Facciotto, CONAI: basta col luogo comune che fare la raccolta differenziata non serva. E' il mezzo per riciclare
"Ed è ora che sui rifiuti in Italia non si parli più di tassa, ma di tariffa". La nostra intervista a Walter Facciotto, direttore generale di CONAI, all'incontro in EXPO sull'ultimo sondaggio DOXA
07 October, 2015
Nell’ambito dell'incontro in EXPO, "Tutela dell’ambiente e avvio a riciclo dei rifiuti: agli italiani la palma della sostenibilità a livello internazionale", abbiamo intervistato Walter Facciotto, direttore generale di CONAI.
Direttore, lei oggi ha lanciato un appello, "basta col luogo comune che la differenziata non serva, serve eccome".
La raccolta differenziata è il mezzo, non il fine. Il fine è sempre riciclare. Quindi togliere rifiuti dall’indifferenziato che non è una risorsa. I Comuni convenzionati con i Consorzi CONAI hanno da anni la certezza che tutto quello che viene conferito correttamente, viene poi riciclato. I dati del Contatore Ambientale presente in EXPO lo dimostrano. E CONAI aiuta i Comuni, perché nel 2014 ha dato circa 420 milioni di euro per sostenere i maggiori oneri della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio.
Ha detto che sui rifiuti bisognerebbe in Italia parlare di tariffa, non più di tassa. La tariffazione puntuale che però stenta a decollare...
Già la legge di riferimento in materia del 1997, il decreto Ronchi, riconfermata poi nel decreto 152 del 2006, parlava del passaggio dalla tassa alla tariffa, ossia che i cittadini dovrebbero pagare solo per l'indifferenziato che producono. Applicare questo principio significa dare un premio ai cittadini più virtuosi e uno stimolo per chi ancora non fa una differenziata corretta. Purtroppo, in Italia, un principio per ora applicato solo in alcuni piccoli Comuni virtuosi.
Cosa ne pensa di questo sondaggio internazionale DOXA “Greenability, conoscenza e utilizzo dei prodotti realizzati con materiali di riciclo”, presentato ad EXPO, che vede gli italiani sviluppare un comportamento sempre più evoluto dal punto di vista ambientale?
E' un confronto internazionale che abbiamo voluto fare, non tenendo conto solo dell'Europa ma di altri grandi Paesi, come Giappone, USA, Brasile, Russia e Cina, per avere un quadro di riferimento. Pur con tutti i limiti di un sondaggio a campione, si è confermato l'alto interesse generale italiano sulla raccolta differenziata. E anche sugli imballaggi, la ricerca mostra un forte interesse da parte dei consumatori, italiani e non, per l’ecosostenibilità, la funzionalità e la leggerezza del packaging dei beni di consumo, tanto da premiare nelle scelte d’acquisto chi propone imballaggi più green.
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