Serr 2015: le imprese al tempo della dematerializzazione
Ecco il contributo di Utilitalia
10 September, 2015
da Utilitalia per SERR 2015
Da pochi giorni si sono riaperte le iscrizioni alla settima edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), la grande campagna europea di sensibilizzazione sulla prevenzione e la riduzione dei rifiuti che si terrà dal 21 al 29 novembre 2015. Da anni la SERR vede l’impegno diretto di moltissimi soggetti (pubbliche amministrazioni, associazioni e ONG, imprese, istituti scolastici, privati cittadini e soggetti diversi riconducibili alla categoria “altro”) che, con le loro azioni, rappresentano i veri protagonisti di un’iniziativa che cresce di anno in anno.
Oltre a promuovere le tante possibili azioni di prevenzione e riduzione dei rifiuti alla fonte (ma anche la raccolta differenziata, il riciclo e le azioni di pulizia straordinaria dei rifiuti abbandonati), ogni anno la SERR individua un tema centrale intorno a cui concentrare la riflessione e l’azione. Dopo il “riutilizzo” e la lotta allo “spreco alimentare”, il tema centrale di quest’anno è la “dematerializzazione”, ovvero la possibilità di ridurre o eliminare l’uso di materiali nella produzione di un bene, nello svolgimento di una funzione, nell’erogazione di un servizio, anche attraverso la sostituzione di un bene con un servizio.
Ridurre o eliminare l’utilizzo di materiali è un modo efficace non solo per produrre meno rifiuti, ma anche per gestire in modo efficiente le risorse a disposizione e, molto spesso, ridurre anche i costi connessi. In questo approfondimento cercheremo di chiarire meglio il significato del termine «dematerializzazione» attraverso alcune sue possibili applicazioni al mondo delle imprese.
Un primo esempio di dematerializzazione è la digitalizzazione dei documenti (ad es. quelli di natura amministrativa, contabile e fiscale) e l’informatizzazione dei processi e delle comunicazioni, cui si lega una sensibile riduzione dei costi per carta e le altre spese connesse (stampanti, toner, cancelleria), ma anche, secondo la stessa Agenda Digitale Europea, un aumento di produttività ed efficienza. Possibili esempi in questo senso sono la gestione digitale delle procedure, la fatturazione elettronica (non solo verso la P.A. ma anche tra aziende), la sempre più diffusa bollettazione elettronica per il pagamento dei servizi pubblici (energia, acqua, rifiuti) e l’utilizzo di codici identificativi in sostituzione dei biglietti cartacei.
Il mondo degli imballaggi fornisce un valido esempio di ciò che riguarda la riduzione nell’impiego di materiale all’interno di un processo di produzione di un bene: si pensi a come molte bottiglie di plastica abbiano visto negli anni ridurre il loro spessore e peso. Un design sempre più attento al peso e/o all’ingombro dell’imballaggio dimostra inoltre come quest’innovazione possa comportare una riduzione dei costi legati alla logistica (stoccaggio, movimentazione, trasporto) e alla gestione come rifiuto.
Tutte le aziende possono inoltre ridurre il consumo di carta nei propri uffici attraverso soluzioni semplici che riguardano la sensibilizzazione del personale (il riutilizzo dei fogli, la stampa fronte retro, l’utilizzo di font e layout che riducono le pagine da stampare), oppure l’utilizzo di tecnologie alla portata di tutti (come il fax server). Maggiori dettagli su come realizzare un’azione di questo tipo si possono trovare nella scheda dedicata.
Un’altra declinazione della dematerializzazione è legata alla possibilità di riutilizzare più volte uno stesso bene. Questo può significare più cose. Innanzitutto eliminazione dell’usa e getta, che in molte mense può riguardare le stoviglie, nelle strutture alberghiere la “linea cortesia” dei detergenti, nei ristoranti la vendita di acqua in bottiglie di plastica o vetro a perdere: stoviglie lavabili, eleganti dispenser ed erogatori alla spina possono in questi casi rappresentare utili alternative. Anche nel campo degli imballaggi è possibile sostituire prodotti usa e getta con quelli progettati per sostenere più “rotazioni”: è il caso (per limitarsi ad alcuni esempi) delle cassette per ortofrutta o dei pallet riutilizzabili.
La dematerializzazione è anche effetto di alcune attuali tendenze cui molte aziende iniziano a guardare con interesse, come quella alla condivisione (di luoghi di lavoro, prodotti, servizi) e all’acquisto di servizi al posto di beni. La possibilità (e la convenienza) di condividere l’uso di un bene tra più persone e di “affittare” invece che acquistare (una vettura, una bicicletta, ecc.) riduce la necessità e il consumo individuale di prodotti e minimizza quindi la produzione di rifiuti.
Il sistema delle imprese può dunque trovare nella “dematerializzazione” un’efficace strumento di innovazione ed efficientamento, razionalizzazione dei consumi e delle spese, e infine miglioramento della propria sostenibilità ambientale.
L’invito è quindi a partecipare anche quest’anno alla SERR iscrivendo le proprie idee e azioni direttamente suwww.ewwr.eu/it o seguendo le nostre istruzioni.