Indonesia, comincia la battaglia contro i sacchetti di plastica
Il secondo produttore mondiale di rifiuti in plastica ha intrapreso la sua battaglia contro i sacchetti di plastica, e spera di ridurre del 30% entro un anno i rifiuti plastici
16 February, 2016
Il Governo indonesiano e il Ministero dell'Ambiente e delle Foreste hanno messo a punto un programma per la progressiva riduzione dei rifiuti in plastica. L'obiettivo è di ridurli del 30% già nel primo anno. Un programma atteso da tempo perché, secondo il dati del governo, l'Indonesia è il secondo produttore mondiale di rifiuti in plastica dopo la Cina.
Il paese ha una popolazione pari a un quinto di
quella cinese, ma
produce una quantità impressionante di
rifiuti plastici, pari a 187,2
milioni di tonnellate all'anno.
Sempre da fonti governative si stima che la produzione
pro capite annua si aggiri intorno ai 750 kg.
Se non si
affronta il problema, secondo le associazioni ambientaliste, entro il
2020 un'area grande quanto Bandung
(167,67 km²)
verrà ricoperta da soli rifiuti plastici. Un fenomeno che per la
conformazione fisica dell'Indonesia, rischia di compromettere
per circa un secolo sia
gli ecosistemi terrestri che quelli marini.
Il programma proposto dal governo è semplice e ricalca le iniziative già adottate in Gran Bretagna e Giappone. Si punta a far pagare al cliente finale il sacchetto di plastica (circa 0,5 centesimi di euro), spingendo i consumatori a scegliere i sacchetti biodegradabili e compostabili prodotti con la tapioca (un recentissimo brevetto dell'Istituto di Agraria di Bogor e dell'Istituto indonesiano delle scienze -LIPI).
Gli ambientalisti sostengono la scelta del governo: "Tutti hanno bisogno di capire quanto sia impattante l'effetto ambientale dell'uso indiscriminato di plastica", ha detto Vijay Pal Baghel, ambientalista e fondatore di Paryawaran Sachetak Samiti. "Quando il divieto è stato imposto in India, il consumo di polietilene è sceso di quasi il 60-70%. I dati raccolti mostrano che a Noida (acronimo di acronimo di New Okhla Industrial Development Area,una cittadina di 300 mila abitanti, nda) prima del divieto si consumavano circa 15 tonnellate di sacchetti di plastica al giorno, mentre dopo il divieto il consumo è sceso a 8-9 tonnellate”.
(Foto copertina via The Guardian, foto interna via The Beat Dìaily)