Nuova raccolta differenziata umido nei mercati di Milano: positivi i primi dati AMSA
La differenziata dell'umido con i sacconi, invece dei cassonetti, sembra funzionare. In un mese raccolte 89 tonnellate, contro le 11 dell'anno scorso. Amsa: il dato della rd umido è al 23%. "Maggior collaborazione con RECUP", per il recupero di cibo
05 April, 2016
I dati diramati martedì 5 aprile, nel mercato di viale Papiniano/Sant'Agostino, da AMSA e Comune di Milano sono incoraggianti. La nuova raccolta differenziata dell'umido che si sta sperimentando in 15 dei circa 90 mercati ambulanti scoperti milanesi, molto più organizzata rispetto a prima, con i trespoli e i sacconi biodgradabili e compostabili forniti da AMSA, al posto dell'uso dei cassonetti e, sembra, con una diversa e maggiore disponibilità da parte dei commercianti, sta funzionando.
I primi dati della sperimentazione sono stati presentati dagli assessori
Franco D’Alfonso (Commercio, Attività produttive), Marco Granelli
(Sicurezza e Coesione sociale) e Pierfrancesco Maran (Mobilità,
Ambiente), affiancati da Mauro De Cillis, Responsabile Operativo di Amsa. La raccolta
dell'umido nei mercati comunali scoperti ha raggiunto il
23,4% (di tutti i rifiuti prodotti dai mercati) in un solo mese con 89 tonnellate di differenziato grazie ai
sacchi biocompostabili, contro le sole 11 tonnellate raccolte con i
cassonetti in alcuni mercati nello stesso periodo dell’anno
precedente.
"Un
ottimo risultato reso possibile soprattutto grazie alla
collaborazione degli ambulanti che ha consentito di migliorare
la condizione delle piazzole al termine dell’attività di vendita
per una maggiore vivibilità delle aree da parte dei residenti”.
Così ha commentato l’assessore al Commercio e Attività produttive Franco
D‘Alfonso, aggiungendo che nonostante, a fine mercato, ci siano tutt’ora
problemi legati a clochards e zingari, che aprono i sacchi
dell’umido per recuperare i prodotti ancora commestibili, è stata
potenziata anche la sicurezza, con la collaborazione di Amsa, della
polizia locale e degli ambulanti.
L'obbiettivo è quello di estendere la raccolta a tutti
i 94 mercati cittadini.
Inoltre, per far in modo che gli
indigenti non debbano frugare nei cassonetti, gravando la pulizia e
l’ordine pubblico, è stata ipotizzata una maggiore collaborazione
e sostegno al gruppo RECUP, l'associazione di volontari che si occupa di creare punti di
raccolta e ridistribuzione del cibo invenduto e danneggiato nei
mercati, per evitare inutili sprechi alimentari.
Per Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e
Coesione sociale, il cambiamento è stato “un
lavoro interassessorile anche sulla sicurezza nei mercati, che ha
avuto la grande collaborazione di Amsa e degli ambulanti per
garantire il rispetto delle regole
e della legalità nei mercati e migliorare la convivenza delle
bancarelle con i cittadini". Dai primi dati controlli emerge come gli operatori
abbiano risposto positivamente all’iniziativa: il 97% è
risultato in regola con le modalità di raccolta e solo il 3% non ha
utilizzato il materiale fornito o ha lasciato la postazione sporca al
termine della giornata di vendita.
Secondo l'Assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran, il nuovo sistema di differenziazione e il successo già riscontrato tra gli ambulanti sono un segno della sensibilità ambientale dei milanesi.
“Questo progetto di raccolta, razionalizzando la gestione dello “scarto” degli ambulanti, ha inoltre in prospettiva l’obiettivo di migliorare lo stato degli spazi nel post-mercato, riducendo conseguentemente le tempistiche di ripristino della pulizia delle aree mercatali da parte di Amsa e permettendo all’azienda di destinare maggiori risorse ad altri servizi alla città”, ha commentato infine il Responsabile Operativo di Amsa Mauro De Cillis.
La
sperimentazione, iniziata lo scorso 20 febbraio, riguarda 15 mercati
comunali scoperti e coinvolge complessivamente 1194 operatori
mercatali. Per
facilitare le operazioni di differenziazione, grazie alla
collaborazione di Novamont agli operatori è stato consegnato
gratuitamente in dotazione da AMSA un kit composto da un trespolo
portasacco in acciaio appositamente prodotto a tale fine e, per
banchi più grandi, anche ulteriori anelli porta sacco da fissare ai
lati dei banconi, oltre ad una dotazione cospicua di sacchi
biocompostabili da 70 litri forniti gratuitamente per tutto il
periodo di sperimentazione.
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