Auto elettriche, pubblicato il decreto che disciplina il “retrofit”, ossia la trasformazione dei veicoli a motore termico in elettrico
Con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale, l'Italia regolamenta ill “retrofit” e si conferma apripista in Europa per la diffusione e circolazione di automobili elettriche
14 January, 2016
Passi avanti dell'Italia sulla diffusione e circolazione delle auto elettriche. Infatti è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'11 gennaio 2016 il decreto che disciplina la trasformazione dei veicoli a motore endotermico in veicoli elettrici.
Questo passaggio era necessario per regolamentare, come previsto
dal nuovo Codice della Strada, le procedure per commutare (il
cosiddetto “retrofit”) un veicolo con motore a benzina o
gasolio in uno a esclusiva trazione elettrica.
Finora, tale
possibilità era fortemente penalizzata dai costi della
conversione, ancora troppo elevati rispetto alle aspettative del
mercato: le principali cause erano proprio la mancanza di norme
tecniche e gli ingenti oneri di omologazione.
Grazie al decreto
fortemente voluto da Confartigianato Vicenza e Marca
Trevigiana che hanno dato un contributo determinante alla
definizione della norma seguendone l’iter oltre che a Roma anche a
Bruxelles, ora vi sono le basi per effettuare la trasformazione
dei veicoli utilizzando un kit composto da un motore elettrico
con convertitore di potenza, un pacco batterie e un interfaccia con
la rete per la ricarica delle batterie stesse. Il tutto con una
procedura molto simile a quella del montaggio di un impianto a GPL o
metano.
In pratica il produttore del kit deve sottoporlo
all’omologazione e fornire le prescrizioni per il montaggio, che
verrà poi eseguito dall’autoriparatore; questi, una volta
terminata l’installazione, porterà l’auto alla Motorizzazione
che, a seguito di visita e prova, provvederà all’aggiornamento
della carta di circolazione del mezzo.
L’Italia gioca di anticipo rispetto al resto dei Paesi
della Comunità Europea creando le condizioni per una soluzione
innovativa ai problemi correlati ai continui sforamenti dei livelli
di pm10 derivanti anche dalla circolazione delle auto. Uno
strumento di rilevante importanza per la diffusione della mobilità
sostenibile che può fungere anche da stimolo per l’accelerazione
della messa sul mercato di auto pulite, ecologiche e ad emissioni
zero.
“L’auto elettrica - commenta Luigino Bari,
componente della Giunta di Confartigianato Vicenza - da un certo
punto di vista ripercorre la storia dei primi computer: ingombranti,
costosi, ma interessanti per le opportunità che lasciavano
intravedere. Certo, oggi l’auto elettrica non sta godendo dello
stesso slancio sebbene la tecnologia sia molto avanzata ma purtroppo
ancora poco diffusa, però siamo in una fase di evoluzione continua e
ciò soprattutto grazie alla volontà del sistema Confartigianato,
che da più di due anni si è attivato nei confronti del Ministero
dei Trasporti per trovare soluzione agli aspetti burocratici e
normativi che rendevano difficile, e molto costoso, omologare nel
nostro Paese un’auto riconvertita a elettrica. Le nostre
Associazioni – prosegue Bari - sono senz’altro interessate
agli aspetti sociali ed ecologici della questione, ma considerano con
attenzione anche tutte le opportunità che questo mercato può
rivestire per le piccole imprese del settore. L’obiettivo è
intervenire sul parco-auto delle ‘city car’ già esistente: dal
punto di vista sociale e lavorativo, l’attività di trasformazione
dei veicoli a benzina in elettrici è la soluzione che può
recuperare gran parte di quei mezzi, altrimenti dismessi. Il
‘retrofit’ ha un impatto energetico ottimale ed economico,
inserendosi appieno in un sistema di recupero virtuoso”.
“Il
comparto dell’autoriparazione - aggiunge Severino Dal Bo,
presidente degli autoriparatori di Confartigianato Marca Trevigiana -
ha il potenziale per crearsi opportunità di lavoro e aprire
ulteriori prospettive: si creerebbe una filiera locale rilanciando
anche i settori dell’elettromeccanica e delle carrozzerie.
L'attività di ‘retrofit’ può essere svolta completamente
all'interno di una singola autofficina, portandole valore aggiunto:
riqualificazione tecnica di attività esistenti e, attraverso corsi
specifici, riqualificazione del personale occupato. È da questi
assunti che le nostre Associazioni hanno stimolato la nascita e la
realizzazione del progetto Reborn-trasforma la tua auto che ha già
ultimato la prototipazione di un veicolo che abbiamo visto circolare
per le strade di Milano in occasione di Expo. Ora gli imprenditori
che vedranno in questo segmento una potenzialità per le loro
attività potranno attivarsi”.
“Dal punto di vista ambientale - aggiunge Roberto
Cazzaro, presidente provinciale dei Carrozzieri di
Confartigianato Vicenza - con il ‘retrofit’ si può promuovere e
diffondere più rapidamente la mobilità sostenibile. La riduzione
dei processi di combustione comporterebbe minori emissioni
inquinanti. L’auto trasformata può quindi modificare la situazione
e aprire nuovi scenari, consentendo a molte persone di accedere al
mercato dell'elettrico e di ridare una seconda vita ad auto che hanno
qualche anno sul telaio”.