Bari, scongiurata l’ecotassa 2015. I nuovi provvedimenti
Il sindaco Decaro: “Grazie all’impegno dei cittadini centrato l’obiettivo. In 11 mesi abbiamo aumentato di 11 punti la raccolta differenziata”. Tassa rifiuti: "Ora basta! Il 30% dei baresi non la paga. In tre anni evasi 55 milioni di euro (il costo annuale è di 63 milioni)". L'utile dell'Amiu investito per la prima volta nella riduzione delle tasse
02 July, 2015
Questa mattina il sindaco Antonio Decaro, nel corso di una
conferenza stampa insieme agli assessori all’Ambiente e al Bilancio, Pietro
Petruzzelli e Dora Savino, ha presentato gli ultimi dati aggiornati sulle
percentuali di raccolta differenziata che esentano il Comune di Bari dal
pagamento dell’ecotassa regionale.
“Venti giorni fa - ha ricordato Decaro - avevo rivolto un appello ai baresi perché facessero un ulteriore sforzo sulla raccolta differenziata così da evitare di dover pagare l’ecotassa regionale, che per la città di Bari avrebbe significato l’aumento di 18 euro a tonnellata sui rifiuti indifferenziati conferiti in discarica. Grazie a questi sforzi il Comune di Bari ha risparmiato 1.800.000 euro e non ci sarà nessun aumento per la TARI.
A novembre del 2014 avevamo un dato validato dalla Regione sulla raccolta differenziata pari al 31,77%, ed entro il 30 giugno del 2015 avremmo dovuto dimostrare di essere cresciuti di 5 punti percentuali. Venti giorni fa ci mancava ancora un punto e mezzo. La buona notizia è che siamo riusciti a crescere di tre punti percentuali, in quanto il dato validato a giugno 2015 è pari a 38.38%.
Questo significa che negli ultimi 6 mesi siamo cresciuti del 6.61%, e che dal momento del nostro insediamento, a luglio 2014, sono 11 i punti percentuali di incremento registrati in 11 mesi di amministrazione (27,49% - 38,38%). Un dato estremamente significativo, se si considera che in 8 anni, dal 2006 al 2014, l’incremento complessivo era stato del 10,5%. E tutto questo senza stravolgere l’organizzazione dell’azienda di igiene urbana, senza aumentare i costi del servizio e senza aver ancora introdotto il servizio di raccolta differenziata spinta (porta a porta), per il quale è in corso uno studio tecnico affidato al CONAI.
Questo è un dato importante, frutto di una visione chiara della città, un dato per cui dobbiamo ringraziare tutti i cittadini che hanno dimostrato di saper riconoscere il valore delle nostre proposte. I cittadini, però, devono sapere che possono ancora risparmiare sulla tassa sui rifiuti se continuano su questa strada: da quest’anno le famiglie baresi che vivono nei quartieri che superano il 50% di raccolta differenziata pagheranno il 25% in meno della parte variabile della TARI. I cittadini più virtuosi sono quelli residenti a Catino, al Villaggio del Lavoratore e a Japigia, che hanno già superato il 50%, e nei prossimi mesi potrebbero farlo anche i residenti di Torre a Mare San Giorgio, San Pasquale, Mungivacca, San Girolamo-Fesca, Palese e San Pio, che sono tutti quartieri il cui dato di raccolta differenziata oscilla tra il 42 e il 49%.
Purtroppo però in questi giorni abbiamo appreso anche una brutta notizia: negli ultimi tre anni circa il 30% dei baresi ogni anno non ha pagato la tassa sui rifiuti, per cui il Comune vanta un credito sulla mancata riscossione della TARI pari a 55 milioni di euro: un’enormità, se si pensa che il servizio annuale di igiene urbana costa 63 milioni di euro. È come se per quasi un anno l’AMIU avesse offerto il servizio gratis per tutti. Per recuperare questa cifra e combattere i morosi abbiamo deciso di varare un piano straordinario scegliendo la linea dura: chiunque si rivolgerà al Comune per un servizio a domanda individuale (mensa scolastica, l’asilo nido o anche un semplice certificato di anagrafe) dovrà dimostrare di essere in regola con il pagamento della tassa sui rifiuti, pena la sospensione del servizio richiesto. Non è più possibile pensare di fare i furbi ai danni della collettività”.
“Nel bilancio previsionale 2015/2017 - ha spiegato l’assessora Savino - che abbiamo presentato qualche giorno fa, per la prima volta nella storia di questa città è stato inserito il dividendo di AMIU: 1milione 100mila euro di utili derivanti dall’attività che l’azienda di igiene urbana posseduta al 78% al Comune di Bari svolge conto terzi. Un dato importante, che attesta la salute dell’AMIU e il suo contributo al bilancio della città”.