Stati generali sul clima convocati dal Governo il prossimo 22 giugno. Silvestrini: «Cosa più importante sarà il comportamento del Governo dal giorno seguente»
A dicembre Parigi ospiterà la prossima conferenza mondiale sul clima. In vista di tale appuntamento, il Governo Italiano si prepara convocando gli Stati Generali sul clima
16 June, 2015
La XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) si terrà a Parigi a dicembre 2015. L'obiettivo della conferenza è quello di concludere, per la prima volta in oltre 20 anni di mediazione da parte delle Nazioni Unite, un accordo vincolante e universale sul clima, accettato da tutte le nazioni. In vista della Conferenza mondiale di Parigi, il governo italiano ha convocato per il 22 giugno gli Stati generali sui
cambiamenti climatici e la difesa del territorio. All'appuntamento,
organizzato da #italiasicura - la struttura di palazzo Chigi contro il
dissesto idrogeologico - e dal ministero dell'Ambiente. All'appuntamento parteciperanno il Premier Matteo Renzi e il ministro dell'Ambiente
francese Segolene Royal. Gli Stati generali sui cambiamenti climatici
sono una prima assoluta per il Governo italiano: il tema è ormai al
centro delle agende dei governi e di negoziati politico-diplomatici in
corso che dovranno definire il nuovo accordo globale per il "raffreddamento" della temperatura del pianeta mantenendola entro il
limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali.
La convocazione degli Stati generali è un evento molto importante perché il tema del cambiamento climatico torna in primo piano, ma l'appuntamento più importante sarà il giorno seguente, secondo Gianni Silvestrini. «Quella del 22 è una tappa molto importante e, rispetto al passato, è un salto di qualità, perché il tema clima torna d'attualità. Molto più decisiva sarà l'azione del governo dopo quell'appuntamento. Il Premier Renzi, per far si che cambi davvero qualcosa, dovrebbe cercare di coordinare i vari Ministeri e altre realtà, in modo da creare la sinergia per giocare una partita davvero molto importante che non può essere giocata dal solo Ministero dell'Ambiente». Per Silvestri, infatti, il problema del clima deve coinvolgere tutti i Ministeri, perché il problema climatico va affrontato su più fronti. Negli ultimi anni l'Europa, secondo l'analisi di Silvestri, si è un po' infiacchita sul clima, «l'Europa ha fatto la prima parte della staffetta sul clima, ma ora vedo più impegnati sulla questione Obama e la Cina, ma è giunto il momento che anche l'Europa torni ad occuparsi del clima, ora che dopo l'Enciclica del Papa livello si è spostato anche sul piano etico».