Economia circolare, Parlamento Ue approva la risoluzione Sirpa Pietikäinen: "Un cambiamento sistemico"
Nel documento sostenibilità e sviluppo economico: riduzione rifiuti, eliminazione efficienza programmata degli oggetti, aumento produttività delle risorse creando 2 milioni di nuovi posti di lavoro sostenibili
17 July, 2015
“Si tratta di un cambio di paradigma, un cambiamento sistemico che ci troviamo di fronte, così come un enorme, nascosta, opportunità economica. E possibile compierlo solo aiutando un nuovo ecosistema di business a emergere", ha dichiarato la deputata Sirpa Pietikäinen (EPP, FI), in seguito all'approvazione della risoluzione con 394 voti a favore, 197 contrari e 82 astensioni.
"Ma per ottenere tutto ciò, c'è bisogno di azioni
legislative, informative, economiche e di cooperazione. In primo luogo,
abbiamo bisogno di una serie di indicatori e di obiettivi. Abbiamo
bisogno di una revisione della legislazione esistente, in quanto non
riesce a comprendere il valore dei servizi ecosistemici. Abbiamo bisogno
di un ampliamento del campo di applicazione della direttiva sulla
progettazione ecocompatibile, un rinnovamento della direttiva sui
rifiuti e un focus speciale certe aree come gli edifici sostenibili” ha
aggiunto.
La risoluzione risponde alle comunicazioni della Commissione sul pacchetto "economia circolare", presentata il 3 luglio 2014 insieme a una proposta legislativa sui rifiuti, ritirata un paio di mesi più tardi.
Verso zero rifiuti
I deputati sostengono che nuovi obiettivi vincolanti in
materia di riduzione dei rifiuti consentirebbero di creare 180.000 posti
di lavoro. Invitano pertanto la Commissione a presentare una nuova
proposta entro il 2015, che proponga obiettivi vincolanti di riduzione
dei rifiuti e la riduzione graduale di tutti i tipi di smaltimento in
discarica.
Ecodesign: prodotti durevoli ed eliminazione dell'obsolescenza programmata
I deputati esortano la Commissione a promuovere una politica per i prodotti tale da aumentare il ciclo di vita previsto e la progettazione ecocompatibile, tramite un "ambizioso programma di lavoro". Ciò dovrebbe includere un riesame della legislazione sulla progettazione ecocompatibile entro la fine del 2016, al fine di estenderne l'ambito di applicazione e comprendere tutti i principali gruppi di prodotti presenti su mercato. Chiedono inoltre alla Commissione di definire criteri quali la durata, la riparabilità, riutilizzabilità e riciclabilità e di elaborare misure contro l'obsolescenza programmata.Cambiamento sistemico per rompere il legame fra crescita e uso delle risorse della natura
I deputati dichiarano che, per affrontare il problema delle scarse risorse, l'estrazione e l'uso di quest'ultime devono essere ridotti e il legame tra la crescita e l'uso delle risorse naturali deve essere interrotto. Per ottenere un uso sostenibile delle risorse entro il 2050, l'UE deve richiedere una riduzione dei consumi di risorse a livelli sostenibili, l'impiego crescente delle energie rinnovabili e la soppressione delle sostanze tossiche.Nel testo si afferma che l'uso degli indicatori relativi all'efficienza delle risorse e alla misurazione del consumo di risorse, comprese le importazioni e le esportazioni, dovrebbe essere obbligatorio a partire dal 2018. I deputati richiedono di stabilire l'obiettivo di aumentare l'efficienza delle risorse a livello di Unione del 30% entro il 2030 (rispetto al 2014), così come singoli obiettivi per ciascuno Stato membro.
ContestoI deputati dichiarano che l'economia globale usa
l'equivalente del valore in termini di risorse di 1,5 pianeti per
produrre a livello globale e assorbire i rifiuti e si stima che tale
cifra raggiungerà l'equivalente in termini di risorse di due pianeti
entro il 2030, Aggiungendo inoltre che l'Europa dipende maggiormente
dalle risorse importate rispetto a qualunque altra regione del mondo e
che molte risorse si esauriranno entro un termine relativamente breve.
Nel testo si afferma poi che il miglioramento dell'uso delle risorse potrebbe garantire un risparmio netto considerevole alle imprese dell'UE, alle autorità pubbliche e ai consumatori, dell'ordine di 600 miliardi di euro secondo le stime, equivalente all'8% del fatturato annuo, riducendo allo stesso tempo le emissioni totali annue dei gas a effetto serra del 2-4%. Un aumento della produttività delle risorse del 30% entro il 2030 potrebbe produrre un aumento del PIL di circa l'1% e creare 2 milioni di nuovi posti di lavoro sostenibili.
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