È uscito "Muoversi in città. Esperienze e idee per la mobilità nuova in Italia"
Il libro di Anna Donati e Francesco Petracchini affronta, tra gli altri, anche il tema di come ridurre le emissioni nei trasporti. Verrà presentato a Torino domenica 18 ottobre nell'ambito della fiera Fa' la cosa giusta
23 September, 2015
Mentre l’irrazionalità della mobilità urbana motorizzata favorisce l’emersione di nuove soluzioni in grado di fornire un servizio migliore, a minor costo, consentendo di decongestionare strade e liberare parcheggi, la rivoluzione digitale propone oggi la diffusione di forme evolute di carsharing e di una molteplicità di soluzioni tese ad ottimizzare l’uso dei veicoli aumentando il numero di passeggeri trasportati e le ore di utilizzo rispetto all’auto tradizionale di proprietà.
Come si legge nel libro, "i dati riportati nel compendio statistico sul trasporto in Europa nel 2014, portano ad attribuire all’aviazione civile il 12,6% delle emissioni di gas serra del settore, al trasporto stradale il 71,9%, al trasporto ferroviario lo 0,6% e alla navigazione il 13,9% delle emissioni complessivamente attribuibili ai trasporti."
E "maggiormente spostato sul trasporto su strada, risulta il peso delle emissioni settoriali registrate in Italia (dato 2012). Nel nostro paese l’aviazione civile contribuisce con il 9,6% alle emissioni di gas climalteranti, il trasporto su strada con l’81%, il trasporto ferroviario con lo 0,04%, la navigazione con l’8,8%."
Si prospettano grandi novità nel settore dei trasporti.
Tuttavia, per intervenire in maniera radicale sull’attuale mobilità, occorre una profonda conoscenza dell’evoluzione delle varie forme di trasporto, delle loro criticità, dei possibili varchi e opportunità che si aprono.
Muoversi in città parte dal passato e guarda al presente per ragionare sul futuro.
La sinergia di tre rivoluzioni – sharing, connessione e propulsione elettrica – consentirà di ridurre drasticamente il numero di auto; in parallelo anche il trasporto pubblico evolverà fornendo servizi più efficienti e flessibili, consentendo ai cittadini di scegliere di volta in volta la soluzione più interessante.
Anche nel campo della movimentazione delle merci, oggi in Italia dominato dai camion, l’avanzata di soluzioni spinte di "smart manufacturing" e di tecnologie emergenti potrebbe portare a una ricollocazione di alcune imprese ed evitare nel medio lungo periodo la spedizione di prodotti in magazzini in giro per il mondo.
Infine, il trasporto urbano delle merci, che oltre a contribuire a emissioni e congestione è
responsabile di un quarto delle emissioni climalteranti nelle città, affrontato con gli ingredienti della regolazione e dell’innovazione tecnologica, tende verso una logistica "smart".
Nel volume sono analizzate le esperienze più significative degli enti locali, delle aziende del trasporto, delle imprese private del settore, dei progetti europei, delle associazioni che si occupano di mobilità.
Si presentano gli strumenti finanziari utilizzabili e si inquadrano le scelte di trasporto nel contesto delle strategie urbanistiche e della valutazione ambientale dei loro impatti.
"Dopo l’entrata in vigore del decreto del Ministero per l’ambiente per la mobilità sostenibile nelle aree urbane (Gazzetta ufficiale n. 179 del 3 agosto 1998) nasce Euromobility, l’associazione dei mobility manager (www.euromobility. org). Secondo il decreto tutte le imprese e gli enti pubblici con più di 300 dipendenti devono dotarsi di un mobility manager aziendale, per governare la domanda di spostamenti casa-lavoro, per promuovere forme di condivisione dell’auto e l’uso del trasporto collettivo." (Cit.Muoversi in città)
Vengono sottolineati anche i punti critici della mobilità urbana odierna: i mezzi di trasporto collettivo obsoleti, il taglio delle risorse al trasporto pubblico, la carenza di investimenti per le reti tramviarie, metropolitane e ciclabili, l’esigenza di strumenti di governo di area vasta, la necessità di intervenire sulla logistica urbana delle merci, il bisogno di aggiornare il codice della strada da "autocentrico" verso la condivisione dello spazio, dei veicoli e dei servizi.
"In Italia vi è una storica scarsa presenza di reti tramviarie, di linee metropolitane, di servizi ferroviari urbani e metropolitani, assenza che alimenta l’uso dell’automobile da parte dei cittadini per i propri spostamenti nelle aree urbane.(…).
Dal confronto tra i dati e in relazione alla popolazione emerge un vero e proprio "spread" del trasporto pubblico su ferro in Italia rispetto all’Europa quantificato in un -52% di dotazione di reti metropolitane e un -68% di reti tramviarie." (Cit. Muoversi in città)
Dalla raccolta e analisi dei dati sulla mobilità ai Piani urbani della mobilità sostenibile, dalla definizione delle linee strategiche per le città metropolitane allo smart ticketing, dall’analisi delle criticità dei pendolari alle azioni per "risparmiare traffico", dalle innovazioni tecnologiche delle aziende ai processi di partecipazione dal basso.
Questo libro fornisce interessanti idee per affrontare le ambiziose sfide della mobilità urbana del futuro, un testo di riferimento che mancava su un tema così delicato e decisivo come quello dei trasporti.