Renault, Unione dei Consumatori: "Vanno aggiornate le norme e le procedure europee"
Dubbi su Renault e un possibile coinvolgimento in un nuovo scandalo sulle emissioni. Per Unc è necessaria un’indagine a 360 gradi e rendere pubblici sia l’autorità di omologazione che i servizi tecnici per l'esecuzione delle prove
15 January, 2016
In relazione alle notizie emerse su Renault ed il possibile coinvolgimento della casa automobilistica francese nello stesso meccanismo di interferenza con i test di omologazione per le emissioni che ha colpito la Volkswagen, l’Unione Nazionale Consumatori reitera la richiesta, fatta fin dall’inizio dell’affaire Volkswagen, ossia la necessità di un’indagine a 360 gradi su tutte le case automobilistiche.
“I risultati di prove fatte in laboratori scelti dalle case dovrebbero essere almeno verificati. Per questo è necessario rivedere al più presto le procedure europee per rendere i risultati dei tests più aderenti alle effettive condizioni di utilizzo” ha dichiarato Raffaele Caracciolo, esperto di automotive dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Sia l’autorità di omologazione che i servizi tecnici, ossia gli enti designati dall’autorità di omologazione di uno Stato membro come laboratori per l’esecuzione delle prove, devono essere pubblici. Occorre superare la Direttiva 2007/46 che, di fatto, permette ai fabbricanti di omologare un veicolo nel paese dell’UE considerato più accessibile e, automaticamente, tutti gli altri Stati membri sono tenuti ad immatricolare i veicoli senza necessità di ulteriori controlli, sulla base del certificato di conformità” ha concluso Caracciolo.
Intanto sulla vicenda Renault il ministro responsabile dell'Ambiente e dei Trasporti francese, Ségolène Royal, ha dichiarato che è stato osservato "un superamento dei limiti fissati dalle norme" sul Co2 e l'ossido di azoto, ma "nessuna frode". Per il ministro Royal, le analisi condotte sui motori Renault e di altri due costruttori stranieri non rivelano l'esistenza di un "software illegale" per truccare le emissioni.