Comunali Roma. Rifiuti, Giachetti: "porta a porta ed ecodistretti, no alle discariche"
"Differenziata al 65%, più porta a porta, tariffa puntuale per premiare chi differenzia di più". Gli obiettivi per la gestione rifiuti del candidato sindaco di Roma Roberto Giachetti (centrosinistra)
19 May, 2016
Cosa dicono i candidati sindaco della Capitale sulla questione dei rifiuti? In vista delle elezioni comunali che si svolgeranno a Roma il 5 giugno 2016 (dalle 7.00 alle 23.00), siamo andati a vedere obiettivi e considerazioni dei principali candidati al Campidoglio.
Per Roberto Giachetti, candidato del centrosinistra, “Roma può diventare esempio di compatibilità tra crescita urbana ed ambiente, un luogo dell’industria ‘verde’, una città che abbraccia l’economia circolare trasformando la logica con cui tratta i suoi rifiuti: da puro scarto a sottoprodotto per il riuso”. Il candidato PD promette che tra le priorità di una Roma Sostenibile per i prossimi anni di governo ci sarà il miglioramento della raccolta differenziata “nella gestione e nei tempi, attraverso il ricorso al porta a-porta in tutti i municipi, toglieremo i cassonetti dalla strada, a partire da quelli dell’indifferenziato e da quelli dell’umido. L’utilizzo dei rifiuti prodotti e la questione impianti andranno affrontate con Ama, con un complessivo ripensamento della strategia industriale”.
L’obiettivo, spiega Giachetti, è “trasformare i rifiuti in risorsa, finalmente, con pochi passi. Portando la differenziata dal 43% al 65%, con il porta a porta, una raccolta semplificata, una tariffa puntuale per premiare chi differenzia di più. E poi, portando le isole ecologiche a 1 ogni 70 mila abitanti, costruendo una Rete di riuso e riciclo dei rifiuti ingombranti e mille mini-impianti di compostaggio per riutilizzare al meglio la parte organica”. Lo scopo, è “ridurre la TARI fino al 20%: con 200 milioni di investimenti ne risparmieremo ogni anno oltre 80, consentendoci di arrivare ad un abbattimento della Tari fino al 20%”. Giachetti ha inoltre dichiarato al Messaggero Tv di aver parlato con i dirigenti dell’Ama: “se ci muoviamo bene non c'è bisogno di una discarica di servizio. Serve innanzitutto la bonifica dell'area di Malagrotta - ha aggiunto - poi bisogna creare gli ecodistretti, che ci permetterebbero di chiudere il ciclo dei rifiuti e di trattare i rifiuti che produciamo senza dover pagare per farli trattare fuori dalla Capitale”. Per rendere la città più pulita, il candidato ha dichiarato che sarebbe utile riorganizzare il servizio dell'Ama dividendo la città in 360 zone, "in modo che i perimetri di competenza siano più piccoli e ci sia sempre un responsabile a cui i cittadini possano rivolgersi”.
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