Trivelle, Kerkennah (Tunisia): fuoriesce petrolio da condotta sottomarina
Gli abitanti dell'isola chiedono al Governo di Tunisi di avviare un'indagine sulla fuoriuscita di petrolio che si è depositato tra la spiaggia di Sersina e quella di Sidi Fradj. L'isola di Kerkennah dista solo 120 km da Lampedusa
22 March, 2016
Gli abitanti dell'isola chiedono al Governo di avviare un'indagine sulla fuoriuscita di petrolio che si è depositato tra la spiaggia di Sersina e quella di Sidi Fradj. L'isola di Kerkennah dista solo 120 km da Lampedusa. Secondo il medico Anwar Abdelkafi - attivista della società civile - residente in quella zona, la fuoriuscita potrebbe provenire dal campo di esplorazione di Kerkennah (Cercina in italiano), gestito dalla compagnia Petrofac (British Gas).
Nel frattempo il ministro dell'Ambiente Nejib DEROUICHE ha chiesto al governatore della regione Sfax, di riunire in emergenza la Commissione Ambiente regionale per chiarire le cause della perdita. Anche il procuratore del Primo Tribunale di Sfax, informato dell'incidente, ha iniziato un'indagine per accertare le cause e per individuare i responsabili. Secondo il ministro la perdita al momento è "contenuta".
Dalle prime indagini condotte dalla società ETAP, la perdita sembrerebbe avere origine dalle condotte sottomarine appartenenti alle Thyna Petroleum Services (TPS), una società comune della tunisina National Oil Company e della ETAP-Entreprise Tunisienne d'activités Pétrolières. Il pozzo di estrazione si trova a circa 7 chilometri dalla costa.
Il braccio di ferro tra Petrofac e il Governo di Tunisi. Il 2 febbraio scorso la compagnia britannica, specializzata nella fornitura di servizi all’industria petrolifera, ha minacciato il Governo (che ha rilasciato l’autorizzazione alla trivellazione) di lasciare la Tunisia. La compagnia – ha reso noto – non investirà i 20 miliardi di euro previsti nelle operazioni di trivellazione nei giacimenti Chergui 9 e Chergui 10, nell’area di Kerkenna, nell’ovest del paese. La società britannica ha accusato il governo tunisino di non riuscire a controllare i ripetuti atti di sabotaggio contro gli impianti della compagnia nell’area. Lo scorso anno, secondo quanto riferito da fonti interne alla società, tali blocchi hanno provocato perdite nell’ordine di 12 milioni di dollari. Nel solo mese di gennaio, la società ha registrato 15 giorni di fermo, con perdite pari a 200 mila dollari la giorno.
Fonti:
http://kapitalis.com/tunisie/2016/03/14/sfax-enquete-sur-une-probable-fuite-de-petrole-a-kerkennah/