Il mese della Mobilità Dolce: fino al 6 aprile itinerari in tutta Italia sulle ferrovie dimenticate
CO.MO.DO. (Confederazione Mobilità Dolce) sta lavorando da dieci anni per una rete alternativa di strade destinate non alle auto, ma alle persone: camminatori, cicloturisti, bambini, anziani
08 March, 2016
Archiviata con successo la IX Giornata Nazionale delle FERROVIE NON DIMENTICATE di domenica 6 marzo, il "MESE DELLA MOBILITÀ DOLCE" durerà ora fino al 6 aprile. Coinvolte le più importanti Associazioni Ambientaliste e Culturali nazionali e regionali che stanno organizzando eventi in tutto il Paese, quali passeggiate e pedalate lungo tratti ferroviari in abbandono, incontri, flash mob, mostre fotografiche rievocative, sensibilizzazione verso le Scuole, visite a impianti ferroviari, petit voyage in treni storici. L'intento del progetto è quello di rivalutare in Italia i "corridoi ecologici", recuperando i binari dismessi, e proponendo così una tipologia diversa di viaggio.
CO.MO.DO. (Confederazione Mobilità Dolce) sta lavorando infatti da dieci anni nella direzione di dar vita a una
rete alternativa di strade destinate non alle auto, ma alla "gente":
camminatori, cicloturisti, bambini, anziani, tutti noi. Una rete
nazionale di mobilità alternativa fatta anche di strade arginali, vie
storiche, sentieri costieri per riscoprire in modo appropriato il nostro
Paese.
Con il mese della mobilità dolce s'intende difendere in generale il ruolo della strada, non solo come mezzo di collegamento, ma come luogo in cui si inneschino processi di conoscenza. Ecco perchè secondo l'architetto MASSIMO BOTTINI, Presidente Nazionale di Co.Mo.Do. (Confederazione Mobilità Dolce), in Italia ci vorrebbe "Un piano serio di rigenerazione delle strade, di alcune almeno, che le riporti all'originaria funzione, che le metta in condizione di essere veicolo di comunicazione tra i luoghi delle città, tra le persone". Perchè "Le strade sono l'unica occasione di avviare un processo di ricucitura tra le diverse parti delle nostre città, parti che spesso nemmeno si conoscono, parti estranee l'una all'altra; il rammendo viario potrà rafforzare il senso di comunità e di appartenenza oramai da troppo tempo quiescente".
Sino al 6 aprile, le Associazioni che aderiscono al mese della Mobilità Dolce, hanno organizzato eventi in quasi tutte le Regioni italiane:
5 IN PIEMONTE, 2 IN LIGURIA, 11 IN LOMBARDIA, 7 IN VENETO, 4 IN FRIULI, 2 IN EMILIA ROMAGNA, 11 IN TOSCANA, 3 NELLE MARCHE, 4 IN UMBRIA, 1 NEL LAZIO, 1 IN ABRUZZO, 2 IN CAMPANIA, 7 IN PUGLIA, 1 IN BASILICATA, 8 IN CALABRIA, 12 IN SICILIA E 7 SARDEGNA.
Eventi fatti per difendere un patrimonio importante, con linee che si snodano nel territorio e che collegano città, borghi e villaggi rurali, di opere d'arte (ponti, viadotti, gallerie), di stazioni e di caselli di elegante fattura e collocati in posizioni strategiche, che giacciono per gran parte abbandonati in balia della natura che piano piano se ne riappropria. Un patrimonio da tutelare e salvare nella sua integrità, per trasformarlo in greenways per la riscoperta e la valorizzazione del territorio, ripristinando il servizio ferroviario con connotati diversi e più legati ad una fruizione ambientale e dei luoghi.
Per raggiungere questo obbiettivo, è però necessario un servizio di Ferrovie che aiuti e dia supporto alla rete. «Finalmente adesso è arrivata la partnership con la Fondazione FS Italiane che realizza da circa un anno treni turistici su sei linee locali denominate "Binari senza tempo". Questi treni turistici stanno ottenendo un ottimo successo di pubblico e FFS sta progettando di aprire pertanto altre Linee ai Treni turistici. Va rimarcato che molti operatori privati si stanno aprendo al turismo outdoor con la fornitura di servizi, con proposte integrate di accoglienza, di trasporto bici, assistenza e apertura di ciclofficine, con la vendita delle eccellenze del territorio, con le guide turistiche. Sta nascendo quindi una piccola economia legata alla mobilità dolce molto interessante. Un altro tavolo di confronto importante è stato aperto da Co.Mo.Do. con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ed RFI sulle Ferrovie dismesse da tempo, per identificare quelle linee che possano diventare greenways sulle quali camminare e pedalare. Sono ben oltre 1500 km le linee abbandonate in queste condizioni, che in buona parte potranno diventare vie verdi per vivere la mobilità dolce nel paesaggio culturale italiano». Così ANNA DONATI, Presidente onorario di Co.Mo.Do.
Per informazioni su tutti gli eventi organizzati:www.ferroviedimenticate.it