di Rebecca Zaccarini

Noi ragazzi di Recup arriviamo al mercato verso l'una, i commercianti stanno ancora vendendo i prodotti a prezzi scontati, si avvicina l'ora di chiusura. Ci disperdiamo tra i banchi per iniziare il sopralluogo: quanti commercianti sono disposti a donarci l'invenduto? Che persone troveremo, volenterose o scettiche a collaborare? Quanto cibo si butta via in questo mercato? 

Poi le questioni logistiche: in che punto della piazza allestire il banchetto Recup? A chi dare il cibo, nel caso ne avanziamo?  L'unico modo per capire tutto ciò è iniziare a recuperare, poi l'ordine si creerà strada facendo. Primo banco: circa 15 casse di fragole da smistare. Decidiamo di non allontanarci da lì, sarebbe una perdita di tempo spostare il tutto in un altro luogo. Iniziamo a dividere le fragole e subito ci si avvicina una famiglia di zingare; ci sono due bambine che adocchiano i frutti rossi e vogliono aiutarci! Mentre loro separano quelle belle da quelle troppo mature o marce, insieme ad una nostra volontaria, noi altri continuiamo il giro. Troviamo un carrello abbandonato poco distante… e meno male, dato che i successivi banchi ci riempiono di pesche, albicocche, zucchine tonde, papaya, cavolfiori, erbette e le immancabili banane. 

Capiamo subito che questo mercato ha bisogno di noi: non viene fatta la raccolta differenziata, ci sono tante persone che frugano nella spazzatura per procurarsi da mangiare, c'è troppo cibo buono che viene buttato via. Essendo vicino alle case popolari, poi, si può costituire una bella collaborazione con i custodi e gli stessi abitanti. Tanti commercianti ci conoscono già e sono contenti di trovarci anche a questo mercato. Piano piano, oltre alle zingare, ci raggiungono altre persone: promettiamo loro di tornare il mercoledì successivo per iniziare la Recup in modo organizzato, dato che è fattibile.

Due volontarie di Recup si propongono di prendere due intere casse di albicocche per fare la marmellata, che servirà per i prossimi eventi di autofinanziamento, in modo da evolvere il progetto. Intorno alle 15 circa, l’Amsa ci chiede gentilmente di andarcene, per avviare i lavori di pulizia. Purtroppo non abbiamo finito la distribuzione, o meglio: abbiamo ancora cibo, ma non più persone che vogliono prenderlo. Fortunatamente in quel momento stanno passando due signore per la strada, immerse nella conversazione. Impulsivamente le fermo: "Volete della frutta, signore? Noi recuperiamo il cibo, ma ora non sappiamo più a chi darlo". Ringraziano, ma respingendo l’invito. Una di loro, però, mi illumina: "Porta ciò che non hai distribuito al civico 9 di via Etruschi, la custode è mia cognata. Dille che ti ho mandato io".

E così facciamo. Nel cortile, alcuni ragazzini sono contenti di vedere tanto cibo buono: lo lasciamo lì insieme al cartello “Chi ne vuole ne prenda!” e ai volantini del progetto Recup.

Torneremo mercoledì prossimo in questo mercato, è potenzialmente produttivo dal punto di vista sociale, anche perché potrebbe essere un mercato di avvio alla raccolta differenziata, che non si fa ancora. Facendo Recup, potremmo sensibilizzare innanzitutto i cittadini che vengono a recuperare con noi, smistando l’umido dall’indifferenziato. Da lì si potrebbe estendere il lavoro ai commercianti, che per ora hanno solo l’obbligo di impilare le cassette di legno divise da quelle di plastica.

Per chi volesse partecipare il ritrovo è il mercoledì alle 14 all’angolo tra Piazza Ferdinando Martini e via Visconti. Siamo visibili, basta cercare un capannello di persone circondate da cassette di frutta e verdura, che ridono, lavorano, scherzano e…smangiucchiano!

"Quartieri Ricicloni" è un progetto di cittadinanza attiva contro lo spreco.

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