Riforma emissioni auto, il Parlamento Europeo alza i limiti dei veicoli diesel
Invece di introdurre regole più severe e restrittive, l'Europarlamento ha deciso di innalzare le quantità di PM10 e NOx per i test sulle emissioni degli autoveicoli in condizioni reali di guida. Legambiente e Green Italia: " Decisione gravissima e assurda"
03 February, 2016
Il Parlamento europeo ha respinto, con 323 voti contrari, 317 in favore e 61 astensioni, la mozione della commissione Ambiente che chiedeva più severità per i test sulle emissioni degli autoveicoli in condizioni reali di guida (RDE), rispetto al regime transitorio che aveva proposto la Commissione europea. Non è servita la mobilitazione del fronte ecologista, che in questa occasione ha visto oltre ai Verdi anche varie altre forze tra cui gli esponenti italiani del M5S e molti del Partito Democratico, in contrasto anche con le indicazioni giunte da Roma. Le lobby automobilistiche hanno fatto valere la legge del più forte su una politica prona.
“Quello che è avvenuto oggi a Bruxelles - dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente - è veramente assurdo e grave, è una scelta che va deliberatamente contro l’ambiente e la salute dei cittadini. Mentre gli Stati Uniti diffidano e comminano multe alle case automobilistiche che non rispettano le regole, l’Europa invece dimostra di non aver imparato nulla dalle lezione Dieselgate-Volkswagen e di non vedere l’emergenza smog che attanaglia tante città europee, autorizzando il raddoppio dei limiti delle emissioni dei veicoli. È evidente che si ragiona in termini di condoni: come i condoni edilizi premiano i furbi che si costruiscono le case senza autorizzazione, così prevedere un raddoppio dei limiti delle emissioni per gli ossidi di azoto (NOx) dei veicoli a diesel, che ora passeranno da 80 mg/Km ad oltre 160 mg/Km fino al 2021, significa premiare i furbi a discapito dell’innovazione e della qualità sulle quali le case automobilistiche dovrebbero puntare. Per contrastare l’inquinamento atmosferico - conclude Ciafani – servono anche limiti delle emissioni più stringenti, controlli pubblici più efficaci per evitare che i furbi la facciano franca, e una corretta e completa informazione su inquinamento e consumi”.
Come sottolinea da tempo l'associazione, il problema dei dati sulle emissioni che gli autoveicoli di nuova immatricolazione devono rispettare nei cicli di prova ufficiali, non è affatto nuovo ed è persino riconosciuto dalla rete delle Agenzie ambientali, da quella europea, sino a quelle nazionali e regionali. Secondo i numeri del catasto delle emissioni della Regione Lombardia (Inemar 2012), ad esempio un autoveicolo benzina o diesel “Euro 5” dovrebbe emettere meno di 5 mg/Km di particolato (PM10), mentre le stime ufficiali di emissioni suppongono 26: perché il particolato è originato anche dagli attriti che provocano l'erosione dei pneumatici, dei freni, ecc. Maggiore la differenza nel caso degli NOx, come ha evidenziato lo scandalo dieselgate: un autoveicolo diesel “Euro 5” non dovrebbe emettere più di 180 mg/Km, mentre la stima basata su prove su strada è 705. Importante sottolineare che gli NOx sono un noto precursore della presenza delle polveri sottili nell'aria e il traffico ne è la principale fonte. Inoltre proprio a causa delle elevate emissioni di NOx nel maggio scorso la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese.
Anche i portavoce
di Green Italia, Annalisa Corrado e Oliviero Alotto, in merito alla decisione del Parlamento Europeo parlano di “delibera gravissima e assurda, anche rispetto a quanto accaduto nei mesi scorsi con la
vicenda Dieselgate-Volkswagen. Invece di introdurre regole più severe e
restrittive la maggioranza degli europarlamentari ha fatto il gioco
dell’industria dell’automobile, con buona pace della salute dei cittadini che
dovranno subire livelli di inquinamento dei centri urbani sempre più alti e
pericolosi. Anche molti europarlamentari italiani hanno deciso di innalzare le
quantità di PM10 e NOx da far inalare ai cittadini.