Parcheggio di Galileo Ferraris con tutela dei reperti ecco il resoconto dell'ufficio stampa del comune
Saranno salvaguardati e valorizzati i reperti
13 July, 2015
Discussa lunedì 13 luglio, a Palazzo Civico, durante la riunione del
Consiglio Comunale, l’interpellanza generale (primo firmatario Maurizio
Trombotto – SEL), relativa alla rimozione di tratti di gallerie e di
murature nel corso dei lavori per la realizzazione del parcheggio
pubblico interrato, in corso Galileo Ferraris. Il documento, in
particolare, chiedeva attraverso quali “autorizzazioni e
giustificazioni” si fosse proceduto all’abbattimento dei manufatti.
L’assessore alla Viabilità e ai Trasporti, Claudio Lubatti, ha risposto
che “c’è accordo tra Città, impresa costruttrice e Ministero per i Beni
Culturali per modificare il progetto del parcheggio e rendere visitabili
i reperti rinvenuti”.
Al momento, ha sottolineato Lubatti, il progetto al quale sta lavorando
l’impresa costruttrice e che sarà illustrato in Commissione non è ancora
pronto.
Tutta la documentazione, grafica e fotografica delle fasi di cantiere, sarà messa a disposizione dei consiglieri
Lo stesso concessionario si farà carico della realizzazione di uno spazio espositivo al servizio del Museo Pietro Micca.
“L’Amministrazione, ha sottolineato l’Assessore, continua a credere
nell’importanza del parcheggio all’interno di quell’area. Non c’è però
la rincorsa a realizzarla a tutti i costi, non c’è nessuna rincorsa alla
distruzione di beni artistici o architettonici ritrovati, non c’è stata
alcuna forzatura né nei tempi né nei modi per arrivare alla
realizzazione del parcheggio. C’è stata un’attenta relazione con la
Sovrintendenza e il parcheggio Galileo Ferraris sarà l’ennesima prova di
una buona collaborazione capace di tenere in considerazione i valori
che vanno rispettati salvaguardati e valorizzati e le strategie della
Città”.
Maurizio Trombotto (SEL): Occorre proseguire la discussione in tempi
brevi nelle commissioni competenti. Questo incidente spero apra una fase
nuova per la Città e per la costruzione dei parcheggi interrati e del
rapporto che va tenuto con le Soprintendenze che, per la prima volta, la
scorsa settimana, hanno interloquito con il Consiglio Comunale. Il
problema sta a monte. Il parcheggio poteva e doveva essere evitato
perché ciò che è stato rinvenuto era già indicato in diversi documenti.
Gli 80 metri di galleria eliminati erano noti, presenti anche all’interno della documentazione di cantiere.
Sono stati commessi errori dei quali qualcuno dovrà chiarirne gli
aspetti che presentano contraddizioni: pareri sullo stato della
galleria, le prescrizioni della Soprintendenza sullo smantellamento –
che avrebbe dovuto essere cauto mentre si è proceduto con una ruspa
-conservazione dei materiali che sembrano essere legati solo alla volta e
non a tutta la galleria.
Le compensazioni sono dovute alla Città e alla comunità di Torino,
indipendentemente dalle caratteristiche del nuovo progetto perché è
stato prodotto un danno alla cittadinanza e quel danno va risarcito.
Enzo Liardo (NCD): L’assessore Lubatti ha affermato che non sono state
fatte forzature ma secondo me è avvenuto l’esatto contrario: vi è stato
un vero e proprio accanimento.
La situazione non è affatto chiara: diverse lettere giunte dal Ministero
sembrano in un primo momento indicare di proteggere i reperti, mentre
in un secondo momento indicherebbero la chiusura del cantiere.
Inoltre un’ulteriore disposizione del Ministero indicherebbe la
presenza, durante i lavori di scavo, di archeologi qualificati e di un
elemento del Museo Pietro Micca; questa persona, tuttavia, sembrerebbe
essere stata allontanata.
Io inviterei l’Amministrazione a proteggere qualsiasi reperto sia stato
rinvenuto nell’area e a pensare all’ipotesi della creazione di un parco
archeologico in loco, che sicuramente si qualificherebbe come
un’ulteriore attrattiva per la città. Mi auspico inoltre che siano
individuati i responsabili del danno che è stato inferto alle gallerie.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Credo che ci siano delle responsabilità in
merito alla distruzione delle gallerie, dal momento che la presenza di
quei reperti era conosciuta da tutti, specialmente dai tecnici della
Soprintendenza. È stato detto che sono stati fatti dei sondaggi che
hanno dato esito negativo; credo che quei sondaggi siano stati fatti in
modo errato. Ora il danno fatto alla Città è inqualificabile e chi
governa si gira dall’altra parte.
Noi vogliamo la testa del responsabile, perché non è possibile che un
patrimonio del genere sia andato perduto, e vogliamo capire la realtà
dei fatti nella progettazione e nella realizzazione di quel parcheggio.
Vittorio Bertola (M5S): Direi che al momento non ci siano novità
concrete e quindi aspettiamo le decisioni della Soprintendenza, la quale
del resto ha già sospeso i lavori. Da anni in questo Consiglio comunale
parliamo di parcheggi sotterranei e altri interventi invasivi, a fronte
di una Soprintendenza la quale, a volte, interviene soltanto a fronte
della pressione dell’opinione pubblica. In Commissione Urbanista, il
confronto con la Soprintendenza è stato positivo, certo che mi chiedo
quali siano le interlocuzioni abituali che con essa hanno le
amministrazioni locali, forse impegnate a fare pressioni per avere il
via libera alle opere. La giunta risponde a questo problema come se si
trattasse solo di un parcheggio, invece è un problema di rilevanza
culturale: e avrei voluto sentire anche l’assessore alla cultura, a
questo proposito. Dobbiamo salvaguardare la nostra storia, il nostro
passato architettonico e militare. Chiedo di valutare seriamente
l’opzione di non realizzare affatto il parcheggio. Non vorrei una
replica di piazza San Carlo, con pochi reperti assediati dai Suv, non
vedo attenzione per un progetto storico-culturale di recupero, che
avrebbe anche ricadute economiche positive, penso al turismo.
Roberto Carbonero (Lega Nord): Sono sorpreso per la prepotenza politica
di questa amministrazione comunale, i documenti parlano chiaro.
Conoscevate la situazione ma avete scelto di continuare con i lavori,
pensando solo a fare cassa, per poi fingere di non aver potuto
prevedere, di non essere stati a conoscenza… Voi dimenticate di avere a
che fare con persone che amano questa città molto più di quanto la amino
quelli come voi. Io non credo che questa vicenda sia stata un fatto di
inesperienza o di qualsivoglia errore umano. La situazione delle
gallerie sotto corso Galileo Ferraris era nota ma avete voluto tirare
dritto.
Domenico Carretta (PD): Certo, in questa città, se si scava c’è sempre
la possibilità di trovare resti archeologici. Ma dire “sì” a un “parco
archeologico” vale quanto i “no” periodicamente espressi, oggi contro il
parcheggio, ieri contro il grattacielo… Non capisco, tra l’altro, il
senso di questa interpellanza, dato che ancora pochi giorni fa ci siamo
incontrati in Commissione con la Soprintendenza e visto che sindaco e
assessore si sono sempre mostrati disponibili al confronto. Io resto a
quanto affermato dalla Soprintendenza in Commissione, a proposito del
valore storico dei manufatti. C’è chi vuole mettere sul banco degli
imputati la Soprintendenza stessa, rinfacciandole di non essere
abbastanza rigida, cioè il contrario di quanto le si imputa di solito.
Ci siamo presi l’impegno di attendere la sua relazione conclusiva.
Certamente non possiamo lasciare uno scavo aperto nel cuore della città.
Non credo alle ipotesi di “parco archeologico” ma dovremo vedere come
far coesistere la fruizione dei reperti archeologici da parte del
pubblico con la tenuta economica del progetto per il parcheggio.
Andrea Tronzano (Forza Italia): Ho votato per questo parcheggio nella
scorsa legislatura. Fu un voto unanime. Ora vorrei sapere che i quattro
milioni di euro investiti dal Comune non saranno buttati via, come al
solito. Noi pensiamo che i cittadini debbano essere ascoltati quando
manifestano il loro disagio.
Si è formato in questo caso un comitato di cittadini altamente
qualificato e io chiedo: quale disponibilità possono attendersi da parte
dell’amministrazione, per esempio in rapporto alla richiesta di un
Parco Archeologico? In secondo luogo domando se queste gallerie saranno
accessibili al pubblico, perché in caso contrario e inutile continuare a
discutere e polemizzare.
Silvio Viale (Pd): Sono stupito per questo dibattito in cui tutti
diventano esperti. Una città si trasforma e cambia e quel che trova nel
suo sottosuolo lo riconduce ad un fine di utilità pubblica. Oggi
aggiungere duecento metri di gallerie al Museo Pietro Micca, che ne ha
già molte non visitabili per ragioni economiche, non aggiunge nulla al
rango del museo.
Quanto a chiedere un Parco Archeologico, magari per strappare un
applauso a qualche gruppo di cittadini è raccontarsi delle favole. Dove
dovremmo trovare i soldi per farlo? E ancora: cosa significa in questo
quadro “rendere percorribili le gallerie”? Decideremo il da farsi in
ordine al parcheggio ed ai reperti dopo avere recepito il parere della
Sopraintendenza
Nella replica, l’assessore Lubatti ha evidenziato come la Sovrintendenza
abbia segnalato le ipotesi che ci potessero essere resti e, su questo
presupposto, è stata autorizzata la Città a procedere nel percorso e ad
affiancarla sul percorso che via via si andava delineando.
Occorre riconoscere professionalità e competenze che la Soprintendenza
ha al suo interno, ha affermato Lubatti, concludendo che “non c’è nessun
documento che revoca l’autorizzazione alla realizzazione del parcheggio
ma un documento che autorizzava, dopo il ritrovamento, il cauto
smontaggio perché i reperti venissero analizzati e dopo questa
operazione, l’indicazione a valutare come modificare il progetto. La
Città è autorizzata a proseguire alla realizzazione del parcheggio”.
Infine è intervenuto il sindaco Piero Fassino: “Ricordo che il
parcheggio di corso Galileo Ferraris fu deciso nel 2007 e poi, per
problemi legati ai finanziamenti regionali, ritardato nella
realizzazione. Nel momento in cui sono emersi reperti archeologici
importanti per la storia della città, è diventato prioritario per
l’Amministrazione che questi beni siano preservati valorizzati e, di
conseguenza, anche le modalità di realizzazione del parcheggio saranno
subordinate a questa priorità. Subito dopo il ritrovamento dei reperti,
ho chiesto un incontro al Direttore generale del Ministero dei Beni
culturali e ai Sovrintendenti con i quali abbiamo convenuto di
verificare insieme le soluzioni praticabili e coerenti con la priorità
di tutela del patrimonio archeologico.