Firmato il “Milan Urban Food Policy Pact”, il patto internazionale sulle future politiche alimentari equo sostenibili
Il 15 ottobre a Palazzo Reale di Milano si sono riuniti i sindaci di 111 metropoli per la firma del documento eredità di Expo che intende trasformare il sistema alimentare delle aree urbane
15 October, 2015
di Aglaia Zannetti
“Oggi si avvera un sogno”, così il sindaco di Milano Giuliano Pisapia introduce l’incontro che vede la città di Expo capofila e protagonista di un impegno, l'Urban Food Policy Pact, sottoscritto da 111 grandi città rappresentate da 84 delegazioni municipali , a disegnare nuovi orizzonti in tema di sostenibilità ed equità del sistema alimentare globale; un documento siglato contemporaneamente da tutti i sindaci presenti a Palazzo Reale di Milano e che domani, 16 ottobre 2015, verrà consegnato al segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-Moon.
Insieme alla Carta di Milano, l’Urban Food Policy Pact rappresenta la vera eredità culturale di Expo “un inizio di una nuova grande sfida” come ha sottolineato Pisapia, che vedrà le grandi metropoli, dove si gioca la partita del futuro alimentare del pianeta, confrontarsi sul tema dell’alimentazione “in uno scambio di buone pratiche”.
Come ha infatti evidenziato il sindaco di Torino Piero Fassino “(…) la globalizzazione dipende sempre più dalle politiche locali (da qui il termine “glocal”) e la sostenibilità è oramai sentita come un’emergenza da una vasta opinione pubblica” .
Dopo l’introduzione del sindaco Pisapia e del Presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, (che ha spiegato come ogni anno grazie a interventi di tipo filantropico siano messi a disposizione di questo tema 655 milioni di dollari ) la cerimonia si è articolata in quattro momenti, i primi due strettamente centrati sulle principali tematiche e che hanno visto l’intervento di Oliver De Shutter, esperto di sistemi di alimentazione sostenibile, Tim Lang, professore di “Food Policy” di Londra e l’introduzione di un video messaggio di Carlo d’Inghilterra, principe del Galles.
Le parole chiave di questi primi interventi, e di quelli successivi dei sindaci, sono senza dubbio “spreco” e “sistema alimentare”: il professor Lang lancia un monito ricordando come “la Terra sia una sola” e come, di conseguenza, “non sia possibile sfuggire al sistema alimentare soprattutto oggi, in un mondo fortemente urbanizzato” dove si arriva anche a “dimenticarsi della provenienza del cibo” mentre la sindaca di Barcellona Ada Colau evidenzia le buone pratiche della sua città - pensate per promuovere un nuovo modello territoriale e sociale - dove sono presenti 39 mercati , 25 dei quali diventeranno “verdi”, favorendo i prodotti ecologici e di prossimità.
Il sindaco di Dakar, Khalifa Sall, descrive l’esperienza positiva dei “microgiardini” , esempio di investimento nello sviluppo locale per l’autosostentamento alimentare della popolazione mentre il sindaco di Mosca Sergey Sobyan introduce il tema della sicurezza alimentare (Mosca acquista la materia prima da altre regioni e paesi esteri) seguito dai sindaci di Colombo (Sri-Lanka) e Belo Horizonte (Brasile) che pongono l’accento sulla sicurezza alimentare nei paesi a basso reddito dove la povertà genera fame e alimentazione sbilanciata e dove è perciò necessaria e urgente “la creazione di una governance a molti livelli per garantire questa sicurezza”; ma è José Graziano Da Silva, Direttore Generale della FAO , promotore del programma “Hunger combact” (Fame Zero) che in Brasile ha dato da mangiare a 28 milioni di brasiliani , a parlare di aumento di spreco alimentare nelle grandi città , ringraziando Pisapia per la “leadership dimostrata dalla città di Milano in questi mesi di Expo” anche su questo tema e introducendo il momento atteso della firma del Patto.Qui potete trovare il testo integrale del documento.
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