Boston ritira la candidatura alle Olimpiadi
Il Sindaco di Boston Walsh: "Nessun beneficio può essere così grande da spingerci a mettere in pericolo il futuro finanziario della nostra città”.
03 August, 2015
Negli Stati Uniti il comitato olimpico ha cancellato la candidatura di Boston ai Giochi Olimpici del 2024. Questa decisione è stata presa in seguito alle dichiarazioni del sindaco della città Marty Welsh che mettevano in dubbio il fatto che i suoi cittadini potessero permettersi di ospitare un evento di tale portata.
I funzionari dello Stato del Massachusetts hanno accolto con sollievo questa decisione: erano già pronti, infatti, ad affrontare una forte campagna pubblica contraria all'idea di ospitare dei Giochi che sarebbero costati più di 8,6 miliardi di dollari. Gruppi come il “No Boston Olympics” e il “no Boston 2024” stavano infatti portando avanti un fortissimo movimento di protesta, attraverso i social media e i forum pubblici per contrastare la candidatura olimpica della città. Le loro argomentazioni vertevano sul fatto che le Olimpiadi getterebbero sulle spalle dei cittadini costi e tasse aggiuntive, distogliendo l’attenzione politica da questioni di maggiore importanza, come per esempio i problemi delle infrastrutture cittadine che al momento non sarebbero adatte a ospitare i Giochi.
Il Comitato Olimpico degli USA spera ancora di riuscire ad avanzare la candidatura di una città americana in grado di competere con le altre metropoli in lizza, come Parigi, Roma, Budapest e Amburgo. "Non siamo stati capaci di potare dalla nostra parte la maggioranza dei cittadini di Boston e convincerli ad ospitare le Olimpiadi e le Paraolimpiadi del 2024, ha dichiarato Scott Blackmun, CEO del Comitato Olimpico Statunitense.
Dal canto suo, il Governatore del Massachusetts Charlie Baker non si è ancora schierato, affermando che prima di esprimere la sua opinione in merito vuole aspettare ancora un paio di mesi, quando saranno noti i risultati di un rapporto stilato da un consulente privato incaricato di fare il punto su tutta la situazione. Baker ha detto, inoltre, di avere ricevuto pressioni da parte dei funzionari del Comitato Olimpico affinché rendesse nota la sua posizione prima di questa scadenza. Le dichiarazioni di Baker sono arrivate molte ore dopo la decisione del sindaco Marty Walsh di non firmare il documento per la candidatura ufficiale di Boston. "Nessun beneficio può essere così grande da spingerci a mettere in pericolo il futuro finanziario della nostra città”, ha proclamato Walsh.
L'esclusione di Boston non è ancora ufficiale ma molti giornali statunitensi hanno commentato la notizia così: "No governor. No mayor. No bid" e interessante è l'articolo di Eric Wilbur dal titolo The 2024 Boston Olympic Games - We're Seriously Still Talking
About This?
I principali sostenitori e i finanziatori della candidatura di Boston ai Giochi Olimpici hanno cercato di tranquillizzare i cittadini e placare le loro preoccupazioni riguardo ai costi. Hanno reso noto un piano per stipulare un’assicurazione di due miliardi di dollari in grado di coprire i costi inziali, affermando di avere allo studio un approccio a basso costo in linea con l’“Agenda 2020” del Comitato Olimpico Internazionale che punta a contrastare le spese che hanno raggiunto livelli record ai giochi di Pechino e Sochi, in Russia. (La Russia ha speso 50 miliardi di dollari alle Olimpiadi invernali del 2014).
Il sindaco di Los Angeles Eric Garcetti è intervenuto per dire che la sua città, che ha ospitato una delle edizioni di maggiore successo nella storia degli Stati Uniti nel 1984, sarebbe interessata a prendere il posto di Boston. "Los Angeles è la città olimpica ideale," ha detto Garcetti. "Sarei felice di discutere con il Comitato Olimpico sulla possibilità di presentare un' offerta più forte sul piano fiscale".