Smog, Legambiente: 'Dopo mesi di silenzio la Regione Piemonte batte un colpo'
L'associazione ambientalista interviene dopo l'incontro tra Regione Piemonte, Province e Comuni da cui è uscita una prima bozza di interventi anti-smog, suddivisi in 4 livelli di allerta, da adottare a seconda dei microgrammi di polveri. Per Legambientele le "misure proposte sono insufficienti”
05 February, 2016
Nell’attesa di leggere il testo integrale del protocollo, Legambiente fa notare come la Regione Piemonte proponga di bloccare la circolazione dei veicoli diesel Euro3 dopo 7 giorni consecutivi di sforamento dei limiti di legge mentre, ad esempio, in Emilia Romagna, la circolazione di questa tipologia di veicoli è già limitata in modo stabile 10 ore al giorno per 6 mesi l’anno.
“Il paradosso poi –continua Dovana- è che la maggior parte delle misure previste scatterebbero al raggiungimento per tre giorni consecutivi di valori di PM10 fino a più di tre volte superiori ai limiti consentiti dalla legge, in barba a qualsiasi principio di reale tutela della salute pubblica. Per questo chiediamo al presidente Chiamparino e all’assessore Valmaggia di riconsiderare tali misure facendo riferimento alle soglie indicate dall’OMS per la tutela della salute e ribadiamo ancora una volta la nostra disponibilità a collaborare alla costruzione di un nuovo e serio piano regionale antismog che sostituisca quello ormai vecchio di 14 anni”.
Per contrastare in maniera efficace l’inquinamento atmosferico per Legambiente è indispensabile un cambio di passo nelle politiche della mobilità sostenibile, potenziando il trasporto su ferro, l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità nuova, e rendere così le auto l’ultima delle soluzioni possibili per gli spostamenti dei cittadini. Oggi l’Italia continua ad avere il record di auto per numero di abitanti: il tasso di motorizzazione arriva a 62 auto ogni 100 abitanti a Torino o ai 68 di Cuneo e Biella, contro le 25 auto ogni 100 abitanti di Amsterdam e Parigi o le 31 di Londra.
Visto però che la mancanza di risorse continua ad essere un argomento ricorrente tra gli amministratori locali, l’Associazione, proprio per togliere questo alibi a chi ha responsabilità politiche, ha deciso di portare alcuni esempi di interventi a costo zero o addirittura a saldo positivo. Uno su tutti è l’AreaC di Milano che attraverso la regolamentazione e tariffazione degli accessi all’area centrale della città ha permesso di drenare nuove risorse a favore del potenziamento del tpl. Ma non mancano gli esempi positivi provenienti anche dal territorio piemontese, purtroppo rimasti isolati negli anni. La Zona30 istituita a Mirafiori Nord a Torino ha portato ad un risparmio netto in termini sanitari e non solo: lo studio del Politecnico di Torino testimonia una riduzione del 74% dei giorni di prognosi per incidenti, con un risparmio complessivo di 1,5 milioni di euro.