Formia, lo strano caso della bottiglia compostabile dell'Acqua Sant'Anna
Una a lettrice ci segnala che nella città di Formia le bottiglie compostabili dell'Acqua Sant'Anna non vengono ritirate insieme alla frazione organica. Eco segue il caso e gli sviluppi potrebbero fare scuola
16 March, 2016
Una nostra lettrice ci segnala una particolare vicenda. Questa è la storia di Elvira da Formia (Lt), che da anni fa la raccolta differenziata e tiene molto all'ambiente, così tanto da acquistare l'Acqua Sant'Anna solo perché la bottiglia è 100% biodegradabile e compostabile.
Nella città di Formia è attivo il porta a porta, ma Elvira ha un problema. Quando porta fuori il suo sacchetto dell'organico gli addetti alla raccolta portano via solo il sacchetto e non le bottiglie compostabili, che vengono sistematicamente inserite nella raccolta della plastica. Elvira ha provato in tutti i modi a far si che le bottiglie compostabili vengano portate via insieme all'organico, addirittura alcune volte le ha tagliuzzate e inserite direttamente nel sacchetto. Ma niente, gli addetti alla raccolta non le ritirano il sacchetto.
Così Elvira e suo marito hanno scritto all'azienda che a Formia si occupa della gestione e della raccolta dei rifiuti, la Formia Rifiuti Zero. L'azienda a sua volta ha interpellato la Società Ecologica Pontina che possiede l'impianto dove viene conferita la frazione organica. La risposta è stata questa:
“In riferimento a quanto richiesto, comunichiamo che il materiale risulta biodegradabile ma non è detto che possa essere compostabile. Bisognerebbe testarlo e verificare la compostabilità del prodotto e le tempistiche, in quanto la scheda tecnica parla di 80 gg per la biodegradabilità e il ns. processo autorizzato è di 45 gg”.
Noi di Eco stiamo seguendo il caso, interpellando tutti gli attori della vicenda dall'Acqua Sant'Anna, al Consorzio Italiano Compostatori passando per Comune di Formia e la Società Ecologica Pontina non per incolpare qualcuno di negligenza o cattivo servizio, ma per capire davvero se esistono dei problemi o dei veri e propri limiti negli impianti di compostaggio legati alle bioplastiche (ovviamente compostabili). E se consideriamo il fatto che le bioplastiche compostabili stanno pian piano sostituendo le plastiche tradizionali, porsi questo interrogativo in anticipo può evitare nel lungo periodo numerosi problemi simili a quelli che sta affrontando Elvira, se non peggiori.
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