Niente rifiuti in Piemonte, la Sicilia sospende l'emergenza
L'inceneritore di Torino non accoglierà più i rifiuti provenienti dalla Sicilia perché sull'isola è stata decretata la conclusione dell'emergenza. La comunicazione è stata data nel tardo pomeriggio di giovedì 4 agosto dal ministro Galletti al presidente del Piemonte Sergio Chiamparino
04 August, 2016
Fine della telenovela. A Torino non arriveranno più i tanto vituperati rifiuti siciliani. Lo ha comunicato pubblicamente il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, al termine della riunione di Giunta di giovedì 4 agosto, dopo averne avuto conferma direttamente dal ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti. In Sicilia è stata decretata la fine dello stato d'emergenza da parte del governatore Rosario Crocetta per cui non c'è più la necessità di aiutare l'isola a smaltire la spazzatura. Possono quindi essere soddisfatti i sindaci dei comuni limitrofi all'inceneritore del Gerbido, che si erano opposti all'idea di accogliere nell'impianto a ovest di Torino i rifiuti siciliani, minacciando di ricorrere in tutte le sedi opportune a quella che ritenevano un'imposizione calata dall'alto. E può essere soddisfatta anche la stessa amministrazione Appendino, la cui maggioranza in Consiglio Comunale a Torino si era subito espressa contro l'ipotesi Gerbido.
Alla fine della riunione di Giunta Chiamparino e l'assessore all'Ambiente Alberto Valmaggia hanno incontrato alcuni dei sindaci "riluttanti" confermando loro la conclusione dell'emergenza rifiuti della regione Sicilia e ne hanno approfittato per affrontare due questioni riguardanti la gestione rifiuti in Piemonte. Sul tavolo il tema della saturazione del termovalorizzatore, con l'utilizzo prioritario dei rifiuti provenienti dal Piemonte con l'obiettivo di ridurre le discariche ancora attive, come previsto dalle linee guida del nuovo piano rifiuti regionale da poco approvato. "L’urgenza del momento è venuta meno - ha dichiarato Valmaggia - ma a settembre approveremo un documento che fissi dei paletti rispetto alla possibilità che l’inceneritore di Torino venga utilizzato anche per rifiuti provenienti da fuori, così come già avviene per quelli liguri e come eravamo pronti a fare per quelli dalla Sicilia". Si è poi parlato dell'esigenza di coinvolgere maggiormente Piazza Castello nella gestione degli impianti, a partire dall’inceneritore, "per superare i localismi — spiega Valmaggia — e far sapere al governo che il Piemonte gestisce la materia". Sembra che la Giunta Chiamparino voglia evitare di ritrovarsi nuovamente a dover gestire il veto dei Comuni rischiando che sia poi il Governo ad imporsi con un atto "di forza" che scavalchi tutti.
Il modello Piemonte, hanno concluso tutti i partecipanti, "si conferma virtuoso, in grado di gestire al meglio il ciclo integrato di rifiuti, grazie a una efficiente raccolta differenziata e all'utilizzo prioritario di impianti che permettano di superare le discariche di stampo tradizionale", fanno sapere dalla Regione, dove proseguirà il confronto con i Comuni vicini all'inceneritore.