Cittadinanza attiva contro gli sprechi a Milano: così si recuperano frutta e verdura, al mercato Marco Aurelio
"Cittadinanza attiva contro lo spreco" si occupa anche dello spreco di cibo. L'intervista a Marco, un volontario di Recup, che recupera e ridistribuisce quanto avanzato nel mercato Marco Aurelio (zona Pasteur)
08 April, 2016
di Rebecca Zaccarini
Milano, 1 aprile 2016
Al mercato Marco Aurelio (via Termopili, via dei Transiti), in zona Milano Pasteur, dove il gruppo RECUP ha avviato il progetto circa un mese fa, abbiamo intervistato uno dei residenti, Marco V., giornalista pubblicista di 39 anni. Anche Marco si sta affezionando all'idea di creare un punto di recupero e ridistribuzione del cibo nei mercati rionali, gestito dagli stessi abitanti, con l'aiuto del gruppo RECUP.
Marco, cosa ne pensi del progetto
Cittadinanza Attiva Conto Lo Spreco
Alimentare?
Essere cittadino attivo vuol dire
cucirsi addosso una camicia etica a 360°. Essere contrario a tutti i
tipi di spreco; da quelli alimentari a quelli degli oggetti di uso
quotidiano. Per evitare lo spreco alimentare bisognerebbe
recuperare il cibo preparato e non consumato, proveniente da
osterie, bar, ristoranti e mense aziendali per passar poi ai
panifici, ai centri commerciali ecc. In
questi luoghi infatti lo spreco ed il consumo delle merci è enorme.
Meno male che, almeno, abbiamo iniziato a
limitarlo nei mercati rionali.
Tu, come "cittadino attivo" cosa
fai?
Cerco di creare legami con gli ambulanti dei mercati
rionali e spiegare loro che i prodotti già “toccati” non vanno
buttati, ma messi preventivamente da parte, in modo che, a mercato
concluso, passi un nostro collaboratore a ritirare il tutto.
Dopodiché, in un angolo preciso del mercato, questi alimenti saranno
redistribuiti gratuitamente a chi ne farà richiesta. Questo permette
ai venditori ambulanti di essere coinvolti in prima persona in
questo progetto ecologico e solidale.
Come pensi di
poter espandere il progetto all'interno del tuo quartiere ?
Sensibilizzando attraverso volantinaggio, per rendere
partecipi più persone possibili e spiegar loro che recuperare il
cibo è un’azione responsabile. La campagna di sensibilizzazione e
informazione deve essere rivolta sia ai
commercianti, che hanno prodotti alimentari in eccedenza a fine
giornata, sia a coloro che hanno la
dispensa vuota!
Cosa ne pensi del progetto RECUP e più in generale di voler promuovere la Cittadinanza Attiva contro lo Spreco? E’ un ottimo inizio. Buttar via il cibo vuol dire non rispettare le persone che hanno coltivato quel prodotto, perché alla fonte di tutta la frutta e la verdura che gira nei mercati c’è il sudore ed il sacrificio di tanti contadini. In secondo luogo, c’è il denaro speso ad ogni livello della filiera agroalimentare, per far pervenire questi prodotti nelle nostre case. Ritengo indispensabile coinvolgere e sensibilizzare più persone possibili all'interno del quartiere, per creare coesione sociale.
Secondo te possiamo fare qualcosa in più?Cercare di distribuire il cibo equamente, per evitare che alcuni prendano cibo che non consumeranno a casa, poiché ne prendono troppo. Questo si potrebbe fare disponendo di alcuni materiali, come un tavolo, un gazebo e delle transenne, per invitare le persone a stare in fila, mettendo alcuni volontari a distribuire gli alimenti. Inoltre, bisognerebbe creare una rete di associazioni interessate a recuperare cio' che non si riesce a distribuire, nel caso ci fossero ulteriori eccessi.
Qui, tutti i mercati rionali di Milano
(Progetto "Cittadinanza attiva contro lo spreco", con il contributo di Fondazione Cariplo)
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