Consumo di suolo: appello FAI, Legambiente, Slow Food e WWF alla vigilia del voto sul ddl
Le associazioni chiedono ai Relatori e al Governo un ripensamento entro il 10 maggio, quando si avrà il voto a Montecitorio dell’articolo 11 del disegno di legge: "Si rischia la corsa al consumo di suolo"
09 May, 2016
“Dite di no a quell’emendamento, si rischia la corsa al consumo di suolo”. FAI, Legambiente, Slow Food e WWF hanno inviato una lettera la mattina di lunedì 9 maggio, in cui lanciano un appello ai relatori Chiara Braga (Commissione Ambiente) e Massimo Fiorio (Commissione Agricoltura) del disegno di legge in discussione in prima lettura in Aula alla Camera dei Deputati sul "consumo del suolo” (ddl n. 2039-902-948-1176-1909-A) e alla Sottosegretaria all’Ambiente Sandra Velo, che per il Governo sta seguendo l’approvazione del testo, perché ritirino il parere favorevole dato all’emendamento 11.9 su cui è previsto che si voti domani.
Le associazioni chiedono ai Relatori e al Governo un chiaro segnale di ripensamento entro martedì 10 maggio, quando si avrà la discussione e il voto nell’Aula di Montecitorio dell’articolo 11 del disegno di legge, che smentisca il via libero dato all’emendamento 11.9 con cui si intende - modificando il testo approvato dalle Commissioni unificate Ambiente e Agricoltura dell’articolo 11, comma 1 del ddl - far salvi i piani urbanistici attuativi per i quali i soggetti interessati abbiano presentato istanza per approvazione prima dell’entrata in vigore della presente legge.
Le associazioni ricordano che, nel tempo, la disposizione contenuta all’art. 11, c. 1 del ddl sul consumo del suolo (ex art. 9 nel testo originario presentato dal Governo alla Camera) faceva salvi nel periodo transitorio solo i procedimenti in corso relativi ai titoli abilitativi presentati da privati prima dell’entrata in vigore della legge; quindi sono intervenute modifiche successive in Commissione che volevano estendere la sanatoria ai piani attuativi approvati e, poi, a quelli anche solo adottati (testo arrivato in Aula), mentre;ora, si vuole appunto fare addirittura salvi i piani attuativi per i quali sia stata presentata anche una semplice istanza.
Le Associazioni fanno notare, come l’apertura nel periodo transitorio anche alle sole istanze sia totalmente ingiustificato posto che: a) il ddl consumo del suolo contiene già molti, troppi strumenti di trasformazione del territorio (quali ad esempio la delega sulla “rigenerazione della aree urbanizzate degradate” e la norma sui “compendi agricoli neorurali”), che rischiamo anche di favorire ulteriore consumo di suolo; b) il percorso per approvare il decreto governativo per contenere il consumo di suolo è articolato (un anno e mezzo) e inclusivo (visto ampio coinvolgimento degli enti territoriali), c) il ddl ha come finalità principale, appunto, l’effettivo contenimento del consumo del suolo.
Per questi motivi nella loro lettera inviata stamane, le associazioni chiedono ai Relatori e al Governo di esprimere il proprio orientamento negativo sull’emendamento 11.9 al testo in discussione in Aula a Montecitorio.