creare a causa della dichiarata impossibilità degli impianti dell’avvocato Manlio Cerroni di accettare il conferimento dei rifiuti richiesto da Ama, nei quantitativi già concordati e necessari a garantire la pulizia della città, è inaccettabile", ha dichiarato in serata il sindaco della Capitale Ignazio Marino. "Ho chiesto ai miei uffici di lavorare con l’azienda della città tutta la notte per individuare subito una soluzione alternativa attivabile già dalle prime ore del mattino”.
Nel frattempo, secondo quanto riporta il Messaggero, il consorzio Co.la.ri ha spiegato le sue ragioni sottolineando che la "gravissima morosità" da "molte decine di milioni di euro" porta Colari a non essere "più nella condizioni di poter corrispondere quanto dovuto ai propri fornitori, con il prevedibile ed incombente rischio di non poter proseguire il conferimento presso gli impianti di questi ultimi, interrompendo così drammaticamente tutta la catena".
Ma in un comunicato arrivato nella tarda serata del 14 maggio Daniele Fortini, presidente Ama, scrive: “Ieri ho esposto alla Procura della Repubblica gli atti relativi ai prezzi pagati da Ama per usare negli anni passati gli impianti del gruppo Co.La.Ri. (2 TMB e un tritovagliatore). Dalle verifiche compiute dal Ministero dell’Ambiente, relative alle tariffe applicate ad Ama per i TMB Co.La.Ri, e da quelle nostre interne, relative alle tariffe applicate per il tritovagliatore dello stesso gruppo privato, emergono aspetti inquietanti. La giustizia farà il suo corso e tutte le lamentazioni del gruppo Co.La.Ri. ritengo che si dimostreranno infondate. Io so che da settembre dello scorso anno Ama non paga più 175 euro/tonnellata per l’uso del tritovagliatore Co.La.Ri, bensì i 104 euro stabiliti dalla Regione Lazio come tariffa di trattamento nei TMB. Non è Ama a dovere soldi al Co.La.Ri. ma semmai è il Co.La.Ri. a doverne restituire alla città di Roma. Il Co.La.Ri. insiste ancora per nuovi inceneritori e nuove discariche. Noi continueremo a sviluppare la raccolta differenziata e auspichiamo che la nostra gara per valorizzare i rifiuti di cui ha “disposto” fino ad ora Co.La.Ri. abbia successo segnando la svolta definitiva che la città si attende”.