Revue de presse, rassegna stampa sulla domenica senz'auto di Parigi (2015)
Da Metro News a L'Obs , da Liberation a Le Monde. Il divieto ha riguardato un'area limitata. Aspettative per le prossime edizioni. E c'è chi evoca "l'imbottigliamento perpetuo".
29 September, 2015
di Christian Jenkins
La testata Metro News titola “Giornata senz'auto a Parigi: come avviene?” e presenta una guida allo svolgimento della giornata. Prima chiarisce che avrà luogo dalle 11 alle 18 e poi definisce le zone in cui non si potrà circolare in automobile: i primi quattro arrondissement della città, ovvero il centro, e le “zone verdi”. Non manca ovviamente la precisazione che determinati mezzi (bus, taxi e mezzi privati per disabili) saranno autorizzati a circolare.
“Niente macchina, d'accordo. Ma per marcare veramente il colpo, una gran quantità di animazioni viene proposta nei quartieri”. Ci saranno dunque attività e giochi a cui partecipare per gli arrondissement del centro parigino. L'articolo conclude augurandosi che quest'evento possa ripetersi ogni anno “come succede già da 10 anni a Bruxelles su un perimetro più vasto”.
“Allacciate le scarpe da ginnastica, assicuratevi di oliare le catene delle vostre biciclette, è oggi, domenica 27 settembre, la giornata senza automobili di Parigi.” L'Obs affronta il tema in maniera dinamica, si limita sempre a spiegare lo svolgimento della giornata ma il suo stile giovanile dividendo i paragrafi in hashtag lo rende più accattivante. Qui si iniziano a intravedere dei piccoli dubbi concernenti il raggio d'azione dell'evento: “In effetti, le zone vietate non rappresentano che un terzo della capitale. E' poco. […] Per l'edizione 2016, Anne Hidalgo l'ha promesso, il perimetro sarà allargato.”
Tuttavia, si imputa la responsabilità maggiore al prefetto che non ha autorizzato un'area più vasta per una migliore gestione dei trasporti.
Il redattore Gabriel Siméon del noto Libération esplicita tutte le sue perplessità sull'evento già dal titolo “Parigi senza auto... insomma, quasi.” Ci dà la visione dei suoi dubbi tramite un reportage del suo viaggio in bicicletta, dalla sua abitazione all'undicesimo arrondissement, fino alla zona interessata. Nel suo percorso sottolinea la presenza di automobili e degli autobus che non rendono, chiaramente, la strada più sicura per i ciclisti e non aiutano nello scopo: la sensibilizzazione degli abitanti su temi di eco-sostenibilità.
Arrivato agli Champs-Elysées riesce a confrontarsi con dei partecipanti che giudicano l'evento in maniera positiva e sperano che si ripeta, a costo che non interferisca con il lavoro. I più anziani però ricordano i tempi in cui eventi del genere erano più ricorrenti: è la testimonianza di una donna svizzera che ricorda giornate analoghe nel suo cantone durante gli anni '70, in piena crisi petrolifera. Siméon conclude con una riflessione: eventi di sensibilizzazione come questi rischiano di diventare sempre meno frequenti in un mondo dipendente dal petrolio e i combustibili fossili.
Le Monde critica apertamente le piccole proporzioni dell'evento. Infatti il numero di abitanti direttamente coinvolti sono 200 mila circa, contro i 2,2 milioni complessivi che popolano l'intera città (banlieu escluse).
Ciò sembrerebbe dovuto al braccio di ferro tra la prefettura di Parigi e la sua sindaca Anne Hidalgo. Ma la testata evita di assolvere l'amministrazione comunale dalle proprie colpe imputandogli la responsabilità della scelta del giorno: “ Ma il fatto di scegliere una domenica non ha aiutato. Alla fine degli anni '90, tutti i 22 settembre, in occasione della giornata mondiale senza automobile, Parigi e altre città limitavano veramente il traffico. A causa della data fissa l'obbligo poteva cadere di venerdì come di martedì. Ciò non è di poco conto: forzava infatti gli automobilisti ad adattarsi e, per un giorno all'anno, testare altri metodi di trasporto." L'articolo si conclude con un augurio alla prossima "giornata con automobile". Nella speranza di un "imbottigliamento perpetuo come soluzione al problema", come da suggerimento sarcastico dell'urbanista brasiliano Raquel Rolnik.