I risparmi dello zio erano nell'immondizia
Eredi rintracciati attraverso le coordinate bancarie - da La Stampa (Torino) del 18.04.2016
18 April, 2016
di Federico Genta
Adesso che anche lui sa che le ricerche sono andate a buon fine, ride all’idea di essere chiamato eroe. Anzi, ammette candidamente che «all’inizio, anche io ho avuto la tentazione di prendere quei soldi, ficcarmeli in tasca e allontanarmi». Ma Giuseppe Dalprà, ex dirigente in pensione di 72 anni, alla fine ha fatto la scelta giusta. Si è trovato tra le mani quattromila euro in contanti e ha deciso di consegnarli ai carabinieri. «Come potevo fare diversamente - dice - Fortunatamente non ho particolari problemi economici. E poi, quei soldi, era chiaro che avessero un proprietario».
Li ha notati un pomeriggio su un cassonetto di via Ada Negri. Divisi in quattro mazzette, ordinate all’interno di un cofanetto di plastica. «Era il 18 marzo. Quella scatola colorata mi incuriosiva e così l’ho aperta. Insieme alle banconote c’erano dei fogli di carta, sbiaditi dal tempo. Ma sopra uno di questi, si leggeva chiaramente il nome di un uomo, alcuni numeri di telefono e una città: Alpignano».
Le ricerche sui conti
Dalprà si è rivolto ai carabinieri di Pozzo Strada, che si sono subito messi al lavoro per risalire al proprietario di quel piccolo tesoro. Le indicazioni trovate insieme ai soldi non portavano a una casa ma a una banca. Il nome era quello di un dipendente che è riuscito a risalire al correntista che poteva aver messo da parte il capitale. Peccato che l’uomo, Pierino M., classe 1922, avesse chiuso il conto quattro anni fa e fosse morto, a Grugliasco, nel marzo 2013. Così è iniziata la caccia agli eredi. Ancora una volta sono state indispensabili le coordinate bancarie, che hanno permesso di risalire al fratello dell’anziano, anche lui deceduto, e a suo figlio, che finalmente ha saputo dare una spiegazione logica a quello che poteva essere successo.
La cantina sgomberata
Cosa ci facevano quattro mila euro sopra un bidone di immondizia? Proprio lo scorso marzo l’uomo aveva incaricato una ditta di sgomberare la cantina dello zio. Tutto il materiale sarebbe dovuto finire nell’Ecocentro di Rivoli, ma qualcuno ha evidentemente pensato di sparpagliarlo - le indagini sono ancora in corso - in giro per la città. Così, dopo un mese di ricerche, gli eredi che potranno presto dividersi la somma sono in tutto tre. Adesso la pratica è passata di mano al Tribunale. Intanto Giorgio, uno dei nipoti, assicura: «Non appena ci saranno restituite le banconote, cercheremo chi è stato così onesto a volerli restituire, per consegnargli la ricompensa che gli spetta».