"Mafia Capitale", Ama: interrotta raccolta indumenti usati, il servizio verrà internalizzato
Ama interrompe il servizio di raccolta differenziata di indumenti e accessori di abbigliamento usati sul territorio comunale: saranno rimossi 1.800 contenitori gialli. Il servizio sarà interalizzato
17 November, 2015
Ama ha disposto l’interruzione del servizio di raccolta differenziata di indumenti e accessori di abbigliamento usati sul territorio comunale, revocando l’affidamento ai consorzi aggiudicatari Sol.Co e Bastiani che nei prossimi giorni dovranno rimuovere i circa 1.800 contenitori gialli dedicati alla raccolta nella città di Roma.
Il Consiglio di Amministrazione di Ama ha inoltre già deciso che tale servizio di raccolta differenziata verrà internalizzato: nel 2016 sarà bandita una gara ad evidenza pubblica per l’acquisto di cassonetti da utilizzare per il conferimento dei rifiuti tessili e si procederà per dotare l’azienda capitolina di strutture atte alla valorizzazione in proprio di tali materiali.
Nel comunicato l'Ama ha sottolineato che “il provvedimento che si inserisce nel percorso di trasparenza e legalità intrapreso dal nuovo management di Ama, è stato deciso in quanto nell’ambito del processo per Mafia Capitale, lo scorso 5 novembre è stata resa pubblica la 'Relazione sugli esiti dell’accesso presso Roma Capitale' del Prefetto di Roma, che contiene anche un capitolo riguardante questo servizio. All’interno del documento, si evidenziano condotte non corrette dei due consorzi nella gestione e nella partecipazione alla gara del 2008, nonché l’esistenza di gravi infiltrazioni mafiose che avrebbero interessato anche direttamente talune delle cooperative esecutrici del servizio. Gli attuali vertici di Ama Spa, anche in questo caso, assicureranno la massima collaborazione alla Procura della Repubblica che, attraverso la Direzione Distrettuale Antimafia, ha richiesto gli atti relativi sia all’appalto del 2008 sia a quello risalente al 2013, riguardanti i medesimi soggetti”.