La Presidente brasiliana Dlima Rousseff ha annunciato durante il Summit 2015 dello Sviluppo Sostenibile svoltosi dal 25 al 27 settembre a New York e organizzato dall'Onu, che il Brasile ridurrà del 37% le emissioni di gas serra entro il 2025, e del 43% entro il 2030.

Nell'Agenda 2030, presentata da Dlima, c'è anche un piano per la riduzione della deforestazione che fissa a 12 milioni di ettari il limite massimo di consumo di suolo brasiliano entro il 2030. Nel suo discorso, la Presidente, ha parlato degli sviluppi che il Brasile ha fatto nella riduzione della povertà e della fame, portando 36 milioni di brasiliani fuori dalla povertà estrema e facendo scomparire il Brasile dalla mappa mondiale dei paesi affamati.

“Grazie alle politiche di valorizzazione del salario minimo è cresciuto il potere d'acquisto della popolazione. Abbiamo fatto grandi progressi nei programmi abitativi e in quelli per i servizi essenziali di salute e uguaglianza di genere. Abbiamo ottenuto questi risultati perché abbiamo compreso che la povertà è un fenomeno multidimensionale” ha detto Dlima durante il suo discorso, evidenziando che il Brasile è tra i pochi paesi che si è dato un obiettivo di riduzione assoluta delle sue emissioni di carbonio, un obiettivo ambizioso se paragonato a quelli dei paesi più sviluppati.

Sempre lo scorso fine settimana, a Washington durante il bilaterale tra Usa e Cina, “il presidente Xi Jinping ha ribadito e rafforzato con Obama l'intesa alla base della storica iniziativa congiunta annunciata a Pechino lo scorso anno, che il presidente americano spera inneschi uno sforzo multilaterale anche in vista del summit di Parigi sul clima. Pechino sostanzialmente si impegna per il 2017 su un programma nazionale che limiterà e metterà un prezzo alle emissioni di gas serra, che rappresenta un sostanziale passo in avanti per ridurre l'inquinamento da parte delle maggiori industrie”.

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(Foto di Mark Garten)